È un gran momento per i dinosari in ambito intrattenimento. In sala c'è Jurassic World: Il dominio, terzo capitolo della nuova trilogia giurassica inaugurata nel 1993 da Steven Spielberg, ma da poco è arrivata su Apple TV+ anche Il pianeta preistorico, che ci mostra questi animali con un approccio diverso e documentaristico. Il motivo è semplice: "non possiamo distogliere lo sguardo quando ci troviamo al cospetto di questi animali. Abbiamo inventato draghi, unicorni e mostri marini, ma i dinosauri sono veri, sono vissuti sullo stesso pianeta su cui siamo noi ora. Sono morti, non dobbiamo aver paura di loro, ma non possono che affascinarci." Sono le parole di Steve Brusatte, paleontologo di fama mondiale, autore di libri come Ascesa e caduta dei dinosauri e ora consulente scientifico del film di Colin Trevorrow e anche della serie Apple. Insomma, uno di quelli a cui dobbiamo i dinosauri che abbiamo la fortuna di poter ammirare in questo periodo.
Una mail da Colin Trevorrow
Ma come è nata questa collaborazione? Steve Brusatte ce lo ha spiegato con lo stesso entusiasmo che deve aver provato nel 2018, quando tutto è iniziato: "il mio libro Ascesa e declino dei dinosauri era uscito un paio di mesi prima che arrivasse Jurassic World - Il regno distrutto, perché se hai un libro che parla dell'argomento, è ovvio allinearsi a un blockbuster del genere, e un paio di mesi dopo mi è arrivata una mail con oggetto 'Ho letto il tuo libro', da qualcuno che diceva di essere Colin Trevorrow. Ovviamente ho riconosciuto il nome, perché era il regista di Jurassic World, ma ho pensato fosse uno scherzo." Nel messaggio, Trevorrow diceva che sarebbe andato a Edinburgo e che avrebbe voluto parlargli ed è quello che fecero dopo le dovute verifiche che non fosse effettivamente uno scherzo.
L'occasione fu il Fringe Festival della città, che il regista visitò con la famiglia, e l'incontro durò un paio d'ore. "Mi disse: sto iniziando a scrivere il film successivo, voglio molti nuovi dinosauri e voglio includere delle piume su alcuni di essi. Vuoi aiutarmi a farlo?" Ha ricordato Brusatte che ha sottolineato come sia stato "un vero onore poterlo fare" e di come sia "colpito da quello che ne è venuto fuori, soprattutto per i dinosauri piumati e le novità introdotte."
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Nuovi dinosauri per il franchise
Colin Trevorrow aveva già idee molto precise di come sarebbe stata la storia di Jurassic World: Il dominio quando Brusatte è stato coinvolto, ma la lavorazione era ancora in una fase iniziale. "Non mi sono fatto dire troppi dettagli al riguardo, perché non volevo tormentarli troppo" ma ha ammesso di aver cercato di convincerli a includere uno dei dinosauri a cui ha dato nome, un cugino più piccolo del T-Rex, "più veloce, più agile", soprannominato Pinocchio Rex per il muso lungo, che è uno dei suoi preferiti. Ma è ugualmente soddisfatto di quelli che Trevorrow aveva identificato e che sono stati aggiunto al film, dal Pyroraptor al Therizinosaurus, il Dreadnoughtus e il Moros Intrepidus, compresi quelli che non sono dinosauri veri e proprio, come i rettili volanti. "Nel complesso è un gran cast di nuovi personaggi e ci sono così tanti dinosauri tra cui scegliere che non mi sento di criticare per quelli lasciati fuori."
Questione di piume
Da tempo si parla di piume e soprattutto della loro assenza per i dinosauri di Jurassic Park e Jurassic World. "Il primo film è uscito nel 1993 ed è stato una rivoluzione" ha spiegato Steve Brusatte pensando all'impatto di quel film e dei suoi dinosauri sull'immaginario popolare, "ma ha avuto un pessimo tempismo perché solo tre anni dopo, nel 1996, sono emersi i primi fossili cinesi che hanno mostrato chiaramente la presenza di piume. Quando Spielberg ha realizzato il primo film, non si sapeva che i dinosauri avessero le piume e non è stato possibile aggiungerle in seguito, perché è una serie e il design degli animali era ormai consolidato."
Non si poteva quindi incollare le piume sui Velociraptor, perché "avrebbe confuso il pubblico". Colin Trevorrow lo sapeva bene, ma aveva già deciso di includere specie come Pyroraptor e Therizinosaurus, "che sono i due principali dinosauri piumati che vediamo nel film insieme al Moros che è un piccolo tirannosauro. Quindi la decisione è stata sua e il mio lavoro è stato di aiutarli a renderli il più accurati possibile." D'altra parte Brusatte ha esperienze dirette con i fossili cinesi e non può dimenticare le sensazioni provate alla vista di questi incredibili ritrovamenti: "La prima volta che ne ho visto uno dal vivo è stato magico: era questo esemplare magnifico, potevi vedere le piume così chiaramente. Così simile a un uccello di oggi, ma era un dinosauro vissuto 125 milioni di anni fa. In seguito ho avuto l'opportunità di studiare molti di essi, tirarli fuori dai cassetti, fotografarli, misurarli, dar loro un nome. È un'esperienza incredibile trovarsi davanti a uno di questi fossili."
