Chissà, se nel posto in cui si trova ora Ivan Reitman, scomparso il 12 febbraio del 2022, si troverà a incontrare dei fantasmi? Ci piace immaginarlo così, anche nell'aldilà, in quell'Afterlife che era nel titolo originale dell'ultimo film che ha prodotto, Ghostbusters: Afterlife, da noi arrivato con il titolo Ghostbusters: Legacy. Ci piace immaginarlo alle prese con spiriti divertenti, allegri, che lui, non abbiamo dubbi, contribuirà a far divertire. Ivan Reitman ha fatto questo con noi, da quando eravamo bambini, e ha continuato a farlo fino a pochi mesi fa, con l'ultimo capitolo della saga degli Acchiappafantasmi, diretto dal figlio Jason, in un'ideale passaggio di consegne, in un'ideale accettazione dell'eredità. Ivan Reitman ci ha fatto davvero spalancare la bocca dallo stupore, ci ha permesso di non aver paura dei fantasmi ma di sorridere su di loro, ci ha fatto vedere mondi che fino a quel momento non avevamo immaginato. E la cosa fantastica è che i mondi che ha costruito li ha lasciati ancora tra noi, a uso e consumo dei nostri bambini, che hanno dimostrato subito di amarli, ma anche del bambino che è ancora in noi. Lasciare qualcosa che rimanga per sempre vuol dire essere immortali. E Ivan Reitman lo è.
Cronenberg, Animal House e...
Non tutti sanno che Ivan Reitman è cecoslovacco di nascita. E che, ancora bambino, fuggì dalla Cecoslovacchia comunista insieme ai suoi genitori per rifugiarsi in Canada. Arrivò nel suo nuovo paese senza sapere nemmeno una parola di inglese. Sarebbe diventato uno dei grandi filmmaker del cinema hollywoodiano. Regista, ma anche produttore, alfiere di un cinema spensierato e leggero, ma non solo di quello. Ivan Reitman è stato anche il produttore dei primi film di David Cronenberg, Il demone sotto la pelle (Shivers) del 1975, e Rabid, sete di sangue (Rabid) del 1977. Se il mondo ha conosciuto il talento di David Cronenberg, allora, è anche merito di Ivan Reitman. Ma Reitman è stato anche il produttore di Animal House (1978), che ha lanciato il talento di John Belushi, un anno prima di girare il suo primo film da regista, Polpette (Meatballs, 1979). E anche di due fenomeni piuttosto fortunati al botteghino, come il film "cinofilo" Beethoven(1992) di Bryan Levant e i due Space Jam (1996) e Space Jam - New Legends (2021).
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Di padre in figlio
Tra i film che ha prodotto, ci piace ricordarne soprattutto due: Tra le nuvole (Up In The Air) del 2009, è girato dal figlio, Jason Reitman, diventato uno dei registi più interessanti della sua generazione. E Ghostbusters: Legacy, il nuovo film della famosa saga, diretto sempre dal figlio Jason, che possiamo davvero vedere come il dialogo tra un padre e un figlio. Jason Reitman ha studiato con cura la lezione di Ivan Reitman, pronto a far vedere a papà cosa fosse in grado di fare. "Ero molto nervoso quando gli ho raccontato l'idea" ci aveva raccontato Jason Reitman in occasione dell'uscita del film. "Quando ho finito di raccontargli la storia lui ha pianto. Abbiamo mostrato il film a 3mila fan al Comicon: Io e mio padre eravamo seduti vicini, e lui brillava di orgoglio". La cosa che ci rende meno amara la scomparsa di Ivan Reitman è che non solo ha costruito dei mondi che ci accompagneranno per sempre. Ma anche il fatto che la sua eredità sia in buone mani. Scopriamo insieme i migliori film di Ivan Reitman per ricordarlo.
