Il baracchino, se l'animazione racconta il senso (tragico) di un comico

Al Comicon di Napoli è stata presentata in anteprima la serie animata Prime Video diretta da Nicolò Cuccì e Salvo Di Paola. Nel voice-cast (di grande livello) anche Lillo Petrolo e Frank Matano. Li abbiamo intervistati.

Lillo, Frank Matano, Nicolò Cuccì e Salvo Di Paola

È il momento dello stand up comedian. Il caro vecchio cabaret, rivisto però con le luci fumose di uno di quei club newyorkesi, tra Larry Bruce e George Carlin. Un immaginario perfetto per essere declinato in una serie tv realizzata con un mix di tecniche animate, tutte diverse. Dietro questo geniale spunto c'è Il baracchino, creata e diretta da Nicolò Cuccì e Salvo Di Paola, con la release fissata al 3 giugno su Prime Video. Presentata in anteprima al Comicon di Napoli, la serie - decisamente notevole, per struttura e narrazione - racconta di un teatro ormai troppo impolverato per reggere il peso di coloro che non hanno talento. Maurizio, il proprietario, vuole chiudere, eppure Claudia, idealista e sognatrice, non ne vuole sapere. Proprio lei organizzerà una serata Open Mic per rilanciare il locale.

Il Baracchino Protagonisti
I protagonisti della serie

Ma attenzione, i personaggi sono delle figure più disparate - dalla Morte a un piccione, da una ciambella a Leonardo Da Vinci -, e soprattutto sono doppiati da una voice-cast di alto livello: Pilar FogliatiLillo PetroloPietro SermontiFrank Matano, Edoardo Ferrario, Stefano Rapone, Luca Ravenna, Daniele Tinti, Michela Giraud, Yoko Yamada, oltre allo stesso regista Salvo Di Paola.

Il baracchino: intervista a Lillo, Frank Matano, Nicolò Cuccì e Salvo Di Paola
Il Baracchino Immagine
Maurizio, l'unicorno di Lillo

"L'idea nasce in un garage... avevamo il sogno di fare cartoni animati", spiegano i due registi, "Mentre facevamo delle brutte pubblicità ci è venuta la voglia di raccontare un comico scarso sul palco. Ci siamo messi a scrivere ai comici su Instagram, e sorprendentemente ci hanno rusposto. Nasce poi la struttura, con la cornice visiva del baracchino".

Il Baracchino, come raccontato da Nicolò Cuccì e Salvo Di Paola, "Sfrutta e mescola varie tecniche d'animazione, dal 3D alla stop-motion, dall'animazione tradizionale 2D all'uso di pupazzi e marionette. Un progetto low budget, abbiamo usato Blender per realizzare la serie. Lo stesso software open source utilizzato per Flow, che ha vinto l'Oscar".

Personaggi fenomenali

Il Baracchino Scena Della Serie
Il piccione di Luca Ravenna

Sei episodi da circa venti minuti, e una galleria di personaggi in bilico tra la commedia e il dramma. "Tutti i personaggi sono stati ritagliati ai doppiatori. Pensiamo a Luca Ravenna che ha la fobia dei piccioni, e quindi gli abbiamo fatto fare un piccione", continuano gli autori. "La classificazione? Forse Il baracchino è animazione per un pubblico adulto, ma è comunque trasversale, ha un certo cuore. Abbiamo fatto una cosa che avremmo voluto vedere".

Il talento, oggi

Il Baracchino Scena
Frank Matano versione Donuts

Al Comicon di Napoli, oltre a Nicolò Cuccì e Salvo Di Paola, c'erano anche Lillo e Frank Matano. Proprio Frank ha raccontato di non aver avuto dubbio ad accettare il doppiaggio: "In Italia non si fa animazione, e ho accettato subito ancora prima di leggere lo script. E poi la vita è tragicomica, per esorcizzare il male serve una risata". Lillo, dal canto suo, confidato che: "Vengo dal mondo dell'illustrazione, almeno da ragazzo era quello che facevo. La prima cosa che ho visto de Il baracchino sono stati i disegni. Tutti molto originali, 2D e 3D. Lo stile grafico è molto innovativo, ma anche italiano".

Il Baracchino Immagine Della Serie
Claudia, doppiata da Pilar Fogliati

Infine, un pensiero da parte di Lillo Petrolo su quanto oggi sia più facile mostrare e dimostrare di avere talento. "Il lato positivo del web? Adesso c'è la possibilità di potersi esibire e dire la propria. Se internet la immagini così diventa qualcosa di stupendo e democratico. Prima era solo questione di passaparola". E ancora, "Agli inizi, con Greg, facevamo musica nostra. I locali senza cover non ti prendevano. Hanno capito però che eravamo bravi e abbiamo avuto un successo immediato. Certo, quelli bravi escono, ma c'è anche un sacco di roba inutile...".