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E sono proprio le piume uno degli aspetti più difficili da rendere su schermo per gli artisti della CGI. "Le piume sono difficili, richiedono molto tempo, molta pazienza per renderle al meglio, ma per un consulente come me il compito è assicurarsi che l'aspetto scientifico sia accurato pur in un contesto di interessi diversi in gioco. Si tratta pur sempre di film di mostri, devono essere spaventosi e appassionanti. Gli animali devono avere una personalità e reggere le storie che li riguardano. Devi anche poterli riconoscere su schermo e non hanno vestiti che permettano di caratterizzarli e quindi ognuno deve avere un proprio stile caratteristico. La sfida per me è stata assicurarmi che le persone responsabili di lavorarci avessero le giuste informazioni scientifiche, in modo che potessero usarle secondo le proprie necessità."
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Brusatte e i film del franchise
Non dimentica naturalmente la prima volta che ha visto Jurassic Park. "Avevo nove anni e l'ho visto al cinema con mio padre e i miei fratelli. Ci ha sconvolti! Gli effetti era ben oltre qualunque cosa avessimo visto prima e i dinosauri erano così realistici, come veri animali e non mostri, per come apparivano e per il modo in cui si muovevano. Quell'esperienza ci è rimasta dentro, abbiamo iniziato a collezionare giocattoli di Jurassic Park, libri e ho pensato che sarebbe stato bello studiare dinosauri come lavoro. Così sono diventato un paleontologo." Ma ci sono scene che l'hanno colpito anche in Jurassic World: Il dominio, che considera "una grande esperienza cinematografica". Lo è per i dinosauri che porta su schermo, ma anche per il ritorno dei personaggi storici del franchise, che vediamo insieme ai protagonisti della nuova trilogia.
"La mia scena preferita è quella del Pyroraptor. Un vero dinosauro piumato in tutto il suo splendore, con piume e ali. Sembra un uccello pazzo, è spaventoso. Spesso la gente mi dice che le piume sui dinosauri li rendono goffi, che rovina la loro infanzia e non sono più spaventosi. Scherzano? Prima di tutto le avevano le piume, è un dato di fatto. In secondo luogo per me sono anche più spaventosi. Non vi è mai capitato di affrontare un tacchino, uno struzzo o un emu? O pensate solo a un gabbiano che vi ruba un pezzo di pizza in picchiata, sulla spiaggia. Non è spaventoso? La scena del Pyroraptor mostra quanto potevano apparire cattivi. Ma anche la sequenza in cui Bryce Dallas Howard si nasconde in acqua per sfuggire al Therizinosaurus, un altro dinosauro piumato: la scena è costruita in modo interessante e diversa da come ci si aspetta, diversa da un film di mostri."
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Ma pensiamo alla premessa del film: uomini e dinosauri a condividere lo stesso ambiente. Che accadrebbe secondo Steve Brusatte? "Prima di tutto sarebbe spaventoso sapere che ci sono un T-Rex o Velociraptor in giro per il mondo. Sali in macchina, vai in bicicletta o in un negozio, qualunque cosa tu faccia, sapere che c'è un Velociraptor in giro sarebbe terrificante. Ma la seconda cosa da considerare è che già co-esistiamo con leoni e tigri e lupi e altri mammiferi feroci. Lo stesso facevano i nostri antenati con tigri dai denti a sciabola e altri animali pericolosi. E non è che i leoni attaccano costantemente o inseguono gli esseri umani. Coesistiamo con predatori pericolosi, ma non capita di essere inseguiti regolarmente. Quindi penso che sarebbe pericoloso coesistere con i dinosauri, ci sarebbero molti incidenti, ma non ne vedresti tantissimi andando in giro."
Di dinosauri Brusatte ha scritto molto in passato, ma la sua ultima fatica si concentra su un argomento che ci tocca più da vicino: i mammiferi, di cui noi facciamo parte. Rise and Regin of Mammals è infatti il suo libro appena uscito, di prossima pubblicazione anche in Italia, che affronta "quel che è successo quando i dinosauri sono usciti di scena. I mammiferi hanno preso il dominio del mondo e il libro è la storia della loro evoluzione, di come sono sopravvissuti per milioni di anni accanto ai dinosauri e di come si sono diffusi successivamente diventando pipistrelli, balene, elefanti, scimmie, cani e gatti. E noi. Ma raccontando la storia in questo modo, sottolineo che non tutto riguarda gli esseri umani, che siamo solo un tipo di mammifero. Questa è la nostra storia più ampia, della nostra grande famiglia. Ma si parla anche di dinosauri, perché sono importanti per noi mammiferi, sono quelli che ci hanno costretti a rimanere piccoli, a vivere di notte e sviluppare il pelo per proteggersi, a evolvere diversi tipi di denti per nutrirsi e nuovi tipi di orecchie per ascoltare. Quello che ci rende mammiferi si è evoluto per sopravvivere in un mondo dominato dai dinosauri."