Hype e il rap in una Milano criminale: l’anteprima della fiction dall’Italian Global Series Festival

Tra sogni di musica e dramma, Hype racconta l'ambizione e la passione di tre giovani milanesi con la passione per la musica rap, con la collaborazione dell'artista Ernia.

Un'immagine di Hype

A bocce (televisive) ferme, con i principali canali in chiaro italiani che hanno iniziato a proporre repliche già da maggio, l'estate è l'occasione per guardare avanti, per capire cosa ci proporrà il prossimo futuro televisivo e seriale. Ancor di più seguendo un evento come il neonato Italian Global Series Festival, che a Riccione e Rimini dal 21 al 28 giugno propone anche questo spaccato di quel che si prepara e che arriverà sui nostri schermi casalinghi nel corso del prossimi mesi.

Hype
Una scena della serie Rai

Uno di questi titoli è Hype, che andrà in boxset su RaiPlay in autunno e di cui Leonardo Ferrara, il responsabile della serialità per l'offerta digitale di Rai Fiction, ovvero di quel che vedremo sulla piattaforma streaming, ha elogiato il "linguaggio diverso rispetto alle serie mainstream." E, avendo potuto vedere in anteprima due episodi di questa produzione Fidelio, possiamo confermare che è questo lo spirito e l'anima di Hype, di una serie tv che anche grazie al sostegno della Regione Lombardia, riesce a proporsi con un approccio visivo e narrativo interessante nel raccontare la storia di tre ragazzi appassionati di musica e di rap, che hanno il sogno e l'ambizione di seguire questo percorso artistico ma entrano nel mirino della criminalità locale, preoccupata che la loro attività accenda troppo i riflettori sul quartiere QT8 di Milano, in cui la storia si muove.

Condivisione totale

Un linguaggio diverso, reso concreto grazie al lavoro dei due registi Fabio Mollo e Domenico Croce, che lo hanno portato avanti con l'idea di una "condivisione totale e completa". Se ci sono diversi modi di dirigere un progetto a più mani, quello di Mollo e Croce è stato basato sul dialogo costante, sul confronto, "al punto che nella stessa giornata ci alternavamo sulla stessa location, presenti entrambi sul set anche se la scena non era del proprio episodio" ha raccontato infatti Fabio Mollo. "Quando ci siamo incontrati la prima volta," ha aggiunto Domenico Croce, "ho capito anche che tipo di esperienza Fabio portava nel progetto e mi sono lasciato ispirare dal suo lavoro. Abbiamo condiviso anche la fase di casting ed è stato bello vederlo all'opera, il modo in cui guarda gli attori, aggiunge indicazioni, prova a scardinarli." Tanto che, ha spiegato, "di riunioni effettive sulla messa in scena ne abbiamo fatta mezza, dopo tutto quel tempo di condivisione bastava uno sguardo per capirsi al volo. "

Hype Riprese Rap Serie Tv Rai
Fabio Mollo e Domenico Croce sul set di Hype

Una condivisione basata anche sulla compensazione reciproca: "io sono quello più boomer" ha detto Mollo scherzando, sottolineando lo sguardo più fresco nello sguardo del collega. Entrambi hanno però attinto a reference importanti da Kechiche a Kassowitz, "un cinema francese un tempo underground che fa della vita dal basso il suo marchio di fabbrica", pur non mancando, come ha aggiunto Fabio Mollo, "Andrea Arnold per una periferia più luminosa, o Shameless", una serie molto considerata dai due autori. E poi tanti videoclip anni '90, "perché tutta la musica rap di quegli anni ha una grandissima importanza per quella contemporanea". Da lì viene per esempio l'idea del bianco e nero per le sequenze che aprono gli episodi.

La Milano delle retrovie di Hype

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Una scena della serie, in autunno su RaiPlay

Come detto siamo nel quartiere QT8 di Milano, per uno spaccato della città diverso da quello che l'audiovisivo ha tradizionalmente mostrato. Più vero, realistico, vicino a quanto conosce chi quei luoghi li vive e conosce. Un po' come Blocco 181 e Gangs of Milano di Sky. Una lavoro sul territorio che Fabio Mollo considera fondamentale: "Abbiamo avuto produttori lungimiranti che ci hanno permesso di dedicare del tempo per creare il rapporto profondo con il quartiere. Abbiamo cercato di passarci più tempo possibile. Conoscendo persone e luoghi abbiamo cercato di raffinare la scrittura per rendere tutto il più fedele possibile. " "Anche lo steso Ernia ci è stato molto vicino e utile" ha aggiunto Domenico Croce, sottolineando l'impegno del rapper che si è occupato dell'aspetto musicale della serie, "lui era molto preso dal lavoro sulla musica, ma ogni volta che si parlava nel quartiere ci dava delle dritte. Ci ha fatto conoscere anche dei suoi amici che vivono là e che ci hanno accompagnati quando si è trattato di fare location scouting."

Italian Global Series Festival  21
Luigi Bruno di Hype all'Italian Global Series Festival

Un'attenzione sul territorio che ha colpito anche Luigi Bruno, che nella serie interpreta Fabrizio, aspirante musicista napoletano che si trasferisce a Milano. "È importante vedere tutte le zone, ogni modo di vivere una città, che magari a distanza di tre quartieri cambia completamente. Un modo di raccontare la realtà che è molto veritiero e ti permette anche di entrare in empatia con persone che vivono in un modo diverso dal nostro." Si trova d'accordo Luca Zunich, alla sua seconda collaborazione con Fabio Mollo: "Abbiamo fatto dei sopralluoghi nel quartiere QT8 di Milano e abbiamo anche girato in un bar che è veramente un centro di ritrovo per gli abitanti del quartiere e devo dire che ci siamo lasciati ispirati tanto da quello che abbiamo visto prima di iniziare a girare. Penso che sia importantissimo dare voce e immagini anche a questi quartieri e a questa Milano diversa da come siamo abituati a vederla nei film e nelle serie."

La musica protagonista

Hype Episodio 8  Marco Gabriele Careddu Yssfgxa
Il rapper Ernia

Un aspetto fondamentale di Hype è ovviamente quello musicale. Per la partecipazione e il contributo di Ernia, che ha svolto anche il compito di vocal coach. "Mi piace molto l'incontro tra cinema e musica" ha spiegato Fabio Mollo, che proprio per questo si è trovato bene a lavorare con Fidelio, una casa di produzione che "ha fatto questa scelta di portare avanti il rapporto con la musica." E per Hype è stato fatto un lavoro "molto approfondito" su questo aspetto della produzione, proprio per il lavoro di Ernia e degli altri coach, che hanno seguito gli interpreti e permettergli la credibilità necessaria per esibirsi in scena. "Abbiamo fatto la scelta di farli esibire live perché la musica rap dà questa grande importanza a questo aspetto" ha infatti dichiarato, senza trascurare anche un altro aspetto delle canzoni, ovvero che i testi stessi raccontano i personaggi. Insomma tante premesse interessanti, che aspettiamo di veder confermate il prossimo autunno su RaiPlay.