La firma di un regista come Steven Spielberg e quella dei fratelli Coen (assieme a Matt Charman) per la sceneggiatura, per raccontare una storia realmente accaduta nel momento più teso della guerra fredda: con queste credenziali, era davvero difficile che Il ponte delle spie potesse deludere le attese. E infatti non lo ha fatto. La mano sicura di Spielberg ha confezionato un thriller spionistico classico, di quelli appassionanti e vecchio stampo, semplice nella narrazione quanto curatissimo nella ricostruzione storica di luoghi e personaggi. Il tutto impreziosito da interpretazioni di ottimo livello, da Tom Hanks ad Amy Ryan, fino a Mark Rylance che per questa performance ha vinto l'Oscar come miglior attore non protagonista.
Nel film si narrano le vicende di James Donovan, un avvocato americano di Brooklyn che all'improvviso si trova proiettato nel cuore della Guerra Fredda: viene infatti ingaggiato dalla CIA per una missione delicata e difficile, ovvero negoziare il rilascio di un pilota americano catturato dai sovietici dopo l'abbattimento di un aereo spia che stava sorvolando proprio il territorio dell'Unione Sovietica. La posta in gioco è altissima, ma l'avvocato saprà muoversi con genialità e abilità per trovare una soluzione all'intrigo internazionale. Un film del genere, reclamava un'edizione homevideo in alta definizione degna di questo nome. Missione comoiuta per 20th Century Fox Home Entertainment, che ha distribuito un blu-ray di altisisma qualità tecnica, corredato da extra forse non numerosi ma sicuramente azzeccati e interessanti. Andiamo a elencare cinque motivi per non farselo scappare.
1. La magia intramontabile della pellicola 35mm
Il blu-ray Fox regala emozioni fin dal primo impatto, quello del video, che presenta una qualità eccezionale per la capacità di riprodurre la fotografia di Janusz Kaminski, il clima da guerra fredda e le tensioni dell'epoca. A regalare questa sensazione vintage il girato su pellicola 35mm, che riesce ancora a trasmettere emozioni più profonde e suggestive del digitale. Una conseguenza del girato su pellicola, riprodotto fedelmente dal blu-ray, è la grana, che a tratti appare leggera a volte più grintosa e incisiva, a seconda degli ambienti. Di certo, è una grana comunque piacevole perché naturale, capace di regalare alle immagini una sana vecchia patina cinematografica che esalta ancora di più l'ottimo dettaglio che si riscontra sia sui primi piani che in campo lungo.
2. Il clima (e il croma) da guerra fredda
Con una fotografia così particolare, per riprodurre un contesto storico ben preciso e le sue atmosfere cupe e plumbee, un aspetto fondamentale del video è la resa cromatica. Una resa che risulta perfetta e viaggia fedelmente dalle fredde tonalità grigio-bluastre di Berlino alle tinte più calde di New York, il tutto con una leggera desaturazione e qualche morbidezza dovuta solamente al girato. Il quadro ha una tenuta sorprendente anche nella tante atmosfere fumose, che creano una foschia che però si mantiene sempre intatta, non annacqua il particolare e non dà mai vita a sbavature o artefatti. E nonostante i tanti giochi di luce e il lavoro sul colore, non appaiono banding o aliasing. Anche nelle scene più scure, i particolari in ombra restano evidenti e il nero è profondo e compatto. Ben particolareggiati anche gli abiti dell'epoca e le ambientazioni toccate dal film, con esterni e interni ricchi di particolari, mentre gli incarnati sono naturali e porosi.
3. Gli extra intelligenti: lavorazione del film e lezioni di storia
Gli extra non meravigliano per quantità, circa 45 minuti in tutto, ma la qualità non manca perché si riesce nel compito di approfondire con contributi di notevole interesse sia la parte riguardante la lavorazione del film che quella degli avvenimenti storici che lo hanno ispirato, un connubio che dovrebbe sempre caratterizzare i contenuti speciali dei film di questo tipo. Si parte con Un caso durante la guerra fredda, un contributo di 18 minuti ricco di curiosi filmati di archivio e quasi una lezione di storia propedeutica alla comprensione del film. Intervengono non solo Steven Spielberg, ma anche altri membri di cast e troupe e vengono ripercorsi gli eventi del passato, la politica del tempo, i personaggi e tutte le informazioni raccolte che hanno fatto da ispirazione alla sceneggiatura. Si prosegue con Berlino 1961: ricreare il muro (12'), ovvero come è stata realizzata la città tedesca dell'epoca utilizzando anche i luoghi reali. Ancora storia e film assieme in Aereo spia U-2 (9'), con il racconto della vera storia del celebre velivolo, la sua rappresentazione nel film e l'utilizzo degli U2 ancora esistenti. E poi ancora Scambio di spie: Uno sguardo all'atto finale (6'), con un'analisi della scena culmine del film, il luogo stesso dove è stata girata e la visita del cancelliere Angela Merkel durante le riprese. A chiudere Titoli di coda con una carrellata di credits.
4. Audio ottimo, ma la traccia italiana resta un gradino sotto
Sul fronte audio, c'è il solito (o comunque frequente) rammarico di una traccia italiana un po' in sordina rispetto a quella inglese. Quest'ultima può sfoderare un DTS-HD Master Audio 7.1 che riesce a ricreare perfettamente, con grande senso della direzione, l'ambientazione dove si svolgono le varie scene. Il ponte delle spie infatti non è certo un film di azione, ma è ricco di particolari sonori che l'impeccabile traccia originale riesce a riprodurre in maniera più efficace del DTS 5.1 italiano. In ogni caso anche l'audio nella nostra lingua assicura un buon coinvolgimento, anche se meno dettagliato e profondo. Attenzione perché nonostante non sia un action, ci sono un paio di momenti in cui l'audio spara le sue bordate, come l'emergenza durante il volo dell'aereo spia U-2, e lo fa in maniera imperiosa. Per il resto, i rumori degli esterni, le auto, i vagoni della metro, i telefoni, le macchine da scrivere, la pioggia battente, tutto contribuisce a creare la giusta atmosfera per il film e un effetto da viaggio nel passato. A completare il tutto, la calda e avvolgente riproduzione della colonna sonora di Thomas Newman, e i dialoghi che sono sempre chiari, puliti e dal timbro deciso.
5. Gli Anni Sessanta e gli intrighi del Muro: un blu-ray doc
Se lo scopo di un prodotto homevideo è quello di riprodurre in modo fedele quanto visto nelle sale, ripercorrerne le atmosfere, farne rivivere le emozioni e arricchire il tutto con approfondimenti interessanti non banali, il blu-ray de Il ponte delle spie ha centrato in pieno l'obiettivo. L'aspetto tecnico audio-video riesce in maniera impeccabile a far ripiombare lo spettatore negli anni Sessanta e in un lato particolare di quell'epoca, quello della Guerra Fredda e del tristemente noto Muro di Berlino. Inoltre, invece di quantità smodate di extra magari inutili e dall'anonimo stampo promozionale, qui si è preferito concentrarsi su 45 minuti di qualità, per saperne di più sui segreti e sulla realizzazione del film, ma anche per capire gli eventi reali, il contesto storico e il particolare episodio che Spielberg ha ritratto con la consueta maestria.