I limoni d'inverno, la recensione: Christian De Sica e Teresa Saponangelo per un film da abbracciare

La recensione de I limoni d'inverno: l'opera seconda di Caterina Carone è un film di silenzi e di sguardi, di colori e di (ri)scoperte, costruito sulle note opposte di due grandi interpreti, Christian De Sica e Teresa Saponangelo.

I limoni d'inverno, la recensione: Christian De Sica e Teresa Saponangelo per un film da abbracciare

C'è bisogno di gentilezza, e c'è bisogno di ritrovare lo stato delle cose (naturali) per un compromesso emotivo che, a forza di sacrifici, sembra ormai irreparabile. Uno stato da ritrovare nelle piccole cose. Che poi, tanto piccole, non sono. Un terrazzo fiorito, il sole di Roma, oppure un film dolcissimo, sincero e limpido. Come nel caso de I limoni d'inverno di Caterina Carone. Immaginavamo di trovare qualcosa di speciale, anche perché il precedente film della regista, Fräulein - Una fiaba d'inverno, uscito nel lontano 2016, lo ricordiamo come uno dei migliori esordi del cinema italiano più o meno contemporaneo. Immaginavamo e speravamo dunque che i toni della Carone fossero confermati, e in qualche modo rafforzati nella sua opera seconda.

I Limoni D Inverno
I limoni d'inverno: Cristian De Sica in una foto

Ecco, opposto ma parallelo a Fräulein, I limoni d'inverno è un film decisamente attuale, che solca l'incomunicabilità contemporanea, che spiega, a parole e a silenzi, i baluardi che ereggiamo in funzione di un'auto-difesa che, però, finisce per logorarci. E poi, nelle sue luci contrastanti, I limoni d'inverno, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2023, è un film, diremmo, di interpreti. Innamorato, dei suoi interpreti. Sempre al centro, sempre a fuoco, l'uno davanti all'altra in funzione di una coppia perfetta: Teresa Saponangelo e Christian De Sica.

I limoni d'inverno, la trama: Christian De Sica e Teresa Saponangelo

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Teresa Saponangelo e Christian De Sica

I limoni d'inverno, con il soggetto firmato da Mario Luridiana e Remo Tebaldi, è una storia di due sconosciuti che, per caso o per destino, si incontrano a metà del cielo. Pietro ed Eleonora (De Sica e Saponangelo), appassionati di giardinaggio, iniziano a scambiarsi consigli botanici da un terrazzo all'altro. Due terrazze grandi, illuminate dal sole caldo di una Roma stranamente silenziosa, quasi ovattata. Entrambi hanno un segreto e, avvicinandosi, proveranno a fidarsi, confidandosi e liberandosi: Eleonora, che ha messo da parte il proprio talento artistico per seguire il marito (Max Malatesta), rinomato fotografo, e poi Pietro, solo in una casa piena di ricordi che, però, stanno scomparendo. In qualche modo, conoscendosi da una terrazza all'altra, ri-scopriranno loro stessi.

I limoni d'inverno, Christian De Sica e Teresa Saponangelo: "La felicità? Meglio la serenità"

La stratificazione dei sentimenti

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Tra una terrazza all'altra

Come sottolineato da Caterina Carone, "I limoni d'inverno è un film d'emozioni autentiche". Le stesse emozioni che la regista dissemina in un'opera che, appunto, pare modellata sugli sguardi complici dei protagonisti. Sguardi, e concetti che tornano ad essere comunicati, spezzando la fermezza di un tema drammaticamente odierno come l'ansia indotta dalla comunicazione. Abbiamo paura di parlare, e dunque, come la vita, come le stagioni che cambiano - e il tempo è un elemento importante nell'economica narrativa -, le emozioni che si susseguono, accavallandosi, non sono mai rigide nella loro esposizione, bensì fluide, in repentino cambiamento, sia nelle sequenze sia nei dialoghi. Per questo, tra la dolcezza e la malinconia, ci sono i sorrisi che si liberano, arrivando quasi alle risate. Il tono cambia, e cambia la luce della fotografia di Daniele Ciprì, aperta e satura, per poi farsi più rigida, quasi fredda.

Del resto, è la stratificazione il metro registico di Caterina Carone, come già visto in Fräulein, dove c'era proprio Christina De Sica in uno di quei ruoli che non ti aspetti (in coppia con Lucia Mascino): come la terra, con le radici bianche che salgono su, e diventano verdi come il verde di una pianta, che si apre cercando il tempore. Strato dopo strato, e superando certe stasi dettate dalla durata probabilmente eccessiva (90 minuti sarebbero stati ottimali) I limoni d'inverno mette insieme due solitudini raccontandone, con intimo rigore, e con essenzialità informale, le rispettive increspature, e la potente voglia di poter ritrovare sfumature che possano sembrare simili alla felicità. Poi, certo, c'è il valore cinematografico in sé, Christian De Sica e Teresa Saponangelo sono letteralmente la testa e il cuore del film, dando vita a due personaggi sinceri, puliti, e vitali. Due personaggi da abbracciare.

Conclusioni

Caterina Carone si conferma un'ottima regista, capace di raccontare con semplicità e dolcezza gli aspetti più intimi di una storia drammatica, meravigliosamente interpretata da Christian De Sica e Teresa Saponangelo. Come scritto nella recensione, I limoni d'inverno alterna i sorrisi alle lacrime, miscelando tutto con la luce calda di Daniele Ciprì.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.2/5

Perché ci piace

  • Christian De Sica e Teresa Saponangelo, grande coppia.
  • I colori.
  • Il tono che cambia.
  • La dolcezza.

Cosa non va

  • Una parte centrale in stasi.
  • Dura dieci minuti di troppo.