Io ti cercherò, la recensione: il crime si fonde al dramma nella prima serata di Rai 1

La nostra recensione di Io ti cercherò, la nuova fiction di Rai 1 in onda in prima serata ogni lunedì dal 5 ottobre 2020, che propone al pubblico una storia complessa e dolorosa.

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Io ti cercherò: un'immagine promozionale con i protagonisti della serie

Iniziamo la nostra recensione di Io ti cercherò con le coordinate per guardare la nuova fiction di Rai 1, in onda sulla rete ammiraglia ogni lunedì dal 5 ottobre 2020 alle 21:25 per quattro settimane, ma già disponibile anche su RaiPlay dal 3. Venuta alla luce grazie ad una collaborazione tra RaiFiction e Publispei, è diretta da Gianluca Maria Tavarelli che porta sul piccolo schermo una storia dolorosa e intensa in cui il genere drammatico è contaminato dal thriller e dal giallo, con lo scopo di mantenere lo spettatore incollato al televisore. Rimandata negli scorsi mesi a causa Covid-19 Io ti cercherò si pone adesso l'ambizioso obiettivo di portare in prima serata qualcosa di inconsueto per il pubblico della prima rete Rai, con uno storytelling che cerca di approfondire il più possibile l'aspetto psicologico dei personaggi e le strazianti dinamiche di un dolore tra i più atroci che si possano raccontare: la perdita di un figlio.

Un mistero nella trama

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Io ti cercherò: Vittorio Gassmann in una scena

La storia parte proprio da questo dramma: dopo l'improvvisa morte del suo unico figlio Ettore, Valerio, un ex poliziotto tormentato dai fantasmi del passato, torna a Roma per cercare di fare chiarezza sulle cause poco chiare del decesso del ragazzo. La vicenda è stata infatti archiviata come suicidio ma, grazie allo zelo dell'ex collega e amica Sara, vicequestore, verranno a galla diverse incongruenze che getteranno nuova luce su un gesto tanto inspiegabile quanto improbabile. Ettore era, infatti, un ragazzo pieno di vita, innamorato e mosso perennemente da una forte sete di giustizia. Valerio inizierà così un doloroso percorso che, oltre alle indagini, lo porterà a riscoprire quel figlio da cui si era allontanato e che era in grado di far fronte alle ingiustizie combattendo a testa alta con coraggio e determinazione. È questo l'incipit della trama di Io ti cercherò, una fiction impegnativa e complessa che porta su schermo e in prima serata un dolore immenso, ponendosi anche l'ambizioso obiettivo di raccontare una storia di riscoperta affettiva e di coraggio.

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I personaggi e il peso della narrazione

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Io ti cercherò: Vittorio Gassmann e Maya Sansa in una scena

Oltre a essere una serie investigativa, Io ti cercherò è un prodotto che cerca di districarsi tra diversi generi e per farlo costruisce personaggi sui quali viene posto il peso della narrazione: nasce così Valerio Frediani (Alessandro Gassmann), un ex poliziotto espulso dall'arma per un reato che forse non ha commesso. Schivo e restio a mostrare i propri sentimenti, sentirà lui per primo il peso della sua assenza e lontananza da un figlio che tanto ama e che dovrà riscoprire, conoscere e comprendere grazie agli oggetti a lui appartenuti e alle testimonianze di chi l'ha conosciuto e amato a sua volta, prima tra tutti Martina, la fidanzata. Personaggio articolato e ricco di sfumature è anche quello di Sara (Maya Sansa), vicequestore nonché ex-collega di Valerio, donna forte e determinata sul lavoro, ma anche affettuosa e sensibile nel privato. È lei per prima ad accorgersi che nel catalogare la morte di Ettore come suicidio qualcosa non torna, ed è sempre lei, mossa anche da vecchi sentimenti, ad esortare l'ex-poliziotto a non mollare e ricercare la verità.

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Io ti cercherò: un'immagine promozionale

Tante sono poi le figure di contorno che ruotano intorno ai protagonisti e che risentono purtroppo di una minor caratterizzazione e di qualche stereotipo: abbiamo il marito di Sara, uomo geloso e possessivo, Martina, la fidanzata di Ettore, una ragazza solare e innamorata, ed Ettore stesso, figlio di Valerio che muore in circostanze poco chiare e del quale, oltre al suo carattere allegro ma deciso e al suo impegno nel sociale, sappiamo veramente poco. Durante i vari flashback che arricchiscono la narrazione, infatti, riusciamo a comprendere e conoscere meglio Valerio piuttosto che suo figlio: la storia pregressa del protagonista è infatti raccontata attraverso i momenti con il ragazzo che, però, finisce per rimanere sullo sfondo, nonostante il suo ruolo centrale nella vicenda.

Una serie che vuole raccontare tanto

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Io ti cercherò: Vittorio Gassmann e Luigi Fedele

Io ti cercherò si pone l'ambizioso compito di far quadrare un'indagine complessa con il sentimento e il dramma: il giallo deve fondersi al thriller e al genere sentimentale per permettere una trama armoniosa e una storia appassionante. Purtroppo non sempre ci riesce. A volte nel cercare intrecci narrativi adeguati e comprensibili, la storia viene penalizzata da qualche banalità che la rende a tratti prevedibile. L'intendo di produrre qualcosa di nuovo per il pubblico di Rai 1 si intuisce, ma l'impressione generale è quella di una serie che voleva osare, prendendosi qualche libertà in più, ma senza spingere mai realmente il piede sull'acceleratore. Il cambiamento, spesso, non è un processo repentino e richiede i suoi tempi, e a questa fiction riconosciamo il coraggio di aver tentato nuove strade, ma rimproveriamo il fatto di non averle seguite fino in fondo. Io ti cercherò è comunque un prodotto ben confezionato, con interpreti capaci e di valore che siamo sicuri potrà aprire la strada ad altre produzioni più audaci e innovative.

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Conclusioni

Riassumendo la nostra recensione di Io ti cercherò possiamo affermare che questa fiction si pone l’ambizioso obiettivo di portare il crime in prima serata su Rai 1, proponendo una storia complessa e avvincente che narra uno dei dolori più intensi raccontabili: la perdita di un figlio. Pur riconoscendo l’ambizioso intento non possiamo non notare una certa ritrosia nell’osare fino in fondo: i personaggi secondari risultano caratterizzati con meno cura e la storia presenta inevitabilmente i cliché tipici del genere.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.6/5

Perché ci piace

  • Una storia dolorosa e complessa.
  • Il modo di approfondire i personaggi principali mediante flashback e ricordi.
  • Il coraggio di aver tentato nuove strade per la prima serata di Rai 1…

Cosa non va

  • … il non aver avuto il coraggio di seguirle fino in fondo.
  • I personaggi secondari, poco caratterizzati e talvolta stereotipati.