Sorpresa di questa edizione della Mostra di Venezia, Heart Of a Dog ha lasciato pubblico e critica senza fiato. Il film è una profonda e personale riflessione su vita, amore e morte dell'artista Laurie Anderson dedicata al marito Lou Reed, scomparso nel 2013. Originale e intimo stream of consciousness, il film sublima il lutto per la perdita di Lou Reed attraverso due altri decessi, quello di Lolabelle, rat terrier e membro della famiglia Reed-Anderson, e quello della madre della regista. Un film sperimentale che fonde le varie arti in cui Laurie Anderson si è cimentata nel corso degli anni e che si apre con gli schizzi da lei realizzati, tra cui spicca un somigliante autoritratto. "Mi è stato chiesto di fare un film personale" racconta la regista "perciò ho raccontato storie che mi riguardano. E' stato un processo interessante perché ho combinato insieme tutte le cose di cui mi occupo di solito, immagini, musica e parole".
Memorie familiari
L'elaborazione del lutto passa attraverso immagini e parole di straordinaria poesia, parole pronunciate dalla suadente voce di Laurie Anderson, che è anche voce narrante del film. Particolarmente toccante è il punto in cui l'attrice parla della morte della madre descrivendo l'ultimo discorso fatto ai figli prima di spegnersi. Al riguardo la regista racconta: "Ho inserito nel film il discorso di mia madre fatto in punto di morte quando sono stati radunati i figli. Mia madre era una persona molto formale e voleva ringraziare tutti per l'esperienza meravigliosa che aveva avuto. Io ho assistito a questa scena incredibile di un linguaggio che va a pezzi mentre la mente si spegne. Era la stessa donna che mi aveva insegnato a parlare perciò è stato impressionante". A fianco dei ricordi della madre, in Heart of a Dog trovano spazio anche numerosi filmini di famiglia che mostrano Laurie Anderson da piccola insieme ai fratelli. Il motivo per cui lei ha scelto di inserire questo materiale video inedito, che si sposa alla perfezione con il resto del materiale audiovisivo, è abbastanza casuale. Racconta la Anderson: "Mentre preparavo il film, mio fratello mi ha mandato dei filmini in super 8 della nostra infanzia chedendomi di trasferirli in pellicola. Credevo di non avere tempo, ma poi ho deciso di metterli nel film che stavo preparando. Ho trovato queste immagini dei miei fratellini. Era come un mondo magico che riemergeva dalla nostra infanzia. I miei fratelli erano dubbiosi sulla scelta di mettere le immagini nel film, ma non sono stati contrari".
Dedicato a Lou Reed
L'idea della morte e della sua mancata accettazione nella società occidentale è qualcosa che Laurie Anderson contesta duramente e Heart of a Dog è intriso delle filosofie orientali, in primis il Buddhismo, a cui l'artista si è progressivamente accostata grazie a un percorso di scoperta di sé. Come spiega lei stessa: "Ho cercato di evitare la simmetria tra amore e morte, ma in un modo o nell'altro è entrata nel film. Quella che le cose si somiglino è un'idea molto occidentale. Io ho cercato di affrontare il mio film come un haiku, mantenendolo intenso, reale, emotivo senza pensare che dovesse per forza avere un significato nascosto. Il mio unico interesse era arrivare al cuore degli spettatori. Il film parla di come funzionano le storie. Questo non è un film su di me, uso le mie storie personali per mostrare come le persone si raccontanoe le mie storie sono storie di morte. E' strano che la morte sia un tabù. Negli Usa non si discute molto di questo tema. L'idea è che si dovrebbe morire senza dolore e senza consapevolezza. Per questo ho usato l'esempio del veterinario di Lolabelle. Io trovo questo approccio americano orripilante e ne ho voluto fare argomento del film". Sentendo parlare Laurie Anderson, il pensiero corre al marito, scomparso nel 2013, presente più che mai nel film. Heart of a Dog si chiude, infatti, sulle note della struggente Turning Time Around.
"Ho scelto questa canzone perché il film parla d'amore e volevo darne una particolare definizione che non riguarda la nostalgia, ma è amore in tutti i sensi" racconta la regista. "Lou ha anche recitato nel film ed è stato uno dei momenti più divertenti. Il suo spirito è nel film. Abbiamo parlato molto della forza quando eravamo ancora insieme. Tra le varie cose che mi ha lasciato, c'è la sua collezione di armi. Non ho idea di come usarle perché non sono abbastanza forte per maneggiarle, ma sto cercando di migliorare perché toccandole sento di essere più vicina a lui".