Il plot
Alla notizia che Saul Berenson è nelle mani dei terroristi, il direttore generale della CIA Andrew Lockhart si reca immediatamente ad Islamabad e accusa i dirigenti dell'ISI di essere complici di Haissam Haqqani e conniventi con il terrorismo, scavalcando di fatto l'autorità dell'ambasciatrice americana Martha Boyd, la quale decide di rassegnare le dimissioni dal proprio incarico; ma suo marito Dennis, che nel frattempo, su ordine di Tasneem, ha sostituito le pillole di Carrie Mathison con una potente droga, convince Martha a desistere dal suo proposito.
Nel frattempo Haqqani, utilizzando Saul come uno scudo umano, può fare ritorno fra i propri seguaci e ricongiungersi con la moglie e con i propri figli. Carrie, che indaga per rintracciare Haqqani, inizia a subire in maniera sempre più pressante gli attacchi di paranoia e le allucinazioni provocati dalle pillole che le sono state fatte ingerire con l'inganno; Peter Quinn tenta di placarla, ma la donna, in preda ad impulsi incontrollabili, corre in strada e viene arrestata dalla polizia. Al suo risveglio, Carrie si ritrova in una casa sconosciuta a crede di vedere Nicholas Brody accanto a sé.
Commento all'episodio
Con From A to B and Back Again, andato in onda una settimana fa, la quarta stagione di Homeland era giunta ad una svolta fondamentale: la chiusura della storyline relativa al personaggio di Aayan Ibrahim e la drammatica rivelazione del sequestro di Saul Berenson. Redux, settimo episodio della stagione (e quindi puntata centrale delle tredici totali), segna la definitiva "frattura" nel percorso narrativo di Carrie Mathison. La giovane ufficiale della CIA, che nelle scorse settimane era apparsa dominata da una lucidità talmente incrollabile da farla apparire quasi disumana, ripiomba all'improvviso nella voragine, con una rapidità e con livelli di follia (indotti dai farmaci che le sono stati somministrati a sua insaputa) che la nostra protagonista non aveva mai sperimentato prima d'ora.
In un episodio incentrato interamente su di lei, Carrie passa in maniera repentina dalla fredda determinazione e dalla rigorosa sicurezza sfoderate fino a questo momento ad un opprimente senso di paranoia, accompagnato da pericolosi stati di allucinazione: un autentico inferno ad occhi aperti che regala alcune delle sequenze più impressionanti ed angosciose dell'attuale stagione di Homeland, inclusa la falsa sparatoria scatenata dall'immaginazione deviata di Carrie. Redux, pur portando avanti i vari plot già in corso e reintroducendo pure il personaggio di Andrew Lockhart, si rivela così un episodio in grado di spiazzare ancora una volta lo spettatore, trascinando Carrie sull'orlo di un abisso vissuto quasi in soggettiva: e l'inaspettata apparizione di Nicholas Brody (Damian Lewis), pronto ad offrire un fittizio conforto a una Carrie psicologicamente devastata, dà vita ad una sequenza emozionante e dolorosa.
What's next?
I minuti finali di Redux sono incentati proprio sull'allucinazione della protagonista, la quale in realtà, senza rendersene conto, si trova insieme al tenente dell'ISI Aasar Khan: che l'ufficiale pakistano possa rivelarsi un nuovo, fedele alleato per una Carrie sempre più soggiogata dalla propria follia? Nel frattempo, nell'ambasciata statunitense in Pakistan sembra destinato a continuare il serrato braccio di ferro fra Andrew Lockhart e Martha Boyd.
Conclusioni
Dopo un episodio sensazionale quale From A to B and Back Again, la quarta stagione di Homeland ci consegna, con Redux, un'altra puntata memorabile, caratterizzata da una tensione elevatissima e dal ritmo incalzante di un racconto che sembra volerci trascinare nell'oscurità insieme alla sua protagonista: una Carrie (quasi) mai apparsa a tal punto fragile e vulnerabile...
Movieplayer.it
4.0/5