Due personaggi dalla grande popolarità e grande fascino hanno animato la seconda giornata del Roma Fiction Fest, Kim Cattrall e Christopher Meloni, giunto nella capitale per ritirare il premio assegnato loro dalla giuria popolare.
Grande attenzione da parte della stampa soprattutto per l'attrice, recentemente vista anche in sala nel film tratto dalla serie che l'ha resa famosa in tutto il mondo, Sex & the City, sicuramente più conosciuta dal pubblico italiano rispetto a Meloni, protagonista della serie Law and Order: SVU, lo spin off della longeva Law and Order, in cui l'attore dà il volto al detective Elliott Stabler.
La prima domanda è proprio per l'attrice.
In Romania così come in gran parte dell'Europa, Sex & the City era seguita al 90% da un pubblico femminile. Da cosa pensa che dipenda questo dato? Forse gli uomini sono troppo complessati?
Kim Cattrall: Sfortunatamente tutti sono un po' complessati, ma non credo che dipenda da questo, quanto piuttosto dal fatto che la serie è un particolare messaggio post-femminista rivolto soprattutto alle donne. Ognuna delle protagoniste ha determinate caratteristiche e tutte insieme compongono un'immagine di donna completa. Credo che in televisione non si sia visto mai niente di così specifico sull'universo femminile.
Signora Cattrall, la sua carriera è iniziata da giovane, ma ha raggiunto una grande popolarità successivamente. Possiamo parlare di una rinascita grazie al suo ruolo in Sex & the City?
Kim Cattrall: E' interessante che proprio qui al Roma Fiction Fest ci sia un'attrice come Helen Mirren che non è certamente una ventenne. E' il segnale di un importante cambiamento, testimoniato anche da Sex & the City, in cui uno dei personaggi diventa cinquantenne. Cominciano ad esserci ruoli non banali per le donne e soprattutto per anche per donne mature. Si tratta di un cambiamento graduale, ma spero si continui su questa strada.
Signora Cattrall, ci può presentare il suo lavoro attuale?
Kim Cattrall: Credo di essere in una sorta di crisi di mezza età dal punto di vista lavorativo, sto cercando di avvicinarmi a ruoli più classici in ambito teatrale, visto che ce ne sono molti adatti ad una donna della mia età in cui vorrei cimentarmi. Ho diversi progetti in corso, anche dal punto di vista della produzione.
E lei, signor Meloni, ci può dire qualcosa dei suoi progetti?
Christopher Meloni: Io sono ancora al lavoro sul Law & Order ed ho quattro o cinque film in uscita. Inoltre sto montando un film che ho diretto.
Signora Cattrall, ha accennato al suo amore per il teatro, in che modo cambia il rapporto col pubblico teatrale?
Kim Cattrall: Per me è straordinario tornare al teatro perchè è dove ho iniziato. Sono nata in Inghilterra e cresciuta in Canada guardando il teatro classico inglese. Il pubblico teatrale vede me e non il mio personaggio e con la platea si crea un rapporto non possibile in televisione, e si ha la possibilità di percepire le reazioni del pubblico in tempo reale.
Christopher Meloni: Quando si lavora al cinema o in televisione si è sottoposti a tantissime pressioni, da parte di tutti i membri del cast, della produzione, dei network. Sul palco, invece, è diverso e sei solo tu e le parole dell'autore che stai interpretando; tu ed il pubblico. Si è più liberi e questo è al tempo stesso stancante, spaventoso, ma bellissimo.
Signora Cattrall, che rapporto ha con il suo corpo e come è cambiato col passare degli anni?
Kim Cattrall: Esiste una cosa che si chiama gravità, ma la sto combattendo. Scherzi a parte, all'inizio della mia carriera non badavo molto ad alcuni dettagli del mio aspetto, ma grazie alle persone che mi stavano intorno ho perso un po' di peso e curato maggiormente il modo di presentarmi. E' difficile far coincidere la propria immagine di sè con quella che del nostro aspetto hanno gli altri, e questo allontana molte donne dal loro corpo e dall'avere un rapporto equilibrato con esso. Sarebbe bello poter lavorare sempre grazie alle proprie qualità ed al proprio cervello e non solo per il proprio modo di apparire.