1. Ghostbusters - Acchiappafantasmi
Ghostbusters - Acchiappafantasmi, del 1984, è forse il film con cui tendiamo più a identificare Ivan Reitman. È il film che lo porta tra i grandi creatori di mondi degli anni Settanta e Ottanta, i Lucas e gli Spielberg, perché crea una storia originale e un mondo iconico e immediatamente riconoscibile che, non a caso, è arrivato fino ai giorni nostri. L'idea, nata con Dan Aykroyd, di quattro uomini che, nella New York degli anni Ottanta infestata dai fantasmi, si mettono a dar loro la caccia con una serie di diavolerie che adoravamo da bambini e adoriamo ancora oggi, era geniale, ed ha resistito al tempo. Dan Aykroyd portava la sua comicità dal mondo dei Blues Brothers, Bill Murray, che proprio Reitman aveva lanciato in Polpette, il suo tipico understatement, Sigourney Weaver il suo sex appeal. Ma tutto era avvolto da un continuo senso di stupore, grazie al quale la commedia si fonde con il fantasy e la ghost story, con effetti speciali all'avanguardia e oggetti e creature che entrano immediatamente nell'immaginario collettivo. Nel nuovo Ghostbusters: Legacy abbiamo rivisto la ghost trap, la trappola per fantasmi, lo zaino protonico, la Cadillac Ecto-1, la loro favolosa macchina. Abbiamo rivisto i fantasmi come Slimer e Stay Puft Marshmallow Man. E ci hanno fatto impazzire ancora oggi. Dopo il primo film, Reitman ha diretto anche Ghostbusters II - Acchiappafantasmi II, del 1989, in cui il figlio Jason aveva un piccolo cameo.
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2. I gemelli
La sospensione dell'incredulità è la chiave del cinema, ma bisogna saperla gestire. La bravura di un regista e uno sceneggiatore è tutta qui: rendere credibile l'incredibile. E, se farci credere che a New York potessero arrivare gli improbabili fantasmi di Ghostbusters, e che degli uomini potessero intrappolarli con le loro diavolerie, è ancora più difficile farci credere che Danny DeVito e Arnold Schwarzenegger possano essere due fratelli gemelli. Ivan Reitman ci è riuscito per I Gemelli (Twins), del 1988, film campione d'incassi in cui i due attori agli antipodi recitano nel classico buddy movie su una "strana coppia". Nati da una fecondazione artificiale in seguito a un esperimento, i due sono separati alla nascita, e si ritrovano dopo anni, agli opposti non solo nell'altezza e nel fisico, ma anche nel successo nella vita e nelle qualità morali. Ivan Reitman riesce a dirigere i due attori con leggerezza e fantasia. Del film è stato annunciato da anni il seguito, Triplets, attualmente in lavorazione.
3. Un poliziotto alle elementari
Non pago di aver accostato Arnold Schwarzenegger a Danny DeVito per un cortocircuito divertentissimo, Ivan Reitman ha proseguito nella reinvenzione al cinema dell'action hero per eccellenza, rivelandone la sua anima comica e brillante (avrebbe fatto la stessa cosa con Sylvester Stallone in Femati, o mamma spara, di cui è stato il produttore). In Un poliziotto alle elementari (Kindergarten Cop), del 1990, Schwarzie è John Kimble, un poliziotto che, indagando su un trafficante di droga, arriva ad un asilo e, dovendo sostituire la sua collega che dove infiltrarsi come maestra, si trova a insegnare a dei bambini. John inizia malissimo, ma grazie al gioco della "scuola di polizia" riesce a conquistare i ragazzi, e a risolvere il caso. Un altro tassello nella variegata carriera di Arnold Schwarzenegger. Anche se, al suo posto, avrebbero potuto esserci Danny DeVito, Bill Murray o Patrick Swayze.
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4. Junior
E Arnold Schwarzenegger e Danny DeVito, la "strana coppia", sarebbero tornati insieme ancora, in Junior(1994), altra commedia ad alto tasso di incredulità. Qui Reitman, dopo averci fatto credere che Schwarzenegger avesse potuto avere un fratello come De Vito, riesce nell'impresa di rendere credibile uno Schwarzie... incinto! La storia, infatti, è quella ginecologi-ricercatori, Larry Arbogast e Alexander Hesse, (DeVito e Schwarzenegger) stanno sperimentando sulle scimmie un farmaco che evita l'aborto spontaneo. Ma i due vengono licenziati prima del passaggio alla sperimentazione sull'uomo, e così Alexander prova il farmaco su se stesso. La gravidanza dovrebbe essere interrotta dopo tre mesi, ma Alex vuole portarla a termine... Il film avrebbe dovuto essere diretto da Brian Levant, che proprio Reitman aveva lanciato, da produttore, con Beethoven. Ma Arnold Schwarzenegger disse che non sarebbe stato della partita se a dirigere non ci fosse stato Ivan Reitman. Il feeling di Schwarzie con il regista è evidente. La trasformazione dell'uomo che era Terminator, Conan il barbaro e Commando in un attore comico strepitoso è riuscita. E non è da tutti.
