Il 2024 è stato un anno strano per Jennifer Lopez: il divorzio da Ben Affleck a soli due anni dopo il ritorno di fiamma, il flop di La più grande storia d'amore mai raccontata (The Greatest Love Story Never Told), ibrido tra documentario e videoclip che avrebbe dovuto simboleggiare l'amore assoluto proprio con Affleck (e invece...). Lo spettro del processo a P. Diddy, con cui ha avuto una relazione a fine anni '90. Ma se c'è una cosa che ci ha insegnato JLo è quella di essere una, nessuna e centomila, pronta a fatturare su qualsiasi cosa la riguardi e a impegnarsi al massimo in ogni progetto. Questo 2025 si apre finalmente con una cosa buona: Inarrestabile (Unstoppable in originale), film di che racconta la storia vera di Anthony Robles e di sua madre Judy.
In streaming su Prime Video, è il racconto di un bel rapporto madre-figlio: Judy Robles ha avuto Anthony, primo di cinque figli, a soli 16 anni. Il bambino è nato senza una gamba ma, nonostante nessuno ci credesse tranne lei, è diventato campione di wrestling vincendo l'NCAA Wrestling Championships. Lopez ha il ruolo di Judy, mentre a interpretare Anthony è Jharrel Jerome, talento sempre più in ascesa, che ha esordito con Moonlight di Barry Jenkins e ha vinto l'Emmy nel 2019 per la serie When They See Us.
Tratto dalla biografia, scritta dallo stesso Robles, Unstoppable: From Underdog to Undefeated: How I Became a Champion, pubblicata nel 2012, il lavoro di William Goldenberg è un film sportivo, ma in realtà è soprattutto, come dicevamo, la storia del rapporto stretto tra questa madre che ha fatto di tutto per suo figlio. Lo dice anche il regista: "Per me questo non è mai stato un film sul wrestling, ma la storia di una madre e un figlio legatissimi, che si sostengono. Viene definito film sportivo, ma ciò che mi ha attirato di più è che, visto che il cuore di tutto sono loro due, avrebbe potuto parlare di qualsiasi cosa. Anche di cucina!".
Inarrestabile: Anthony Robles è una forza della natura
Chi è Anthony Robles? Jharrel Jerome se l'è chiesto più volte. Ufficialmente oggi è un allenatore e un motivational speaker, ma, una volta conosciuto, ha scoperto che è molto di più di un ex campione di wrestling: "Mi sono reso conto molto presto che il wrestling è l'ultima cosa che definisce Anthony. Lo conosciamo come uno sportivo, un campione, ma se lo frequentate per un po' questo status diventa solo uno dei pezzi del puzzle. È una persona che si prende cura degli altri, un'anima gentile. Praticamente l'opposto di quando sale sul tappeto, dove invece cerca di dominare e sconfiggere l'avversario. A casa si preoccupa di far stare tutti tranquilli. Penso che questo lo definisca come persona e come uomo. E, considerando tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare nella vita, non è una cosa scontata".
L'attore ha capito subito che il rapporto con Judy fosse il cuore di questa storia: "È stata la sua forza: lo ha protetto in ogni modo. Quando ci siamo incontrati con Jennifer le prime volte sapevamo che questa non sarebbe stata una storia tenera tra una madre e un figlio. Ci siamo resi conto di dover lavorare per portare sullo schermo il grande legame che li unisce e gli ostacoli che hanno dovuto affrontare".
L'allenamento di Jharrel Jerome
L'attore e Anthony Robles hanno lavorato a stretto contatto: è proprio lui infatti a fare da controfigura a Jerome. Per Robles è stata un'altra sfida: "Ho lavorato con Jharrel per mostrargli tutti i piccoli dettagli che mi rendono me stesso. Con lui il lavoro è stato facile: siamo diventati affiatati come fratelli. Ho sentito di potermi fidare completamente di lui, al punto da raccontargli fatti di cui non ho mai parlato con nessuno. Poi ha dovuto imparare non solo come si fa wrestling, ma come farlo con una sola gamba. Nessuno si muove come me sul tappeto".