Ci sarà un seguito al film di Sex & the City? Com'è il rapporto con le sue colleghe della serie?
Kim Cattrall: Spero che ci possa essere un seguito, perchè è stata una bella esperienza. Al contrario di quanto accadeva in passato, quando una serie finisce non viene accantonata, ma continua a vivere grazie all'homevideo. Ce ne siamo accorte durante le riprese, vedendo il supporto ricevuto da parte dei fan. Con le altre attrici ho un ottimo rapporto; alcuni problemi vengono spesso ingigantiti dalla stampa ed è una cosa che accettiamo e ne ridiamo anche insieme. Non sono le mie migliori amiche, nel senso che la mia vera amica mi sta accanto da quando avevo 16 anni, ma amo le mie colleghe.
Signor Meloni, che rapporto ha con le sue origini italiane?
Christopher Meloni: Purtroppo il mio rapporto con l'Italia è perso da tempo, anche se ci sono ancora dei contatti da parte della mia famiglia, per esempio mia sorella ha studiato a Perugia. Però sono stato oroglioso quando l'Italia ha vinto la coppa del mondo di calcio, pur non essendo un appassionato di quello sport quanto piuttusto di football. In futuro spero di vivere a Roma con mia moglie.
Il premio che vi verrà consegnato è un premio del pubblico e questo dimostra che siete riusciti a costruire un rapporto con la gente anche in TV.
Kim Cattrall: Raccontare una storia prevede sempre la presenza di un pubblico, anche se non è immediatamente visibile va tenuto in considerazione ed è per lui che si lavora. Riuscire a raggiungere una tale popolarità e quindi un rapporto con la gente così forte è un grandissimo onore ed anche una grande responsabilità.
Christopher Meloni: Non è importante quale mezzo espressivo si usi, ma il riuscire comunque a trasmettere delle emozioni al pubblico.
Entrambi avete vissuto a lungo con un unico personaggio. Quande quanto il proprio ruolo diventa parte di voi?
Christopher Meloni: Io ed il mio personaggio siamo di base molto diversi: lui vede il mondo in bianco e nero mentre io accetto che ci siano molte gradazioni di grigio. Questo suo atteggiamento spesso lo mette nei guai, ma col tempo sono arrivato a comprenderlo ed accettarlo, e per alcuni aspetti condividerlo. Un po' alla volta ho assimilato alcuni suoi atteggiamenti, ma ho dato altri miei modi di essere a lui, in qualche modo ci siamo infettati a vicenda.
Kim Cattrall: Quando hai degli autori che si dedicano a scrivere per te giorno dopo giorno, ti accorgi che questa sovrapposizione tra attore e personaggio è vissuta anche da loro e li vedi danzare un ballo inconscio. Faccio un esempio: ad un certo punto della serie io ho iniziato a non vedere molto bene ed ho avuto bisogno di occhiali; due settimane dopo anche Samantha ha indossato degli occhiali. Non ho mai interpretato prima un personaggio tanto a lungo e devo dire che essere in uno show di successo ti cambia la vita in molti modi. La difficoltà dal punto di vista lavorativo è di mantenere i personaggi fedeli a sè stessi pur facendoli evolvere col passare del tempo.Nel 1998 aveva rifiutato Sex & the City. Come mai e cosa le ha fatto cambiarr idea?
Kim Cattrall: Dieci anni fa avevo 41 anni e non pensavo di avere le caratteristiche per poter fare quel ruolo così sexy e provocante. La serie però ha avuto il pregio di saper cambiare il concetto di cosa sia sexy e cosa no. Era un periodo in cui mi arrivavano meno script, perchè c'erano altre giovani attrici che stavano prendendo il mio posto e sono felice di aver dimostrato di essere in grado di interpretare un personaggio come Samantha.
Nel suo ultimo film ha recitato insieme a Daniel Radcliffe. Tutti e due siete legati in modo molto forte ad un personaggio, avete parlato della vostra esperienza?