5. Sei giorni sette notti
Dopo il fantastico, dopo il paradosso, Ivan Reitman si è dedicato a indagare le relazioni sentimentali, i rapporti tra uomini e donne, sempre a suo modo, con leggerezza. Sei giorni sette notti (1998) è forse la sua commedia sentimentale più classica, figlia delle commedie sulla Guerra dei Sessi degli anni Quaranta. È la storia di un uomo e una donna (Anne Heche e Harrison Ford) una giornalista e un pilota di aerei che, a causa di una tempesta, precipitano sulla classica isola deserta in cui sperimentano una convivenza forzata. E, dopo le prime schermaglie, si innamorano. È forse il film più classico di Reitman, che si mette al servizio della storia per valorizzare le caratteristiche dei due attori protagonisti.
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6. La mia Super Ex-Ragazza
Dopo alcuni anni di assenza dietro la macchina da presa (e il film Evolution del 2001), Reitman torna alla regia nel 2006, con La mia Super Ex-Ragazza, film pop e parodistico, ma più sottile di quello che sembra. Lo spunto è di quelli molto interessanti. Tutti avremmo bisogno di un supereroe accanto. A tutti piacciono le eroine dei fumetti. Ma se la super eroina fosse proprio la nostra ragazza? La mia Super Ex-Ragazza è la storia di un ragazzo qualunque, Matt (Luke Wilson), che si innamora di Jenny (Uma Thurman), per poi scoprire che in realtà è G-Girl, una super eroina amata da tutti. Ma che è anche piuttosto gelosa e possessiva. E che ha una forza sovrumana durante le liti... Effetti speciali e commedia romantica, divertente, ma anche un po' amara, La mia Super Ex-Ragazza è una presa in giro del mondo dei supereroi, ma anche un'analisi dei rapporti tra i sessi, e del ribaltamento dei ruoli di uomo e donna. Oggi se ne parla tantissimo, ma quindici anni fa Ivan Reitman era decisamente in anticipo sui tempi...
7. Amici, amanti e...
La riflessione di Ivan Reitman sull'amore, sui ruoli maschili e femminili, sui cambiamenti del costume e delle abitudini nelle relazioni sentimentali continua con Amici, amanti e... (No strings attached), del 2011, un film che si potrebbe immaginare girato da un giovano autore invece che da un maturo maestro. Ma Ivan Reitman riesce a cogliere la bellezza e l'energia dei corpi di Natalie Portman e Ashton Kutcher per raccontare la storia di Emma e Adam, un ragazzo e una ragazza che passano gli anni ad avvicinarsi e allontanarsi, per passare dall'amicizia all'amicizia erotizzata e, alla fine, all'amore. Anche Amici, amanti e... è un film più complesso di quello che sembra in apparenza: racconta la difficoltà delle nuove generazioni a lasciarsi andare ai sentimenti, a impegnarsi, a legarsi. In quella che è una commedia in fondo un po' amara, Ivan Reitman sembra avvicinarsi alle atmosfere dolceamare dell'altro Reitman, il figlio Jason, che in quegli anni era già diventato un regista di successo, e che, proprio due anni prima, nel 2009, aveva firmato uno dei suoi film più belli, Tra le nuvole, che raccontava proprio la difficoltà, per certe persone, di riuscire a fermarsi in una relazione stabile. Il cinema di questi due sensibili artisti si sarebbe poi riunito e fuso in una cosa sola, con lo spassoso e commovente Ghostbusters: Legacy del 2021. Ma questa è storia recente, e ve l'abbiamo appena raccontata.
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