I dati parlano chiaro: il 21% delle donne tra i 17 e i 70 anni sono vittime di violenza da parte di un uomo. Storie spesso sconosciute, storie di terrore, storie di "non amore" come ha sottolineato Lucia Annibali che la propria drammatica esperienza l'ha voluta raccontare con l'ausilio della penna della giornalista Giusi Fasano nella sua autobiografia Io Ci Sono - La Mia Storia di Non Amore. Ed è proprio alle pagine di questa epopea che narra un percorso rinascita che Rai Fiction e Bibi Film si sono ispirati per produrre e portare sul piccolo schermo l'omonimo film tv, prodotto che la stessa Tinni Andreatta ha definito in conferenza stampa "uno dei progetti più importanti degli ultimi anni".
La storia di Lucia
16 aprile del 2013: l'Avvocato Lucia Annibali come ogni giorno torna nel suo appartamento dove, purtroppo, stavolta ad attenderla c'è un uomo incappucciato che le lancia addosso un liquido, un acido che ha deformato per sempre il suo volto e il suo corpo. Che il mandante di tale, criminale, gesto sia il suo ex Luca Varani Lucia lo sapeva molto bene. L'ego dell'uomo non ha potuto sopportare di essere stato lasciato e così ha deciso, in un atto feroce, di tentare di far sparire, di sciogliere la sua "non amata". Lucia, però, dopo un calvario lungo, fatto di operazioni e dolore non solo fisico è rinata, più forte, più decisa e più donna. L'esperienza di questa straordinaria superstite ora è un esempio, un monito, come la Annibali - fiera di esserci - ha volto ribadire anche alla conferenza stampa di Io ci sono: "vivere il quotidiano dopo tutto questo è faticoso. Ma è importante trasformare ogni cosa che accade in qualcosa di positivo. La mia storia parla a tutti, agli ustionati a cui bisogna dare una speranza, e a chiunque nella vita debba affrontare momenti difficili. La vita vale sempre la pena di essere vissuta".
L'insostenibile leggerezza del dolore
A interpretare Lucia Annibali nel film tv diretto da Luciano Manuzzi Io Ci Sono, è la splendida Cristiana Capotondi la quale ci ha tenuto a spiegare il vero motivo per cui questo lavoro è qualcosa di cui la televisione pubblica aveva davvero bisogno: "tutto nasce dal desiderio di formare i giovani, soprattutto uomini. Lucia per me è un eroe, ha sfidato il dolore in maniera costantemente ironica e autoironica, ha una leggerezza che spesso in persone che hanno vissuto eventi tragici non si trova. Il suo viso ha ritrovato il sorriso". Per Cristiana, però, non è stato facile interpretare Lucia e in particolare per l'attrice "le scene col volto coperto sono state molto complesse perché la mimica facciale per un attore è importante, in questi casi va recuperata con l'emotività e col movimento del corpo", ma a detta di Lucia Annibali la performance della Capotondi è stata perfetta, tanto da valere un caloroso e sentito ringraziamento "per il suo sforzo e per il suo impegno, le ho rubato un po' di intelligenza e umanità".
Nel nome del lupo cattivo
Se Cristiana Capotondi ha trovato delle difficoltà nel suo delicato ruolo che comunque vede come "un'occasione unica, un'esperienza irripetibile dal punto di vista esistenziale", di certo per Alessandro Averone non è stato semplice essere Luca Varani. Ha infatti ammesso l'attore: "molti altri cattivi hanno un percorso e una fascinazione legati a motivi più profondi, in questo caso mi sono dovuto scontrare con una pochezza di argomenti" e, inoltre, ha sottolineato Averone "non è piacevole interpretare Varani, anche se questo lavoro è stata una occasione molto bella. È un ruolo ingrato". Nonostante questo Alessandro Averone, come la sua collega Capotondi, ha parlato dell'importanza di essere veicolo di un racconto televisivo così fondamentale " sono comunque felice di averlo fatto perché penso che possa servire per gli uomini che guardano questo film. Il concetto di amore deve essere slegato al senso di possesso nei confronti della donna. Ciò che ci fa innamorare di loro bisogna avere la capacità di restituirlo alle donne".
Non solo un film tv
Oltre ad essere la narrazione di una storia umana atta a sensibilizzare verso il problema, sempre più serio, della violenza sulle donne Io Ci Sono, in onda stasera alle 21,15 su Rai 1, è nato anche per scopi doverosamente pedagogici come hanno accennato i due protagonisti, Cristiana Capotondi e Alessandro Averone. A tale proposito Tinni Andreatta ha annunciato con orgoglio che "questo film non finisce la sua storia con la programmazione, il film sarà replicato anche nelle scuole, continuerà nel tempo".