Tutto inizia da lì, dai dinosauri. È inevitabile quando si parla del franchise iniziato da Steven Spielberg nel 1993 e ispirato al romanzo di Michael Crichton, la cui ultima incarnazione è la serie animata di Netflix disponibile dal 18 settembre, Jurassic World: Nuove avventure, che ci racconta di un gruppo di giovani protagonisti, di cui abbiamo parlato nella prima parte della nostra intervista a Colin Trevorrow e Scott Kreamer, e le loro avventure parallele alla linea temporale del film del 2015. Con i due produttori si è parlato anche di una eventuale stagione 2 della serie, in attesa del rinnovo da parte di Netflix.
L'amore per i dinosauri
Nella serie non avete cercato di rendere i dinosauri più adatti al pubblico giovane, avete rispettato il look e i suoni dei film e credo sia stata anche una richiesta di Steven Spielberg di non renderli per bambini. Come ci avete lavorato
Scott Kreamer: Il punto essenziale è sempre stato di far sì che fosse coerente con i titoli della saga e siamo molto fortunati ad avere i modelli dei dinosauri e alcuni dei set. La nostra squadra si è limitata a fare delle semplificazioni per poterli inserire in un flusso produttivo televisivo, ma restando fedeli al franchise. Siamo molto contenti del risultato, perché volevamo che sembrassero reali e fedeli al franchise giurassico e ci siamo riusciti.
Come spiegate il fatto che queste storie restino rilevanti così a lungo e siano così amate?
Colin Trevorrow: Credo che sia tutto merito dei dinosauri, perché nasce un nuovo fan di dinosauri ogni minuto in tutto il mondo e non dobbiamo far molto per crearne. Dobbiamo solo raccontare a questi appassionati delle storie autentiche, spaventose e diano lo stesso appagamento che avevano avuto da Jurassic Park e gli altri film realizzati.
E secondo voi perché la gente vuole sempre più storie di dinosauri?
Scott Kreamer: Credo che sia perché sono la cosa più vicina a delle creature mitologiche, anche se sappiamo bene che sono esistite. Ne parlavo con mio figlio di otto anni: l'appagamento che dà vedere creature del genere, essere al loro fianco, è fantastico e soddisfa il ragazzino che è in ognuno di noi, ne siamo attratti in modo naturale.
Ci sono dinosauri che vorreste inserire nel franchise tra quelli che non abbiamo ancora visto? Qual era il vostro dinosauro preferito da ragazzi?
Scott Kreamer: So che è un cliché, ma fin da bambino adoravo il T-Rex, non c'è nulla come lui. La difficoltà nel fare questa serie è stata di non poterlo avere quanto avrei voluto, visti gli eventi di Jurassic World. Per fortuna Colin ha avuto l'idea di metterlo nei titoli di testa, così posso avere il T-Rex in ogni episodio. So che molti li salteranno, ma io sono felice di vederlo ogni volta.
Colin Trevorrow: Una delle cose di cui mi sento più fortunato nella mia vita è di aver potuto scegliere tutti i miei dinosauri preferiti per questi tre film a cui ho preso parte. L'ho fatto con molta attenzione e sono tutti protagonisti per me, ma mi sono tenuto da parte alcuni che non avete ancora visto. È una gioia immensa!
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La firma di Colin Trevorrow
Colin la tua filmografia si concentra molto sulla fantascienza. Cosa ti attrae di questo genere?
Colin Trevorrow: Probabile che sembri così, ma in realtà mi interessa un aspetto specifico della fantascienza, che ricorre anche nei miei film, da Jurassic World a Safety Not Guaranteed: presentare il mondo così com'è e chiedersi cosa accadrebbe se un elemento fosse diverso, indagando su esseri umani come me e te che si trovano ad affrontare ciò. È una cosa che Steven Spielberg fa molto bene, a differenza dal portarci in un futuro lontano: parliamo di oggi, ma questo dettaglio è diverso. È qualcosa che amo molto.
La serie espande l'universo di Jurassic Park. Possiamo aspettarci che diventi come Star Wars o l'Universo Marvel con film, serie, libri o fumetti a comporlo? Colin, che ne pensi?
Colin Trevorrow: Siamo sempre stati molto attenti a non sovraccaricare e andare oltre il lecito. Non credo che i franchise citati l'abbiano fatto, sia chiaro, ma sono molto diversi: Marvel ha 60 anni di storie e personaggi incredibili che possono espandere, Star Ward è una galassia enorme con tanti spunti di approfondire. Jurassic Park è diverso e in ogni film ci troviamo su un'isola ed è di base la stessa idea, con persone che vanno su quest'isola credendo di essere al sicuro dai dinosauri e scoprono di non esserlo. Abbiamo cercato modi per espandere questo concetto base, ma sempre attenti a raccontare di personaggi a cui gli spettatori potessero legarsi per illustrare come i dinosauri siano una parabola di come noi coesistiamo con la vita sul pianeta, con gli animali e la natura, e dei pericoli insiti nelle scelte che facciamo.
È stato necessario cambiare qualcosa della serie perché non coincideva con i piani per il futuro del franchise?
Colin Trevorrow: Non la metterei così, ma gli autori della serie avevano familiarità con la storia che racconteremo in Dominion, con l'evoluzione generale della trilogia e quali scelte abbiamo fatto nel corso di questi film. Qualunque tipo di segretezza non avrebbe fatto altro che rendere questa serie più vuoto, quindi abbiamo collaborato per mettere in piedi uno show che potesse seguire la narrativa del primo film, ma anche raccontare personaggi in grado di essere ulteriormente sviluppati. È stato entusiasmante avere una nuova prospettiva su tutto questo.
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Gli sviluppi futuri
Mi ha sorpreso di vedere storie dell'altra parte dell'isola. Pensate sia possibile raccontare altre storie parallele, ma per adulti? Ci sono piani al riguardo?
Scott Kreamer: Non so se ci sono piani e sicuramente può succedere. Ci sono tantissime storie che si possono raccontare e ci sono sempre più spettatori più adulti che si avvicinano all'animazione, quindi sì, credo ci sia spazio per una storia del franchise per un pubblico più maturo. La nostra serie è però per ragazzi, anche se abbiamo inserito alcune cose più adulte.
Ci sono già dei piani per la seconda stagione? Continuereste a mantenervi paralleli ai film e proseguirete con Il regno distrutto?
Scott Kreamer: La gente la sta guardando e sta dimostrando di apprezzarla, quindi stiamo pensando ad altre storie da raccontare con questi personaggi. La complicazione, per quanto riguarda Jurassic World - Il regno distrutto, è che si svolge tre anni dopo gli eventi del primo film e può essere difficile legarci a quello dal punto di vista produttivo. In ogni caso ci farebbe molto piacere poter andare avanti!
Claire potrà apparire nella stagione 2. Cercherebbe di salvare i ragazzi o i dinosauri come nel secondo film?
Scott Kreamer: Non credo di poter rispondere a questa domanda, ma credo che sarebbe molto interessante da sviluppare!
Possiamo aspettarci un approccio più survivalistico per la stagione 2 con i ragazzi da soli sull'isola? Non so se sia possibile per via dei rating, ma vi piacerebbe raccontare una storia del genere?
Scott Kreamer: Se ci sarà una stagione 2, dobbiamo tener presente dove abbiamo lasciato la storia, ovvero con i ragazzi da soli sull'isola, quindi dovranno sopravvivere. Non immaginerei eccessi come il vederli sballati, ma non mi sento di escluderlo. Forse è un po' troppo oltre...
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