Recensione I Kill Giants: combattere contro i giganti per affrontare se stessi

La recensione di I Kill Giants, adattamento del fumetto di Joe Kelly e JM Ken Niimura su Netflix dal 6 Agosto.

Barbara Thorson è una ragazzina estremamente intelligente, il suo pungente sarcasmo e acuto cinismo la rendono agli occhi dei suoi insegnanti un soggetto difficilmente gestibile. Amante del genere fantasy e dei giochi di ruolo ha un segreto che non può rivelare: è la custode del potentissimo martello Covaleski, un'arma potentissima che la rende in grado di sconfiggere i Giganti, esseri mostruosi che popolano le nostre terre fin dai tempi antichi. I mostri, però, non sono tutti fuori casa: Barbara infatti dorme in cantina, in un angolino da lei allestito dove racchiudere i ricordi più importanti, perché al piano di sopra si cela un orrore talmente spaventoso e temibile che la terrorizza, qualcosa di oscuro e apparentemente invincibile. I kill Giants è l'esordio alla regia di Anders Walter, tratto dall'omonimo fumetto scritto da Joe Kelly, disegnato da JM Ken Niimura ed edito in Italia dalla casa editrice Bao Publishing.

Il film ha catturato la curiosità degli appassionati fin dal prima annuncio di inizio riprese nel settembre del 2016, grazie anche al nome di Zoe Saldana, la Gamora di Guardiani della galassia, qui nel delicato ruolo della psicologa della scuola che, insieme a Sophia, una ragazzina giunta da poco in città, saranno le unica a cercare di portare alla luce e comprendere il profondo dolore di Barbara.
La pellicola è stata presentata al Toronto International Film festival nel settembre 2017 ed è sbarcata nelle sale americane e in video on demand il 23 marzo 2018; in Italia I Kill Giants è in uscita il 6 agosto 2018 su Netflix.

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I Kill Giants: Barbara in una scena del film

Fumetto Vs Film

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I Kill Giants: Barbara e Sophia in una scena del film

Ma cosa dire effettivamente di questa trasposizione su schermo? La difficoltà nel giudicare un film del genere sta nell'aver precedentemente letto l'incredibile fumetto da cui è tratto. I Kill Giants è una storia che nasconde dietro al velo della fantasia una condizione di dolore indicibile ed essendo un velo proverbialmente sottile, il dolore si intravede e penetra da ogni foro della trama. Questo aspetto è stato ben reso nell'adattamento, anche se si spinge un po' troppo sul tasto del dramma rischiando più volte di cadere in dinamiche da soap opera, rimanendo fortunatamente in bilico ed evitando di oltrepassare quello che sarebbe stato il confine di non ritorno verso il melò. Nel fumetto il mondo della piccola è più vivo e popolato, ma anche decisamente più spaventoso e crudo, le immagini sono più ricche ma anche più minacciose, specialmente nella rappresentazione, non tanto dei giganti, quanto della spaventosa minaccia che si cela al piano di sopra della sua abitazione.

Barbara e i personaggi di I Kill Giants

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I Kill Giants: Zoe Saldana in una scena del film

Barbara è il personaggio cardine della storia che qui è interpretata dalla bravissima Madison Wolfe, forse un po' grandicella per il ruolo (nel fumetto si racconta di una bimba delle elementari) ma perfettamente in parte e credibile, così come Zoe Saldana sacrificata in un personaggio senza molte sfaccettatura, ma comunque funzionale e funzionante. Negli eventi e nelle situazioni il film ricalca piuttosto fedelmente il fumetto ed è questa la sua forza, con un materiale di partenza così forte e intenso la cosa, forse, più corretta da fare era rimanervi il più vicino possibile per non snaturare quell'incredibile impeto narrativo. Parlare degli effetti visivi, visto l'impatto emotivo, ci sembra quasi superfluo, ma va detto che fanno il loro dovere. Non sono perfetti ma gestiti con furbizia e accuratezza: i giganti vengono mostrati solo quando strettamente necessario, se ne percepisce la presenza quasi in crescendo ma senza strafare, e nel complesso risultano credibili e piuttosto accattivanti, molto simili nel design a quelli cartacei.

Per saperne di più: Netflix Italia: Le ultime novità aggiunte tra serie e film

Giganti di dolore

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I Kill Giants: un inquietante immagine del film

Anche se dall'impietoso confronto con la controparte cartacea il film ne esce inevitabilmente sconfitto, una cosa rimane inalterata: il messaggio. I giganti sono e rimangono un concentrato di puro dolore; Barbara scappa dall'immensa sofferenza che prova e non le dà tregua, e nel farlo le dà forma, la combatte, la uccide decine di volte. Ma per ogni gigante che uccide, ne arriva sempre uno più grande. La negazione e relegazione del disagio lo fa diventare sempre più grande, temibile e feroce, un nemico che non lascia respiro e spazio per vivere la vita piena che merita ogni ragazzina della sua età. Il sentirsi così piccoli, impotenti e disperati di fronte alla malattia non è però solo cosa infantile, anzi, non ha età ed è per questo che il film, come il fumetto, arriverà al cuore di molti. Le mostruose creature da concentrato di paura diventano accettazione, monito di una vita che, proprio perché breve, va vissuta, respirata e assaporata senza lasciare nulla nel piatto.

Dopotutto le parole che il possente Titano rivolge alla protagonista esprimono proprio questo :"Tutto ciò che vive in questo mondo muore. È per questo che bisogna lottare e vivere con gioia, vivere l'attimo intensamente senza avere timore della fine. Negare questo è negare la vita stessa." Sta a noi lottare, a noi decidere di non arrendersi, perché per quanto la vita e il dolore in essa contenuto ci possano colpire forte siamo più forti di quel che crediamo.

Movieplayer.it

3.0/5