Il grande schermo e lo streaming sono due strumenti opposti ma in qualche modo correlabili. Perché oggi più che mai, un film, ha davvero una vita infinita. Lo dimostrano gli scioperi di Hollywood, che tanto battono sui compensi perpetui derivati dalle visualizzazioni digitali. Un film resta un film, anche dopo il passaggio in sala. E anzi, molti film, spesso in sala ci vanno solo distrattamente, fugacemente, senza avere il tempo di affermarsi. Capita spesso, infatti, che lo streaming aiuti nella riscoperta di certi titoli, inizialmente passati inosservati. Un esempio? Il segreto di Jim Sheridan che, a dispetto del grande cast, in Italia, ha racimolato ben poco dopo il passaggio alla Festa del Cinema di Roma del 2016.
Il segreto, che trovate in streaming su Infinity+, è tratto dall'omonimo romanzo di Sebastian Barry, e racconta di una donna anziana, Rose (interpretata da Rooney Mara), e dei suoi ricordi, a metà tra i tumulti politici e religiosi dell'Irlanda del Nord durante la Seconda Guerra Mondiale. Sotto, però, c'è un mistero lungo quarant'anni, e il film di Sheridan, tra flashback e memorie ritrovate, farà luce sull'oscurità che pervade la mente della donna. Dunque, tra i motivi per recuperare Il segreto in streaming su Infinity+, c'è l'ottimo mix che amalgama misteri, drammi e rivelazioni, per un'epopea intima dai riverberi storici.
1. Il talento di Rooney Mara. E il grande cast
Ne Il segreto, Rooney Mara interpreta la versione giovane di Rose che, scopriremo poco a poco, venne accusata di aver ucciso il figlio appena nato. Un infanticidio che le spalancò le porte dell'ospedale psichiatrico di Roscommon, in Irlanda, nel quale passerà 50 anni. Il film indaga sul suo passato, sull'amore per il pilota Michael McNulty e sulla verità dei fatti. Eccezionale, dunque, l'interpretazione misurata e composta di Rooney Mara. Attrice intelligente, di spessore, di tecnica e di emotività, lontana dai riflettori e invece molto più vicina al senso artistico del cinema. Con lei, poi, un grande cast: c'è Vanessa Redgrave che interpreta Rose da anziana, e poi il sottovalutato Eric Bana, che interpreta il dottor Grene, incaricato di studiare il caso prima che l'ospedale chiuda i battenti.
2. Il cinema di Jim Sheridan
Tra i motivi per recuperare Il segreto non possiamo non citare lo sguardo di Jim Sheridan. Irlandese doc, negli anni Novanta è stato un punto di riferimento per il cinema europeo, fin dall'esordio, datato 1989: Il mio piede sinistro con Daniel Day-Lewis. Lo stesso attore che ritroverà poi ne Nel nome del padre e poi in The Boxer, mischiando il pugilato alla storia nord-irlandese. Autore non troppo prolifico, e sicuramente più interessato alla sostanza che all'apparenza, puntando invece sulle emozioni, anche controverse, come nel sottovalutato Brothers con Tobey Maguire e Jake Gyllenhaal. Grande coppia, per un altro film da recuperare.
3. Uno sguardo sul passato
Storia intima e personale, ma Il segreto è anche una porta aperta sul passato, soffermandosi appunto sull'Irlanda. Attraverso il diario di Rose, ripercorriamo la sua vicenda, indagando sul contesto storico: la Seconda Guerra Mondiale, e la conflittualità che ne è derivata poi nell'immediata conclusione; c'è il senso di appartenenza e il concetto di radici, e poi l'oppressione della Chiesa Cattolica, tra facile moralità e controverse dinamiche. Non un film storico in senso stretto, ma alternativa per sfogliare i libri mediante il cinema, prendendo il punto di vista di una donna tormentata, enigmatica e molto, molto vulnerabile.
Il segreto: Jim Sheridan e il suo melò sulla "colpa di essere donne"
4. La libertà di un adattamento
A proposito di libri: come detto Il segreto è l'adattamento di The Secret Scripture di Sebastian Barry, uscito nel 2008, con cui ha ottenuto la finale per il prestigioso Booker Prize (una sorta di Premio Strega inglese). Appunto, un adattamento: Il segreto non segue ciecamente il materiale originale, prendendo e approfondendo digressioni diverse. Questo apre ad una riflessione: l'adattamento al cinema (o in tv) di un romanzo può prendersi le dovute libertà, indotte dalla visione del regista? Certo, essendoci sempre un intermezzo tra il materiale originale e quello derivato. Da questo punto di vista dovrebbe esserci libertà interpretativa di un regista, che resta fedele alla sua visione intellettuale, tradendo solo dove è necessario.
5. L'enigma da risolvere
Chiaro, Il segreto è annoverabile tra i drammi, eppure sotto c'è una venatura da thriller umano, che ci spinge nel cuore della storia, portandoci ad unire gli elementi che compongono l'enigma di Rose. Cosa è successo? Cosa nasconde? C'è lucidità dietro la follia? Poco a poco, i pezzi del puzzle compongono il quadro generale, seguendo per l'appunto un linguaggio solita da thriller. Chiaro che c'è quindi uno stimolo diretto verso il pubblico, coinvolto nel percorso sfaccettato di un passato che torna ad essere - in qualche modo - riscritto.