I diari di Warhol Diaries, la recensione: il sangue il sesso, le ferite dell'uomo dietro l'icona

La recensione di I diari di Warhol Diaries, docuserie in sei episodi dedicata al geniale creatore della Factory, dal 9 marzo su Netflix.

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The Andy Warhol Diaries: un'immagine della docuserie

Geniale provocatore. Artista eclettico. Mecenate rivoluzionario. Catalizzatore di divi. Andy Warhol era tutto questo e molto altro. Ma come sottolinea la nostra recensione de I diari di Warhol Diaries, la presenza di Ryan Murphy in veste di produttore concentra l'attenzione della docuserie sugli aspetti caratteriali e sulla sessualità di colui che preconizzò i 15 minuti di celebrità dell'uomo della strada. La docuserie diretta dal documentarista Andrew Rossi, disponibile su Netflix dal 9 marzo, è ricchissima di materiali, documenti di un'epoca eccezionale, ma al tempo stesso dedica ampio spazio alla personalità sfuggente di Warhol, alla sua eccezionale timidezza, alla difficoltà di venire a patti con la sua omosessualità, alle sue relazioni private e agli strascichi traumatici del tentato omicidio da parte della femminista radicale Valerie Solanas, novella frequentatrice della Factory.

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The Andy Warhol Diaries: un'immagine della docuserie

I diari di Warhol Diaries nasce proprio negli anni del ferimento di Andy Warhol. Nel 1976 l'artista e vate della Factory prende l'abitudine di tenere un diario vocale dettando al telefono impegni ed eventi alla sua assistente Pat Hackett. I diari nascono come tentativo di registrare spese di viaggio e uscite, ma ben presto diventano il mezzo con cui Andy Warhol immortalerà la sua eccezionale esistenza fatta di incontri, opere, innovazioni non senza uno sguardo attento al suo privato. La narrazione in prima persona, estrapolata dal testo pubblicato dalla Hackett nel 1989, due anni dopo la morte di Warhol, diventa il pilastro attorno a cui si dipana la narrazione. Al punto di vista di Warhol si assommano quelli di amici, conoscenti, artisti e star - nei primi episodi fanno capolino Rob Lowe, Marlie Hemingway e Jerry Hall - che ricordano gli anni della Factory commentando eventi pubblici e privati della vita di Andy Warhol. È da questa modalità che deriva la pluralità di voci sulla figura di Warhol, vera ricchezza della docuserie.

Vizi privati e pubbliche virtù

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The Andy Warhol Diaries: un'immagine della docuserie

Tra foto, video, immagini amatoriali, nudi d'autore scattati da Warhol e appesi nel suo studio e mostre che ritraggono le sue opere colorate e irriverenti, i sei episodi che compongono The Andy Warhol Diaries scorrono rapidi fornendo uno sguardo veloce ai macroeventi che costellarono la vita dell'artista e si soffermano sugli aspetti intimi dell'esistenza di Warhol nel tentativo di decifrarne l'impenetrabilità. Focus dei primi episodi, oltre all'incidente in cui l'artista rischierà di morire, è la lunga relazione con il designer Jed Johnson, interrottasi a causa del desiderio di quest'ultimo di una routine domestica più ordinaria a fronte delle serate folli di Andy Warhol allo Studio 54. Seguono il legame con Jean-Michel Basquiat, il rapporto clandestino con John Gould, dirigente alla Paramount, e la liason con il bad boy Victor Hugo, che inizierà Warhol al porno omosessuale convincendo a immortalarlo nelle sue foto.

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La tecnologia al servizio del personaggio

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The Andy Warhol Diaries: un'immagine della docuserie

Le teste parlanti interpellate da Andrew Rossi hanno molto più da dire sull'incapacità del leader della Factory di comunicare i suoi veri sentimenti ai compagni di vita o di superare il senso di colpa per la sua sessualità che gli derivava da una rigida educazione cattolica che sulle sue opere. Così la stagione sfrenata dello Studio 54 a base di party vip, balli e droga diventa per l'artista un modo per mettere a tacere le proprie insicurezze.

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The Andy Warhol Diaries: un'immagine della docuserie

Come spiegano la didascalie, Andrew Rossi agevola il tuffo nel passato e nella vita di Andy Warhol ricostruendo il suo particolare timbro di voce attraverso un software. Tecnica che probabilmente avrebbe affascinato l'artista, appassionato di robotica e attratto dell'innovazione tecnologica. Pur senza fornire risposte certe, The Andy Warhol Diaries è il ritratto più intimo della persona dopo le numerose opere dedicate al personaggio Andy Warhol. Una prodotto che aiuterà gli appassionati d'arte a intuire il pensiero celato dietro le geniali invenzioni del creatore della Pop Art e che guiderà gli altri spettatori alla scoperta del lato umano di una delle personalità più creative e poliedriche del ventesimo secolo.

Conclusioni

Come evidenzia a recensione di The Andy Warhol Diaries, la docuserie Netflix prodotta da Ryan Murphy si concentra più sugli aspetti privati e sull'intimità del creatore della Pop Art che sulla sua produzione artistica. Un caleidoscopio di voci, unito alla sua voce ricostruita artificialmente da un software, fornisce una ricca testimonianza della sua esistenza complicata, dei suoi amori e della sua figura.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • La ricchezza e la varietà di documenti, materiali e testimonianze è davvero unica.
  • Alcune testimonianze sono davvero preziose perché ci aiutano a riscoprire il sapore di un'epoca.
  • L'attenzione al privato di Andy Warhol ci aiuta a conoscere la persona dietro l'artista...

Cosa non va

  • ...ma il rischio è di sacrificare l'attenzione riservata alle opere e alla produzione artistica.