"Reacher said nothing." Questa frase, presente in tutti i libri della saga concepita da Lee Child, ha un che di ironico dal momento che le avventure di Jack Reacher hanno, evidentemente, qualcosa da comunicare ai lettori che ne divorano assiduamente le gesta dal 1997. E lo stesso vale al cinema, dove l'eroe taciturno e durissimo sta per tornare in Jack Reacher: Punto di non ritorno, quattro anni dopo l'uscita di Jack Reacher - La prova decisiva.
Sono quindi quasi vent'anni che l'ex-poliziotto militare, personaggio americanissimo nato dalla fantasia di un autore britannico, fa breccia nel cuore di chiunque gli capiti a tiro, che si tratti del pubblico normale o di altri scrittori come Stephen King, che considera Reacher il miglior personaggio letterario seriale odierno. E mentre aspettiamo che dia nuovamente del filo da torcere ai cattivi nei multiplex in tutto il mondo, cogliamo l'occasione per ricordare la genesi di questo successo e come siamo arrivati al fenomeno globale che è Reacher oggi.
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In principio ci fu Jim Grant...
Dietro il nome di Lee Child si cela Jim Grant, classe 1954 e laureato in giurisprudenza (sebbene non avesse nessuna intenzione di lavorare in campo legale). Dopo gli studi ha iniziato a lavorare in televisione, svolgendo diversi compiti in seno alla casa di produzione Granada (parte del canale ITV) dal 1977 al 1995. Tra i programmi ai quali ha contribuito possiamo menzionare due pesi massimi del poliziesco britannico, Prime Suspect e Cracker. Licenziato dopo quasi vent'anni in seguito a cambiamenti a livello aziendale, Grant decide di darsi alla narrativa. Un giorno, mentre sta facendo la spesa con sua moglie, quest'ultima ironizza sulla sua altezza dicendo che, in caso non riuscisse a guadagnare facendo lo scrittore, potrebbe sempre lavorare nei supermercati come "reacher" (dal verbo reach, "raggiungere"). E così nasce il cognome del protagonista dei romanzi di Grant, il quale invece sceglie uno pseudonimo indicativo di dove voglia farsi trovare sugli scaffali delle librerie ("Child" si trova tra Raymond Chandler e Agatha Christie).
America oggi
Sebbene l'origine inglese di Child sia riconoscibile a livello ortografico (lui scrive honour, mentre lo spelling americano omette la "u"), i suoi romanzi sono molto statunitensi, in termini di contenuto e stile. Al centro di questi libri c'è Jack Reacher, nato su una base militare da padre americano e madre francese. Avendo trascorso praticamente tutta la sua vita all'estero, prima come figlio di un ufficiale militare e poi come studente e soldato, Reacher decide, una volta finita la carriera nell'esercito, di visitare gli Stati Uniti, spostandosi da una località all'altra senza avere una dimora fissa e vivendo grazie alla pensione militare. Guidato da un forte senso della giustizia, Reacher si imbatte spesso in situazioni sgradevoli e non può fare a meno di aiutare le persone in difficoltà, talvolta con qualche problema di comunicazione con le forze dell'ordine. Solitamente aiutato da abitanti della zona visitata, può in alcune occasioni contare sull'aiuto di ex-colleghi come Frances Neagley.
La prima apparizione letteraria di Reacher risale al 1997, nel romanzo Killing Floor (Zona pericolosa in italiano). Da allora Child ha scritto un libro all'anno (due nel 2010), per un totale di venti romanzi ad oggi (il ventunesimo, Night School, uscirà in inglese l'8 novembre). Il personaggio è inoltre apparso in diversi racconti, ed è stato menzionato da altri scrittori, tra cui il già citato Stephen King (Reacher viene nominato in The Dome). La maggior parte dei romanzi sono scritti in terza persona, ma sei libri - tra cui i due prequel, Il nemico e La verità non basta - sono raccontati dal punto di vista di Reacher, applicato anche alla celebre frase citata in apertura di articolo: "I said nothing."
Le dimensioni non contano
Come il suo creatore, Reacher è molto alto (1,96 metri), il che è diventato un dettaglio tutt'altro che insignificante per i fan quando Child ha venduto i diritti cinematografici del personaggio poco dopo l'uscita del primo libro. Nel 2005, dopo dei tentativi andati a vuoto per mano di PolyGram e New Line, Reacher è finito in mano alla Paramount in collaborazione con Tom Cruise e Paula Wagner, con l'intenzione di adattare quello che allora era il romanzo più recente, One Shot (La prova decisiva).
Il progetto è finalmente passato alla fase produttiva vera e propria nel 2010, con l'entrata in scena dello sceneggiatore-regista Christopher McQuarrie, e un anno dopo è scoppiata la polemica relativa alla decisione di Cruise, già coinvolto come produttore, di interpretare Reacher. La colpa dell'attore? Essere più basso del personaggio (la differenza tra i due è di 26 centimetri), un aspetto che Child considera irrilevante poiché, a suo avviso, nessun interprete della stazza giusta sarebbe stato in grado di rendere giustizia alla personalità di Reacher. Una sfida che Cruise ha vinto e che presumibilmente vincerà di nuovo nel secondo capitolo, diretto questa volta da Edward Zwick. Lui, come al solito, non dirà niente. Resta da vedere come risponderanno gli spettatori.