Una favola. Ma anche e soprattutto una rom-com, di quelle che omaggiano e citano le atmosfere romantiche degli anni Novanta. Giulio Manfredonia dirige Hotspot - Amore senza rete, commedia con protagonisti Francesco Arca e Denise Tantucci. Una coppia che funziona, anche per merito della sceneggiatura, semplice e immediata. Protagonista, Tina (Tantucci), che sogna di fare la ballerina. All'aeroporto, per caso, incontra Pietro (Arca), broker di successo, che gli condivide la connessione dell'iPhone tramite hotspot.
Come regola vuole, tra i due scatta la scintilla. Si perdono di vista, ma poco dopo si ritroveranno a Napoli, dove Tina è attesa per l'audizione al teatro San Carlo. "Napoli è un personaggio di questo film. Una città arrivata per caso. Partivamo dal mondo della danza, cercavamo un teatro importante. Avevamo pensato alla Scala di Milano, ma non ci facevano girare all'interno. Poi abbiamo trovato il San Carlo di Napoli. Un posto imprescindibile", dice il regista a Movieplayer.it.
Hotspot: video intervista a Francesco Arca, Denise Tantucci, Giulio Manfredonia
Presentato in anteprima ad Alice nella Città, autoironico nel suo essere citazionista - seguendo le regole ferree delle commedie romantiche - il film riflette sul concetto di destino, che da sempre lega il genere: "Credo nel destino. Hotspot è una favola, che racconta situazioni che ci riguardano. Ecco, la favola in questo caso è un luogo del desiderio", prosegue il regista. Hotspot - Amore senza rete è un favola, divisa tra i desideri e una certa spontaneità, che oggi forse abbiamo perso.
"Alla luce di tutto, la spontaneità si è persa" afferma invece Francesco Arca. "Questo anche in relazione alla vita stessa, gli approcci sono cambiati. Io, sono però alla ricerca della verità delle cose. Mi aiuta a vivere, ed è fondamentale. C'è sempre un giudizio compulsivo in base a ciò che uno dice o non dice. Se esprimi un parere in controtendenza, magari si preferisce massificarsi". Della stessa opinione, Denise Tantucci: "Si è persa la naturalezza, ma poi quando c'è è riconoscibile, nonché fondamentale. Dal canto mii, sono schietta e spontanea, ed è un modo per allontanare certe persone, e avvicinarne poi altre".