Della sua preparazione l'attore dice: "Non so spiegare come ci sono arrivato, ma ci sono riuscito facendo pratica: mi sono allenato per sette mesi, cinque volte a settimana, per due ore al giorno. Per me non si è mai trattato diventare come un professionista: nessuno può essere Anthony Robles. Ma ho potuto interpretarlo. Quindi ho cercato di imparare soprattutto la sua sicurezza: una sicurezza che viene dal sapere cosa si è in grado di fare. La mentalità di un wrestler è che non ci sono limiti. L'ho abbracciata anche nella vita reale: sento che questo ruolo mi abbia cambiato davvero. Ormai ci conosciamo da cinque anni e posso dire che Anthony mi ha fatto crescere. È questo il suo potere: lo conosci e dopo dieci minuti ti viene voglia di sollevare il mondo".
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Un film motivazionale
Inarrestabile è anche, senza dubbio, un film motivazionale. Lo conferma il protagonista: "Per me i film sono sempre stati una via di fuga, una medicina. Un modo per lasciar andare i problemi grazie alla storia di qualcun altro. E penso che non ci sia una storia migliore di questa per i tempi che stiamo vivendo: c'è una specie di cappa oscura che aleggia sopra tutti noi. Dal punto di vista economico, culturale, politico... Ovunque si guardi c'è questo senso di pericolo e minaccia. Questa è una storia che può sollevarti da pensieri del genere: ti può dare un nuovo punto di vista e ricordarti che non sei da solo, anche se sei in difficoltà. Anche gli altri hanno i loro problemi, ostacoli che magari a te non sono capitati. E forse dopo aver visto il film potresti pensare: dovrei lamentarmi meno. A me è successo. È possibile se cominci a riconoscere e apprezzare ciò che hai. Oggi ci sembra di non avere nulla, ma non è vero: abbiamo gli affetti, la famiglia. Il film ce lo ricorda".
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La vera Judy Robles è entusiasta di Jennifer Lopez
"Quando Anthony mi ha detto che a interpretarmi sarebbe stata JLo non ci potevo credere!": Judy Robles ha cresciuto cinque figli, si è emancipata dal compagno violento, laureata e oggi insegna all'università. Ed è felicissima di come è stata portata sullo schermo: "Ho visto questo film 7-8 volte ormai e continuo a piangere. Mi rende felice: nessuno avrebbe potuto interpretarmi con l'autenticità di Jennifer. Sono grata che abbia voluto farlo".
Lopez ricambia: "Ho ascoltato la sua storia e ho cercato di ritrovarla anche nella mia esperienza di madre. Mi ha dato tanti spunti a cui aggrapparmi per rappresentare il dualismo di una madre. Sei sempre presente per i tuoi figli, cercando di mostrarti felice, incoraggiante e forte, ma dall'altro lato hai le tue difficoltà. E questa è una storia di difficoltà: come madre, come moglie, come donna. Ed è anche la difficoltà del figlio. Quindi volevo raccontare la persona a 360 gradi. Una persona allo stesso tempo meravigliosa e complicata. Come lo è ogni donna e ogni madre. Il rapporto tra Judy e Anthony è speciale: l'ha avuto quando era giovane, quindi sono cresciuti insieme. Non ho portato nel film tutto quello che Judy mi ha raccontato, ma l'ho assorbito: mi ha permesso di capire davvero il suo percorso umano. È stata una fortuna poter lavorare con lei. Penso che questa sia una storia molto bella ed emozionante".
Di Anthony invece dice: "Ho passato più tempo con Judy, ma ascoltare Anthony parlare mi ha fatto sentire orgogliosa di raccontare la sua storia. Penso che il mondo possa essere un posto migliore se più persone la conosceranno. La sua è un'anima pura e bellissima: grazie a sua mamma ha imparato a concentrarsi su cosa avesse, invece che su che cosa gli mancasse. Penso che questo sia un messaggio importante per tutti. Quando l'ho conosciuto ha ispirato anche me: penso che chiunque guardi il film proverà la stessa cosa. Spero che lo vedano tutti!".
"Da questa esperienza mi porto dietro la lezione che bisogna insegnare ai figli che le cose si possono affrontare. Il tuo mondo può crollare, ma puoi uscirne comunque migliore. Non importa quali siano le cose che ti mettono in difficoltà: le puoi superare. E quando l'avrai fatto sarai più forte".