Charles Bukowski non hai mai particolarmente gradito l'occhio attraverso cui il cinema ha raccontato la sua vita e la sua opera e probabilmente non avrebbe amato neanche questo Factotum, non fosse altro per la scelta di affidare la sua brutta faccia a Matt Dillon. Eppure il film di Bent Hamer, per quanto imbalsamato in un minimalismo eccessivo, è onesto e generoso e soprattutto si fa portatore di un'intimità che coinvolge senza mai irritare, ricattare o ammiccare allo spettatore . Fallisce però nel tentativo di mettere a fuoco la radicalità dell'esistenza di Bukowski, eccetto quando non si affida alle pregnanti parole dello scrittore, come nel riuscito e improvviso finale. D'altronde se non c'è riuscito neanche Marco Ferreri, mettiamoci l'anima in pace.
L'edizione DVD della Dolmen è un elegante cartonato a due dischi e vale l'acquisto ben oltre il valore del film, grazie all'intelligente scelta editoriale centrata sul grandissimo scrittore di origini tedesche, piuttosto che sull'editing del film. Che è eseguito con cura e professionalità ma che da solo non avrebbe dalla sua grandi frecce al suo arco. Il video è un anamorfico 1.85:1 senza particolari sbavature che esalta soddisfacentemente la calda fotografia di John Christian Rosenlund. L'audio è presente sia in Dolby Digital 5.1. che in 2.0 ma la differenza è francamente irrisoria vista l'assenza di effetti nel film. Piuttosto ci sentiamo di scoraggiare (ancor più che in altre occasioni) la traccia italiana che tende a modificare i toni soffusi del film con gli accenti caricaturali dati dal doppiaggio.
Eccellenti, come premesso, gli extra, disposti sul secondo disco, eccezion fatta per il trailer e l'omaggio di Alessandro Haber. A farla da padrone è il documentario Bukowski: Born into This (Nato per essere Bukowki: 92 preziosi minuti dedicati alla vita e alle opere dello scrittore, per mano di John Dullaghan. Il film ripercorre l'avventurosa vita di Bukowski centrandone i momenti fondamentali e fornendo una toccante e veritiera immagine dell'autore di Post Office più di quanto riesca a fare Hamer con il suo film.