Presentato all'edizione 2013 del Festival di Roma e passato praticamente inosservato in sala lo scorso aprile, ora I corpi estranei merita davvero la sua chance in homevideo, perché il film di Mirko Locatelli è valido nel raccontare una storia di quotidiano dolore e fragilità umana con stile asciutto, grande delicatezza e senza mai scadere nel banale. Al centro della vicenda Antonio, che con il suo bimbo piccolissimo si trasferisce all'ospedale di Milano perché il figlio è affetto da un tumore del cervello e deve essere operato.
Nei lunghi giorni in ospedale Antonio (interpretato da Filippo Timi) viene a contatto con Jaber (Jaouher Brahim Ben Fredj), un quindicenne immigrato dal nord Africa che assiste l'amico fraterno Youssef, anche lui gravemente malato. All'inizio da parte di Antonio c'è ostilità e una grande freddezza, frutto soprattutto di pregiudizi e scetticismo. Attraverso vari avvenimenti, però, questi due corpi estranei, soli, impauriti alle prese con circostanze terribili e accomunati dal dolore, troveranno una sorta di contatto. Nel cast anche Gabriel De Glaudi.
Video ottimo con poche incertezze
I corpi estranei è ora disponibile in homevideo con un DVD targato CG Home Video buono dal punto di vista tecnico e sufficiente nel reparto dei contenuti speciali. Il video è la parte migliore dell'edizione ed è di ottima qualità. Già nelle prime scene immerse nella penombra o comunque molto scure, si può apprezzare una buona tenuta del quadro, che non sconfina mai in aberrazioni ma rivela una discreta tenuta del nero, sempre abbastanza profondo e compatto. Anche nelle scene più luminose la visione è godibile, pur con i limiti del formato che non consente una definizione al top e un'esemplare compattezza dei fondali. Qualche incertezza negli elementi sullo sfondo in effetti c'è, ma appare limitata, e i contorni delle figure raramente vacillano. Soprattutto i primi piani mostrano fra l'altro un ottimo dettaglio, mentre il croma un po' tenue e sbiadito aderisce fedelmente alle tematiche e alla fotografia del film.
Audio discreto, extra sufficienti grazie a un buon making of
L'audio presenta oltre a una traccia stereo anche una dolby digital multicanale, ma in realtà il lavoro da svolgere è ben poco. Il film è basato quasi tutto su silenzi e dialoghi, e i rear sono quasi sempre muti a parte qualche sporadico intervento, ma anche perché l'ambienza non propone molti spunti. Qualche rumore di automobile, gli effetti all'interno dell'ospedale, ma in primo piano restano sempre i dialoghi che risultano comunque puliti.
Gli extra si guadagnano la sufficienza perché oltre al trailer è proposto un making of molto interessante di circa 15 minuti, che è composto solamente da riprese sul set senza commento, con momenti curiosi rubati durante le riprese e le istruzioni del regista agli attori prima dei vari ciak.