Recensione Hot Movie (2006)

Inseritasi nel solco delle parodie alla Scary Movie, questa commediola romantica (?) brilla per la sua pochezza e per l'incredibile senso di noia trasmesso nonostante l'ora e mezza scarsa di durata.

Il mio inutile, stupido matrimonio americano

La cameriera Julia Jones, grassa, goffa e trasandata, è alla disperata ricerca di un principe azzurro che le permetta di cambiare finalmente vita. Quando nel ristorante greco gestito dai suoi genitori capita il giovane Grant, ricco e affascinante, scoppia la classica scintilla: Julia decide di modificare completamente il suo aspetto fisico, e inizia una storia con Grant che presto sfocia in una promessa di matrimonio. Ma ci sono alcuni ostacoli da superare, tra cui l'ostracismo dei genitori della ragazza (che vorrebbero per lei un uomo di origine greca) e la presenza di una vecchia fiamma di Grant, la mozzafiato Andy, pronta a tutto pur di riconquistarlo...

Inseritasi nel solco delle parodie alla Scary Movie (i registi Jason Friedberg e Aaron Seltzer sono stati i creatori della fortunata serie), questa commediola romantica (?) brilla per la sua pochezza e per l'incredibile senso di noia trasmesso nonostante l'ora e mezza scarsa di durata. C'è un po' tutto il cinema di cassetta hollywoodiano degli ultimi anni, citato e parodiato (parole grosse considerato il livello dell'operazione, ma non ne troviamo di migliori) a caso e senza un minimo di verve o funzionalità narrativa o comica: da Il mio grosso grasso matrimonio greco a Hitch - Lui sì che capisce le donne (nel personaggio dell'agente sentimentale omonimo), da Ti presento i miei al suo sequel (in tutta la parte dell'incontro tra i genitori dei due, e nel cognome del protagonista, Fockyerdoter - peccato qui strappi al più un modesto sorriso), da Kill Bill a Il signore degli anelli (che non c'entravano niente, ma d'altronde un'ora e mezza praticamente senza trama è dura da riempire).

Il punto da sottolineare, in effetti, è proprio la palese assenza di una vera sceneggiatura, il procedere a sketch senza collante narrativo, la demenzialità spiccia e gratuita, la stupidità "vanziniana" (passateci il parallelo) che impera su tutto. Non c'è voglia di graffiare o di generare reale divertimento dalle situazioni, non c'è alcuna istanza, narrativa o realmente parodistica, che motivi la lunga serie di goliardate da Bagaglino dei poveri che il film propina dal primo all'ultimo minuto. E' persino inutile stare a parlare degli attori, visto che in tale contesto qualsiasi interprete sarebbe destinato a una meschina figura: l'infimo livello del materiale di partenza impedisce qualsiasi ragionamento sulle singole componenti del risultato. E così, nel ricordo (inevitabilmente destinato a sbiadire nel giro di poco tempo) non resta molto, tranne le forme della bomba sexy Carmen Electra: critica maschilista? Beh, non se ne leggeranno più, forse, quando si eviterà di girare certi film.

Movieplayer.it

1.0/5