Li abbiamo amati tutti da bambini, molti di noi li amano anche da adulti. Parliamo dei dinosauri, quei magnifici animali che hanno popolato il nostro pianeta nel passato e che restano tra noi ancora oggi, almeno per il loro ramo aviano che ha portato ai moderni uccelli. Per questo aspettavamo di scrivere questa recensione de Il pianeta preistorico 2 con impazienza e gioia, per dare spazio e risalto a una produzione che non è degna di nota solo perché mette questi gloriosi animali al centro del racconto, ma perché sceglie di farlo con meraviglioso approccio naturalistico/documentaristico e una CGI ai vertici delle possibilità moderne.
I dinosauri, di nuovo in vita sui nostri schermi
I cinque nuovi episodi de Il pianeta preistorico sono all'insegne della continuità e non differiscono molto da quanto visto lo scorso anno in termini di approccio e qualità, insomma. La scelta resta la medesima di non concentrarsi su singole specie in ogni episodio, ma su ambiti in cui gli animali si muovono e interagiscono, su spaccati della Terra del passato, ambienti che diventano punti di contatto e scontro per le risorse tra gli animali.
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E lo fa con un approccio naturalistico che non si può non amare, senza cercare l'inquadratura a effetto, ma quella realistica che un vero team di documentaristi avrebbe ottenuto nello spiare animali reali di oggi. L'effetto è disarmante, perché è impossibile non pensare, almeno per un attimo, di assistere alla vera vita di questi fantastici animali, ricostruiti, in quanto a comportamento, in base alle più recenti conoscenze scientifiche grazie alla consulenza del paleontologo Darren Naish.
Una CGI mai così realistica
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Non sorprende la qualità della CGI, non dopo esser stati sorpresi lo scorso anno con i primi episodi della serie: Il pianeta preistorico 2 alza comunque l'asticella in termini di complessità delle sequenze e livello di dettaglio, mettendo in pratica con puntualità le conoscenze scientifiche a cui abbiamo accennato: ci sono piume, ormai impossibili da ignorare quando di parla di dinosauri, e sono splendidamente realizzate e assolutamente credibili come ogni aspetto delle specie rappresentate e la fusione tra riprese reali e grafica al computer.
Un mondo allargato
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Una differenza rispetto ai primi episodi però c'è: il mondo della preistoria del nostro pianeta viene allargato, per darne uno spaccato più ampio e completo, aggiungendo mammiferi e rettili, ricreando un ecosistema più strutturato. Un passo in più che asseconda l'intento di mostrare la vita preistorica terrestre e non solo una carrellata di specie di dinosauri popolari e da copertina. Una gioia insomma per chi ama questo genere di produzioni documentaristiche, che conferma quanto fatto lo scorso anno e porta avanti il discorso con sicurezza e passione. E ci auguriamo di vedere ulteriori episodi i prossimi anni.
Conclusioni
Lo abbiamo detto in apertura, lo ribadiamo nel chiudere questa recensione de Il pianeta preistorico 2: la serie Apple TV+ si conferma un’eccellenza per diversi motivi, per la qualità tecnica e artistica così come per l’approccio originale e scientificamente plausibile. Una gioia per gli amanti dei dinosauri, ma per chiunque apprezzi i documentari naturalistici in generale.
Perché ci piace
- L’approccio scelto e confermato di mostrarci questi animali come se potessimo mandare una troupe nel passato.
- La CGI, notevole come lo scorso anno, ma ancor più puntuale.
- L’ampliamento dello spaccato del mondo preistorico.
- La voce di David Attenborough a narrarci le vicende.
Cosa non va
- Se non piacciono i documentari, né i dinosauri, potrebbe essere potrebbe non essere per voi… ma dategli una possibilità.