Il maestro giardiniere, Paul Schrader trova finalmente la speranza

"Mi sono fatto vecchio e adesso non voglio andarmene senza dire ti amo": intervista a Paul Schrader, regista di Il maestro giardiniere, che chiude un'ideale trilogia formata da First Reformed e Il collezionista di carte. In sala.

Il maestro giardiniere, Paul Schrader trova finalmente la speranza

A più di un anno dalla presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia 2022, Il maestro giardiniere, in originale Master Gardner, esce nelle sale italiane. Il film di Paul Schrader chiude un'ideale trilogia, cominciata con First Reformed (2017) e The Card Counter (2021).

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Master Gardener: Joel Edgerton e Sigourney Weaver in una scena

In sala dal 14 dicembre, Il maestro giardiniere vede Joel Edgerton raccogliere il testimone di Ethan Hawke e Oscar Isaac nel ruolo del protagonista silenzioso e tormentato. L'attore ha il ruolo di Narvel Roth, giardiniere che lavora per Norma Haverhill (Sigourney Weaver). Quando la donna gli chiede di prendere sua nipote come apprendista, Maya (Quintessa Swindell), l'uomo inizialmente non vuole.

La ragazza infatti è nera e lui ha un passato da nazista, come dimostrano dei tatuaggi che ha sul corpo. Un contatto tra due persone di questo tipo sembra impossibile invece, anche grazie alla condivisione della cura per la natura, entrambi si aprono l'un l'altro. Incredibile ma vero per una volta Paul Schrader ha riempito un film di speranza. Nella nostra intervista ci ha spiegato perché.

Il maestro giardiniere: intervista a Paul Schrader

Alla domanda come mai tanta speranza in un suo film, Schrader ci ha detto ridendo: "Sono diventato vecchio! Nel film c'è una canzone, che ha scritto un mio amico e abbiamo inciso. Si chiama Space and time. Le parole dicono: non voglio lasciare questo mondo senza averti detto ti amo. Ecco, è un po' il senso del film."

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Toro Scatenato, Taxi Driver, questa trilogia: Schrader è chiaramente interessato a protagonisti con un'ossessione. Il perché è meno scontato: "È come in The Card counter, quando chiedono al protagonista perché gioca se non gioca per soldi. E lui risponde: per passare il tempo. Molte persone fanno cose per passare il tempo. Stanno aspettando, giorno dopo giorno, che succeda qualcosa. Aspettano di esplodere, di trasformarsi. In questo film c'è esattamente questo: la ragazza nera per il protoagonista è il seme del cambiamento che stava aspettando."

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Il maestro giardiniere: Joel Edgerton, Quintessa Swindell in un'immagine

Nella vita reale però è molto difficile che una ragazza nera e un ex nazista possano capirsi e addirittura innamorarsi. Sono cose che succedono solo nei film? Per il regista: "Effettivamente è impossibile che una ragazza nera possa perdonare un uomo come lui nella vita reale. Ma si può immaginare. È un'analogia, immagino cosa succederebbe. Come nella grande letteratura, da Sofocle a Dante. Il film è un: cosa succederebbe se. Non so cosa accadrebbe davvero nella vita reale, ma immaginarlo, immaginare quel perdono è una delle cose che l'arte può fare."