Kim Cattrall: C'è una grande differenza tra noi, lui ha 18 anni ed ha fame di fare nuove esperienze ed interpretare altri ruoli. Quando abbiamo lavorato insieme tutti e due stavamo per tornare al nostro ruolo più famoso, quindi è naturale che ne abbiamo parlato, ma c'era grande emozione nel lavorare a qualcosa di diverso. Devo dire che sul set abbiamo anche scherzato a proposito dei nostri ruoli.
In che modo Kim è diversa da Samantha?
Kim Cattrall: Lo siamo molto. A volte mi piacerebbe essere libera come lei, ma in qualche modo lo sono stata proprio interpretandola. Sono stata sposata, ho avuto lunghe relazioni, mi piacciono cose semplici come cucinare, il giardinaggio... Insomma la mia vita è molto più calma e rilassata di quanto la sua sia mai stata.
Christopher Meloni: Il mio personaggio era un po' un eroe, quindi ho insistito molto per dargli dei difetti che lo rendessero più umano. Gli abbiamo dato un primo figlio illegittimo, un tatuaggio sul braccio fatto ai tempi della guerra ed in generale lo abbiamo reso più selvaggio. Anche la mia vita, rispetto alla sua, è molto più tranquilla.
Il finale di Sex &the City era stato visto da molti come un tradimento dell'idea alla base della serie, che era vista un po' come un manifesto della vita da single. Il film è un po' un passo indietro rispetto a quel finale?
Kim Cattrall: Penso che il cambiamento nella serie avesse un senso considerando la crescita dei personaggi e le diverse esigenze derivanti dalla differenza di età rispetto all'inizio. Penso che il tutto sia stato ben congegnato dagli autori.
Il suo è stato un personaggio molto provocatorio, mentre non lo è nella vita privata. Non pensa che ci sia una contraddizione nell'esternare un comportamento pubblico diverso dal suo?
Kim Cattrall: Tutto ciò che ha una natura sessuale in USA è visto con sospetto ed è molto censurato, ma credo che sia importante parlare di questi aspetti della vita di tutti noi e nel farlo credo che in qualche modo si educhi la gente ed un po' per volta quello che ci sembra provocatorio diventa un po' più normale. C'è bisogno di parlare di questi argomenti, perchè ci fa sentire vivi.
Signor Meloni, lei conosce Sex & the City, cosa ne pensa?
Christopher Meloni: Non seguivo la serie, ma conosco le protagoniste e so quanto siano brave. Inoltre credo che un prodotto che abbia un tale seguito ed un tale impatto sia necessariamente buono. Purtroppo non ho molto tempo per guardare la televisione.
Cosa le piace del suo personaggio e cosa no?
Christopher Meloni: De hai bravi autori che lavorano per te, anche interpretare un personaggio così a lungo può essere interessante perchè ci si dedica alla sua crescita nel corso del tempo. Ho accettato di continuare così a lungo perchè almeno finora c'è sempre stato l'accordo da parte di tutti nel lavorare per farlo evolvere e renderlo una persona reale ed interessante.
Entrambi avete lavorato a serie con argomenti controversi. Pensate che ci sia dell'interesse sociale nel vostro lavoro?
Kim Cattrall: Sex & the City è una commedia, quindi puro intrattenimento. L'interesse credo che sia soprattutto nel fatto che sia un prodotto della HBO, tradizionalmente una rete rivolta maggiormente agli uomini e quindi l'avere avuto successo su quella rete è maggiormente importante. In qualche modo Sex & the City ha definito il post-femminismo ed ha assunto anche quel valore, ma di base è stata concepita con il solo scopo di intrattenere.
Christopher Meloni: Anche io ritengo il mio lavoro soprattutto intrattenimento, ma mi fa piacere pensare che sollevi dei temi importanti con professionalità. Lo dimostra sia l'attenzione per questi temi che noi del cast portiamo anche nella nostra vita reale, per esempio il mio co-protagonista ha creato una fondazione per assistere le vittime di stupri, ed il riscontro da parte delle persone che in questo campo lavorano realmente, che ci hanno detto quanto il nostro lavoro abbia fatto preso sulla gente ed abbia reso il loro lavoro in qualche modo più semplice, perchè ha dimostrato anche alle vittime che non c'è motivo di nascondersi davanti a quello che è successo loro, ma che possono fidarsi di persone che in televisione sono viste come eroi.