Killing Eve 3x08, la recensione del finale: i mostri dentro di noi

La recensione del finale di Killing Eve 3, Are You Leading or Am I?: il nuovo faccia a faccia fra Eve e Villanelle non risolleva del tutto una stagione imperfetta.

Penso che tutti abbiamo dei mostri dentro di noi; solo che la maggior parte delle persone riesce a tenere nascosto il proprio.

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Killing Eve: una foto di Sandra Oh e Jodie Comer

La "danza macabra" fra Eve e Villanelle, il Bene e il Male, la donna di legge e la killer professionista, è un leit-motiv che ha contraddistinto Killing Eve fin dagli esordi. L'ordine e il caos, la razionalità e la follia, la rispettabilità borghese e una selvaggia libertà: sono alcune delle antinomie su cui è imperniata la serie creata nel 2018 da Phoebe Waller-Bridge e affidata, per la sua terza stagione, a una nuova showrunner, Suzanne Heathcote. Un contrasto che nell'episodio Are You Leading or Am I?, oggetto della nostra recensione di Killing Eve 3x08, si scioglie nel connubio fra le due protagoniste: il ballo fra Eve e Villanelle, a dieci minuti dall'inizio della puntata, segna un inedito punto di contatto fra l'ex agente dell'MI6 e la sua nemesi, nonché l'ennesimo interrogativo di Eve Polastri rispetto all'ipotesi di abbracciare il proprio lato oscuro.

La verità sulla morte di Kenny

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Killing Eve: Jodie Comer nel ruolo di Villanelle

È una scena al contempo suadente e malinconica, su cui si profila l'ombra di minaccia incarnata dalla collega di Villanelle, la sicaria Rhian. Purtroppo, si tratta di una suggestiva parentesi all'interno di un season finale non proprio memorabile, ma soprattutto a culmine di una terza stagione che, pur non essendo priva di elementi riusciti e di idee interessanti (come l'atipico episodio russo, Are You from Pinner?), non si è rivelata pienamente all'altezza dei due precedenti, magnifici capitoli di Killing Eve. E in quest'ottavo episodio, difatti, sono venuti al pettine i nodi di un racconto spesso privo di mordente, gravato dalle difficoltà nel costruire una "trama orizzontale" davvero solida.

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Killing Eve: Jodie Comer e Sandra Oh in un'immagine
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Killing Eve: Fiona Shaw nell'episodio 3x08

Partiamo proprio da lì: il plot principale della terza stagione, vale a dire l'indagine a proposito dell'omicidio (o presunto tale) di Kenny Stowton e la sua possibile correlazione all'organizzazione criminale chiamata Dodici. Una detection sviluppata in maniera piuttosto farraginosa, senza reali svolte, e destinata a terminare in una risoluzione che costituisce un autentico anticlimax: Kenny sarebbe precipitato dal tetto per errore durante una conversazione con Konstantin Vasiliev, che lo esortava a mettersi al servizio dei Dodici. La vendetta di Carolyn Martens per questo 'incidente' non si abbatte però su Konstantin, bensì su Paul, membro doppiogiochista dell'MI6, con Eve e Villanelle sedute su un divano e ridotte - letteralmente - al ruolo di spettatrici.

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Liberando i mostri

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Killing Eve: Sandra Oh e Jodie Comer nel finale della stagione 3

Sul piano narrativo, nei quaranta minuti di Are You Leading or Am I? non accade pressoché nient'altro: perfino l'uscita di scena di Rhian, spedita da Villanelle sotto un treno della metropolitana londinese, e quella di Dasha Duzran, morta in ospedale dopo il pestaggio subito nell'episodio precedente, appaiono come eventi di scarsa importanza, legati essenzialmente alla necessità di eliminare due figure che avevano ormai esaurito il loro potenziale. La terza stagione, del resto, ha tenuto perennemente separate Eve e Villanelle (salvo un fugace incontro nel terzo episodio); e se consideriamo che gran parte del fascino di Killing Eve si basa sulla tensione fra i due personaggi e sulla bizzarra alchimia fra Sandra Oh e Jodie Comer, il bilancio degli otto episodi andati in onda quest'anno non appare positivo quanto sarebbe stato lecito aspettarsi.

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Killing Eve: Sandra Oh nel ruolo di Eve Polastri

Di per sé, Are You Leading or Am I? sarebbe una puntata di tutto rispetto, dotata delle consuete pennellate di umorismo grottesco (la visita di Villanelle agli uffici di Bitter Pill, davanti a un manipolo di giornalisti attoniti) e con un intrigante faccia a faccia conclusivo fra Eve e Villanelle, ancora alle prese con il dilemma sulla direzione del loro 'rapporto'. E le autrici dell'episodio, Suzanne Heathcote e Laura Neal (che prenderà il timone della quarta stagione), approfittano di questo dialogo per sottolineare i temi al cuore della serie: "Quando penso al mio futuro, vedo solo il tuo viso, continuamente", è l'ammissione di Eve; "Penso che il mio mostro incoraggi il tuo mostro... giusto?", le replica serafica Villanelle.

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Conclusioni

Sarebbe un momento di notevole forza, se non fosse che ci si arriva senza un grande carico di tensione e di pathos. Perché i problemi rilevati in questa recensione di Killing Eve 3x08 non riguardano tanto l’episodio in sé, quanto i difetti di una stagione che, ad uno sguardo complessivo, è risultata inferiore alla somma delle singole parti e indecisa sulla direzione da prendere… almeno quanto è indeciso, finanche nell’epilogo, il personaggio del titolo.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • L’incontro fra Eve e Villanelle, atteso per l’intera stagione, con le due protagoniste che tornano finalmente a condividere lo schermo.
  • La tradizionale commistione fra dramma, suspense e ironia.
  • Il ritmo spedito di un episodio che scioglie quasi tutti i nodi narrativi ancora in corso.

Cosa non va

  • Lo scarso mordente della risoluzione del plot legato all’indagine sulla morte di Kenny.
  • I problemi pregressi di una terza stagione che non ha sostenuto appieno il confronto con le precedenti.