Junji Ito al Lucca Comics 2018: l’ossessione come strumento di narrazione

Il maestro del manga horror Junji Ito è stato ospite al Lucca Comics grazie a Star Comics, per presentare le sue opere e partecipare a sessioni di autografi.

Junji Ito
Un ritratto di Junji Ito

Junji Ito, fumettista e sceneggiatore giapponese, è considerato uno dei più importanti autori di manga horror contemporanei. Le sue opere, però, sconfinano dalla carta e si appropriano anche del grande schermo: la più famosa tra tutte è Tomie scritta nel 1987 e dalla quale è stata tratta una serie di ben otto film, tutti scritti dallo stesso Ito. Hanno visto lo schermo anche Uzumaki (edito in versione cartacea da Star Comics), Kakashi, Long Dream e Marronnier. Con una mostra parzialmente interattiva a lui dedicata, varie sessioni di autografi e un Press Café, il maestro è stato ospite al Lucca Comics and Games 2018 e per l'occasione ha rilasciato diverse dichiarazioni sul suo lavoro e il suo modo di pensare, le ossessioni a cui spesso da volto e il cinema che sembra essere diventato compagno fedele dei suoi fumetti.

Ma chi è veramente Junji Ito? Laureato in odontoiatria iniziò ad esercitare la professione di dentista. Dopo la pubblicazione del suo primo manga, Tomie, e dopo aver vinto il premio Kazuo Umezu, indetto dalla rivista per manga horror Nemuki, decise di diventare un mangaka professionista, realizzando, poi, lavori come Uzumaki e Gyo. Questo ci racconta il background di un autore così particolare ma non ci dice nulla sulla fonte della sua impressionante creatività, ne di come abbia potuto partorire un immaginario così inquietante, a tratti quasi onirico. Durante il Press Café con i giornalisti il maestro, rispondendo alle varie domande, ha fatto luce su molti aspetti delle suo opere e della sua stessa persona che possono aiutarci a capire.

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Un'immagine tratta da un manga di Junji Ito

Gioventù e ossessioni

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Un'immagine del maga Uzumaki

Per capire la fonte della sua ispirazione e del suo particolare modo di narrare una storia è necessario fare qualche passo indietro, capendo chi e quali situazioni abbiano ispirato il maestro: "Umezuo Kazuo mi ha ispirato, lo conosco fin da quando ero bambino, ho acquisito un po' anche il suo stile di disegno. Crescendo poi, alle scuole medie, mi sono appassionato alla fantascienza e ai romanzi sci-fi e da lì ho potuto estrapolare qualcosa di nuovo ed originale." Anche per i suoi temi ricorrenti, come l'ossessione, va ricercata un'ispirazione nel periodo giovanile: "Fin da piccolo sono stato vittima di numerose ossessioni, una cosa che mi ossessionava tantissimo era lo sguardo delle persone. L'elemento dell'ossessione mi permette di sviluppare molto facilmente la storia che voglio disegnare."

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Adattamenti cinematografici

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Un'immagine del film Uzumaki

Diverse opere di Junji Ito sono state trasposte ed hanno visto il grande schermo, passando tra le mani di vari registi ma avendo sempre l'approvazione del creatore che ne ha curato spesso la sceneggiatura. "Tomie ha otto adattamenti cinematografici, li ritengo tutti fedeli ai miei disegni ed è una cosa che mi ha notevolmente colpito in positivo anche se è quello tra tutti che mi è piaciuto di più. Anche Uzumaki ha un adattamento fatto nel 2000 e ne ho commenti molto positivi poiché il regista ha avuto a cuore i disegni originali." I suoi lavori non sono divenuti solo film ma anche anime, conquistando così anche il piccolo schermo: "Anche per quanto riguarda gli anime ho solo commenti positivi. in quanto addetto alla sceneggiatura non ho scritto molto, ho fatto solo operazioni di controllo. Il regista si è ottenuto molto alle tavole originali, ottenendo, a volte, un risultato superiore al manga, anche grazie alla componente sonora." E per il futuro? "Una delle mie storie che mi piacerebbe tanto fosse trasformata in un film è Il mistero della faglia di Amigara che sta alla fine del volume di Gyo, sempre edito da Star Comics, mi piacerebbe tanto vederne un adattamento."