Quando il papà di Buffy torna a scrivere per la TV è sempre un evento e poco importa se è reduce dalla (semi)delusione di Firefly, interrotta prematuramente, e se torna a lavorare per la Fox, che della precedente chiusura forzata era stata responsabile. Assicurazioni e garanzie a parte, le incomprensioni tra Joss Whedon e network americano sono emerse fin da subito anche in relazione alla nuova creatura, Dollhouse, ma non hanno impedito alla serie di andare avanti per due stagioni, permettendo all'autore di dare una conclusione alla sua nuova creatura.
Il progetto è originale e complesso, con protagonista Eliza Dushku nei panni di Echo, una Attiva della Dollhouse del titolo, una bambola a cui poter cambiare personalità a seconda delle esigenze del cliente di turno. Una sfida, di scrittura per gli sceneggiatori, ma anche per l'attrice, costretta di settimana in settimana a vestire panni completamente diversi dalla precedente, e per il pubblico, privato dei suoi punti di riferimento che fanno di una serie TV un mondo in qualche modo rassicurante ed accogliente.
Dopo il passaggio televisivo sulla satellitare Fox, e conseguente trasmissione su Cielo, la serie arriva in homevideo per la 20th Century Fox Home Entertainment per permettere ai suoi non pochi fan di riassaporare l'intreccio ed approfondirlo grazie ad un comparto extra di tutto rispetto.
Sono quattro i dischi che compongono il cofanetto, introdotti da menù semplici dai colori caldi e rassicuranti e disponibili in italiano ed inglese: i primi tre sono occupati da quattro episodi ciascuno ed un quarto contenente il solo episodio conclusivo, il coraggioso e spiazzante Epitaph One, ed un buon numero di contenuti speciali.
Il formato video è quello originale della serie, un televisivo 1.78:1, per un quadro che si presenta più che discreto, seppur nei limiti della standard definition, senza eccessiva perdita di qualità anche nelle sequenze più concitate. Buono soprattutto l'audio, se facciamo riferimento alla traccia originale inglese in 5.1, che sfrutta al meglio i canali laterali e posteriori per ottenere un sonoro d'ambiente avvolgente e realistico. Non possiamo dire lo stesso di quella italiana, codificata in un semplice Dolby Digital 2.0 che non rende giustizia alla serie.
Sono disponibili sottotitoli in sei lingue, tra cui italiano ed inglese.
Particolarmente interessanti le featurette, a cominciare da Elaborare Dollhouse, ricco ed interessante speciale di venti minuti sulla realizzazione della stagione, dalle difficoltà e i cambiamenti iniziali, fino alle scelte per l'episodio conclusivo, corredato da dichiarazioni e commenti di tutti gli intepreti principali. Ritorno a casa è invece una featurette dietro le quinte della durata di 7 minuti che sottolinea e presenta i membri del cast tecnico e artistico che fanno parte della famiglia Whedon, che hanno già collaborato con l'autore nei suoi lavori precedenti. Leggermente più brevi, solo 5 e 6 minuti, ma ugualmente degne di nota, Dar vita a Echo e L'ambientazione perfetta, le featurette successive che si focalizzano rispettivamente sul personaggio della protagonista e soprattutto sulla sua interprete Eliza Dushku, qui anche in veste di produttrice, e sulla complessa e sontuosa scenografia della Dollhouse. Infine Opinioni personali (quasi sei minuti) raccoglie dichiarazioni e pareri del cast riguardo il fenomeno degli impianti descritto nella serie.
Il tutto arricchito dall'inconfondibile ironia di Joss Whedon.