Era una calda mattina di luglio di un paio d'anni fa quando abbiamo fatto una prima chiacchierata con Simone Bracci di Mad Rocket Entertainment. Eravamo a Latina sul set del loro primo ambizioso progetto, In the Trap, e restavamo colpiti e curiosi di vedere il risultato di un lavoro che ci era parso da subito di livello elevato, ben superiore dei mezzi a disposizione della piccola casa produttrice che stava muovendo quei primi convinti e decisi passi.
Da allora sono trascorsi quasi due anni, di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, e abbiamo approfittato del trovarci allo scorso Festival di Berlino per una ulteriore chiacchierata sulla situazione, con la prospettiva importante della sala dietro l'angolo: In the Trap sarebbe dovuto arrivare al cinema a fine marzo ed è uno dei tanti progetti che ha subito le conseguenze della folle situazione che stiamo vivendo da alcuni mesi.
In the Trap e la sala
Il cammino di questo primo importante lavoro non è stato però fermato, soltanto rallentato: al momento l'uscita in sala è rimandata all'autunno e siamo fiduciosi di poter vedere sul grande schermo nei prossimi mesi il film diretto da Alessio Liguori, scritto da Daniele Cosci e prodotto da Luigi De Filippis. Una fortuna che ha già avuto i pubblico del Trieste Science Fiction e di eventi come quello del festival di Molins del Rey, ma anche gli spettatori di quasi trenta paesi per i quali In the Trap - Nella trappola è stato acquistato, per uscite sia in sala (con buoni risultati, per esempio in Vietnam, dove è stato tra la quinta e settima posizione in classifica, dietro colossi come Frozen II e Jumanji lo scorso Natale) che in digital.
"L'importante è farsi vedere e legittimare il lavoro fatto negli ultimi anni" ci ha detto Simone Bracci, sottolineando come l'ottima accoglienza ricevuta da In the Trap sia servita "come leva per entrare nel mercato produttivo internazionale." Paga sicuramente l'impianto generale del film, la scelta di produrre direttamente in inglese con un cast internazionale (nel cast troviamo volti noti come David Bailie e Jamie Paul) e una padronanza del genere e le sue atmosfere che riesce a raggiungere il pubblico.
La scorciatoia per il successo
Il secondo titolo prodotto da Play Entertainment, CAMALEO, Sternenberg Films in collaborazione con Mad Rocket Entertainment pronto per raggiungere il pubblico è Shortcut, che punta a un pubblico diverso e più ampio: sono protagonisti dei ragazzi inglesi in visita in Italia che restano bloccati in un bosco insieme all'autista dell'autobus, "una sorta di guida turistica inglese per inglesi", che li sta riaccompagnando a casa, dopo aver preso la scorciatoia del titolo. "E lì accadono cose impreviste dal punto di vista soprannaturale", ci racconta il produttore. Anche in questo caso la situazione da cui stiamo vivendo ha messo i bastoni tra le ruote al film, anch'esso diretto da Alessio Liguori, con sceneggiatura di Daniele Cosci e produzione di Simona Ferri, e con un cast internazionale: Shortcut era infatti previsto per giugno nell'ambito di Moviement, in un "momento che sarebbe stato ottimale per il suo genere", ma sarà presto presentato in un prestigioso festival di cui non possiamo ancora rivelare il nome.
La produzione di questo secondo titolo iniziava al tempo della nostra prima chiacchierata, ovvio chiedere se il risultato è stato pari a come lo avevano immaginato: "Al 90% sì" ci ha risposto Bracci, "Il film è esteticamente una bomba" nonostante le difficoltà di una lavorazione molto diversa, quasi antitetica, rispetto al primo lavoro: girato girato quasi interamente nel Lazio, con un "grosso lavoro di scouting" per identificare quelle location adatte alla storia, scenografate per rispondere alle esigenze del racconto. Un secondo progetto che "piace e sta piacendo" e che i ragazzi di Mad Rocket, tra cui Alessandro Risuleo (produttore esecutivo di entrambi i film), non vedono l'ora di mostrare al pubblico di riferimento.
Due esperienze agli antipodi
Una cosa che sorprende di questi primi due lavori di Mad Rocket è come dal primo al secondo si sia scelto di dedicarsi a qualcosa di molto diverso in termini di difficoltà produttive. Invece di giocare sul sicuro e proseguire sulla strada intrapresa con In the Trap, per Shortcut si è passati a girare soprattutto in esterna e in inverno, con tutte le difficoltà che comporta. "Abbiamo ribaltato completamente" ci ha confermato Bracci, spiegando come sia stato "diverso, ma con la consapevolezza di poter affrontare qualsiasi difficoltà, atmosferica e non solo, con la stessa sicurezza con cui abbiamo affrontato il primo lavoro." Una sicurezza che è figlia dell'esperienza accumulata sul set di In the Trap e di una preparazione accorta, che ha permesso di superare gli "imprevisti dovuto alla situazione".
Il futuro di Mad Rocket Entertainment
Due film in uscita, ma tanti nuovi progetti e spunti già pronti per essere portati avanti, con l'esigenza di fare il salto in avanti necessario anche dal punto di vista del budget: se per i primi due film l'investimento è rimasto più o meno stabile (si parla di 700.000 euro per In the Trap e 880.000 per Shortcut), per arrivare a maggiori mezzi e la possibilità di lavorare meglio con la CGI, oltre che poter scritturare qualche interprete che possa dare una maggior visibilità ai progetti. Abbiamo sfogliato insieme a Simone Bracci il catalogo dei progetti in cantiere, una lineup di dieci progetti, alcuni ancora in fase di soggetto, altri già con una sceneggiatura pronta, per lo più "borderline col genere" dal thriller al distopico.
Tra Red Academy e serialità
Se di tanti dei progetti che abbiamo spulciato non anticipiamo nulla per non rovinare la sorpresa, uno almeno merita un cenno perché fa capire come Mad Rocket sia una realtà che si sta muovendo con scaltrezza per il futuro. Uno dei progetti annunciati è infatti Red Academy, che vanta la presenza di Rocco Siffredi nei panni di se stesso e racconta la storia di una coppia di persone che visita la sua struttura, con una svolta esoterica al calare del sole. Un progetto per cui è già pronto il soggetto, che ha già l'OK di Siffredi e la disponibilità della sua struttura per le riprese, ma in fase di sviluppo e di chiusura del budget.
C'è poi la suggestione della serialità per il futuro di Mad Rocket. Anche in questo settore sono stati sviluppati due soggetti di serie, ma "il discorso è molto più complesso e richiede un interesse di base maggiore per poter investire su un pilot". Insomma le prospettive sono ampie e, a giudicare dal risultato dei primi due lavori, interessanti, e aspettiamo con curiosità il feedback del pubblico quando i due film già pronti raggiungeranno le sale.