Dopo aver vinto l'Oscar 2016 per la migliore attrice protagonista grazie alla sua interpretazione in Room, Brie Larson è sparita: invece che cedere alle facili lusinghe del mondo della moda e della pubblicità, l'attrice si è tuffata nel lavoro e sta per uscire con diverse pellicole, tra cui Free Fire di Ben Wheatley, i nuovi capitoli del Marvel Cinematic Universe, di cui è entrata a far parte grazie al personaggio di Captain Marvel, e Unicorn Store, il suo debutto alla regia. Determinata, piena di talento e solare, l'attrice è ora in sala con Kong: Skull Island, nelle sale italiane dal 9 marzo, in cui interpreta Mason Weaver, fotografa che parte in missione con un gruppo di militari per fotografare la flora e la fauna di Skull Island e si trova presto faccia a faccia con King Kong.
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Al contrario delle sue colleghe, tra cui Jessica Lange e Naomi Watts, protagoniste rispettivamente dei film dedicati a King Kong del 1976, diretto da John Guillermin, e del 2005, di Peter Jackson, Larson in questa nuova pellicola dedicata al primate più famoso della storia del cinema non indossa abiti bianchi e non si mostra impaurita: il suo abbigliamento ricorda quello di Lara Croft e il suo sguardo non ha paura quando incrocia quello di Kong, anzi, si fa portavoce di un messaggio ambientalista e di accettazione, incarnando perfettamente lo spirito di un'eroina moderna. Abbiamo incontrato il premio Oscar a Londra, all'anteprima europea del film.
Lo sguardo di Kong incontra quello di un'eroina forte
La fotografa Mason Weaver scambia con Kong due sguardi molto intensi: uno di questi è il primo, quando i due entrano in contatto e si capiscono. Paradossalmente la creatura è sì incuriosita da questa piccola ragazza, ma allo stesso tempo sembra anche impaurita: lo sguardo di una donna è un'arma così potente? "Credo che quel momento rappresenti la compassione per l'altro e non deve essere romantico" ci ha detto Larson, continuando: "Si tratta semplicemente di preoccuparsi per un'altra creatura vivente perché vive su questo pianeta e deve essere protetta. Credo in questo sentimento: va oltre il linguaggio e le parole. È un contatto visivo magico che i personaggi sono così fortunati da provare".
Nel film l'attrice non indossa il classico vestito chiaro succinto visto nei precedenti: è delusa o è contenta di essere invece abbigliata come un'eroina d'azione? "Sono contenta di aver lasciato il mio marchio: credo che Mason sia un personaggio completamente diverso. Nulla di questo film somiglia ai precedenti: è bello avere una nostra iconografia originale".
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Il debutto alla regia, l'amicizia con Samuel L. Jackson e i prossimi progetti musicali
Dopo aver vinto il massimo riconoscimento per la recitazione, Larson sta per preparando il debutto alla regia: il suo primo film si chiamerà Unicorn Store e potrà contare su Samuel L. Jackson, presente anche in Kong: Skull Island: il set è stato galeotto o l'attrice voleva già lavorare con lui? "Una combinazione delle due cose" ha ammesso la futura regista, continuando: "Samuel L. Jackson è uno dei migliori attori al mondo: sono rimasta sconvolta quando ha accettato, perché per me è un esempio, è un attore incredibile. Sul set di Kong siamo diventati amici, quindi ora sembra una cosa naturale affrontare questo viaggio insieme".
Kong: Skull Island è ambientato negli anni '70 e questo ha permesso di usare molte canzoni rock di culto. Oltre a essere un'attrice e presto una regista, Larson è anche una musicista, ma ultimamente ha potuto dedicarsi poco alla musica: "Spero di realizzare presto qualcosa di nuovo: ci penso da un po'" ci ha detto, proseguendo: "La vita continua a distrarmi, ma sono sicura che prima o poi succederà".