Into the Night, la recensione: su Netflix la nuova, adrenalinica, serie post-apocalittica

La recensione di Into the Night, la nuova serie Netflix belga che racconta uno scenario post apocalittico originale ed avvincente.

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Into the Night: una scena della serie

Il Belgio è entrato in campo decisamente col botto. Il suo debutto su Netflix, come vedremo in questa recensione di Into the Night, è una serie sci-fi adrenalinica, dal ritmo perfettamente gestito e dalla trama interessante. Se la premessa di questa serie creata da Jason George, ossia quella di una catastrofe naturale che spinge un gruppo di sconosciuti ad unirsi e a tentare il tutto per tutto per sopravvivere, può sapere di già visto, la storia viene fin da subito sviluppata in maniera originale, trascinando lo spettatore in una visione estremamente coinvolgente. Una serie che, essendo anche composta da soli sei episodi di 40 minuti circa l'uno, è perfetta per il binge watching, modalità di fruizione che ci permette di apprezzarla appieno.

La "velocita" di Into the Night è sia un pregio che un difetto, però: l'estremo realismo raggiunto in certi momenti (che è senza dubbio una delle ragioni per cui la serie è così avvincente), viene meno quando la narrazione si fa più affrettata, perché le azioni e le scelte dei personaggi perdono, inevitabilmente, di credibilità.

Una storia originale dall'ottimo ritmo

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Into the Night: una scena tratta dalla serie

Un uomo armato, che poi scopriamo essere un militare della NATO, sequestra un volo di linea Bruxelles-Mosca poco dopo la mezzanotte. A bordo solo uno dei piloti, una hostess, ed i pochi passeggeri che erano riusciti a salire prima che lui minacciasse tutti e facesse decollare l'aereo in tutta fretta. La ragione del dirottamento? L'uomo, che si chiama Terenzio Matteo Gallo (Stefano Cassetti), ha sentito una trasmissione segreta in cui si diceva che con il sorgere del sole, cosa che è già accaduta in molti paesi ad est del mondo, ogni essere vivente inspiegabilmente muore. La sua idea è quindi quella di volare ad ovest, battendo sul tempo l'arrivo dell'alba. L'aereo non può però volare all'infinito e, una volta atterrati nel nord della Scozia, i pochi fortunati passeggeri si accorgeranno che la situazione è molto più grave di quanto si sarebbero mai potuti immaginare. Non è il contatto diretto con la luce solare ad essere mortale, ma anche chi si trova in luoghi chiusi non riesce a sopravvivere all'arrivo del giorno. Come salvarsi allora? I sopravvissuti dovranno decidere velocemente il da farsi, ma se anche i dissidi all'interno del gruppo inizieranno presto a creare problemi, le cose per loro si faranno ancora più difficili.

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Into the Night: una scena della serie Netflix

Ciò che ci ha colpito di più di Into the Night, come vi anticipavamo, è soprattutto la gestione del ritmo. La storia scorre veloce e la la tensione è sempre al massimo. Gli episodi, che il più delle volte terminano con un emozionante cliffhanger, sembrano pensati come se facessero parte di un lungo film da consumare in un'unica, lunga, sessione. Quanto accade sullo schermo, poi, è estremamente realistico, per questo veniamo così tanto coinvolti dalla storia dei personaggi, che il più delle volte agiscono come faremmo noi nella stessa situazione. Il realismo, come dicevamo, viene però meno in certi passaggi della storia, che risultano troppo affrettati e veloci. È chiaro che l'intento fosse quello di non abbassare il ritmo della narrazione, ma il tutto perde di credibilità quando vediamo i protagonisti risolvere in tempi molto brevi situazioni che vengono fatte sembrare estremamente difficili e complesse.

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Un cast convincente e variegato

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Into the Night: un momento della serie Netflix

Ognuno dei sei episodi della serie è dedicato ad uno dei personaggi, di cui scopriamo motivazioni e storia personale ma che non seguiamo però in maniera esclusiva. L'escamotage di aver fatto decollare l'aereo dopo che solo pochi passeggeri erano riusciti a salire permette di incentrare la storia su pochi personaggi, prendendosi il tempo per approfondirli e conoscergli meglio, dando modo così allo spettatore di empatizzare di più con quanto gli accade. Il cast di attori è poi estremamente capace e convincente: difficile dire chi tra loro ci abbia colpito di più, da Mehmet Kurtulus nel ruolo del ladro gentiluomo Ayaz Kobanbay a Jan Bijvoet in quello di Rik Mertens, che se inizialmente era stato presentato come uno dei personaggi più negativi poi, nel corso degli episodi, cambia completamente faccia.

Into The Night
Una scena di Into the Night

Inoltre, essendo abituati a veder raccontare questo tipo di storie da personaggi il più delle volte statunitensi, è stato estremamente interessante osservare le dinamiche che si sviluppano tra persone di culture (e lingue) così diverse: dalla madre russa (Regina Bikkinina) che stava portando suo figlio a Mosca per una cura sperimentale al ragazzo delle pulizie tunisino (Nabil Mallat) che non è riuscito a scendere dall'aereo prima del decollo, dall'influencer di origini italiane (Alba Gaïa Bellugi) in viaggio per sponsorizzare una nuova marca di champagne, all'infermiera figlia di immigrati (Babetida Sadjo) che stava accompagnando in Russia il ricco signore di cui si prende cura.

Un finale che rimane aperto per una seconda stagione

Into The Night
Una scena di Into the Night

Al termine dei sei episodi di cui la serie è composta non possiamo che esserne estremamente soddisfatti ma anche un pò delusi. Into the Night è davvero troppo breve, e noi avremmo voluto molti più episodi da poter guardare tutti d'un fiato. Il finale aperto della sesta puntata, però, ci fa ben sperare che Netflix produrrà presto una seconda stagione, in cui potremo scoprire che ne sarà dei personaggi che abbiamo imparato a conoscere così bene in così breve tempo e in cui, magari, potremo scoprire di più di quelli che non sono stati direttamente al centro dei primi sei episodi.

Conclusioni

Al termine di questa recensione di Into the Night non possiamo che sottolineare come questa serie Netflix belga ci abbia piacevolmente stupito. La trama sviluppata in maniera realistica e coinvolgente, l’ottimo ritmo mantenuto per tutti i suoi sei episodi e, infine, il cast convincente e variegato permetteranno senza dubbio a questa serie di distinguersi dai molti prodotti dalle premesse simili usciti negli ultimi anni.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
3.5/5

Perché ci piace

  • La storia: originale, coinvolgente e realistica.
  • Il cast di protagonisti, sempre molto convincenti.
  • La gestione del ritmo: la tensione estremamente alta dall’inizio alla fine. Si tratta di una serie perfetta per il binge watching.

Cosa non va

  • A volte certi passaggi nella storia sono così veloci da risultare poco credibili.
  • Sei episodi sono troppo pochi!