Sì, qualche mese fa abbiamo passato una giornata sul set ma no, non possiamo ancora rivelare nulla. Massimo riserbo, bocche cucite e la sensazione che Il mostro, targata Stefano Sollima (e creata insieme a Leonardo Fasoli), sia la serie italiana Netflix della possibile svolta (in arrivo il 22 ottobre). Il motivo è semplice, sfruttare un cold case di enorme portata per declinarlo in un crime d'autore.

Quattro episodi che, secondo la succosa anticipazione di Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema di Venezia, "ricostruiscono almeno la prima parte dell'inchiesta sul Mostro di Firenze, che fece epoca negli anni Settanta, Ottanta e Novanta. Un mistero tutt'ora irrisolto. Una ricostruzione minuziosa basata sui documenti originali dell'epoca, e indaga sui primi sospettati, e alcune volte condannati, anche se poi si rivelarono innocenti. Chissà se poi Sollima non ci racconti anche il seguito, in quanto la serie si arresta alla vigilia dell'entrata in scena di Pacciani". Il passaggio al Lido, nella sezione Fuori Concorso, suggerisce infatti l'importanza produttiva di una serie su cui Netflix Italia - ovviamente - punta molto, se non tutto. Come si dice, all in.
Il mostro: una serie ambiziosa
Come detto, si sa poco, ma quel poco che sappiamo è emblematico rispetto al tono probabilmente scelto da Sollima. Tra le certezze il cast, anche se non sappiamo ancora le rispettive parti affidate agli interpreti scelti (nessun nome da cartellone, solo talento). Ovvero: Marco Bullitta, Valentino Mannias, Francesca Olia, Liliana Bottone, Giacomo Fadda, Antonio Tintis e Giordano Mannu. Secondo il plot ufficiale, Il Mostro ruota attorno ad "otto duplici omicidi" lungo "diciassette anni di terrore". Il filo rosso_ (sangue) è sempre "la stessa arma, una Beretta calibro 22". Dietro, "una delle più lunghe indagini italiane". Una storia di mostri, appunto, e un "racconto che esplora i loro punti di vista".
Una serie che sposterà l'accento sulla declinazione e sul significato del Mostro, e sappiamo quanto la cronaca nera sia protagonista rispetto certe declinazioni sensazionalistiche (basti vedere The Twisted Tale of Amanda Knox). A proposito, Stefano Sollima, nel febbraio del 2024, spiegava in un'intervista nell'ormai defunto e trapassato The Hollywood Reporter Roma quanto dietro Il Mostro ci sia la ricerca della verità: "Nella messa in scena abbiamo finito per rivedere suggestioni di cronaca e suggestioni giudiziarie, frutto di interpretazioni, pregiudizi e verità che hanno costruito tanti mostri di Firenze. Provando a ricostruire una realtà storica. Questo è stato il nostro grande sforzo".
Oltre l'orrore: come sarà la serie Netflix

Ragionando secondo gli indizi - dal veloce teaser trailer alle prime dichiarazioni rilasciate quasi un'anno e mezzo fa, nel pieno delle riprese - Il Mostro non ha - non avrà - come obbiettivo la spettacolarizzazione dell'orrore, in quanto l'oggettiva brutalità dietro gli omicidi è solo un tassello della vicenda. Una storia feroce, radicata nel substrato socio-culturale, che per la prima volta viene rivista e riletta in un'opera di finzione che, come è facile intuire, è agganciata ad una grande ambizione. Un racconto italiano eppure universale, e dunque osservato da un regista dal carattere e dalle caratteristiche internazionali. Il regista adatto, probabilmente, e la produzione adatta: dietro Il Mostro ci sono The Apartment e AlterEgo.
Storie, leggende e una brutale epopea senza fine (dietro i processi ci sono stati dei giudizi mai totalmente schiaccianti). L'orrore perpetrato, Firenze e quei "compagni di merende", la cui definizione mette ancora i brividi. Una pagina nera quanto la pece, la sfida di essere i primi a trascriverla in una serie televisiva. Perché, come dichiarava Sollima in quella vecchia intervista, "Il Mostro è una sfida che mi ha disorientato e impaurito, tanto quanto mi ha affascinato, portandomi a chiedere "ma allora può essere andata così?"". Già, come è andata? La verità è questione di angolazioni, e se non sarà una serie tv a far luce, forse, potrebbe aiutare a leggere i fatti secondo un'altra prospettiva.