Hawkeye, la recensione dell’episodio finale: Buon Natale a te e famiglia

La recensione dell'episodio finale di Hawkeye (1x06), l'ultimo della serie Marvel dedicata ad Occhio di Falco che conclude l'intreccio con una resa dei conti che coinvolge tutti i personaggi.

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Hawkeye: Hailee Steinfeld in una scena

È con una strana sensazione che ci accingiamo a scrivere la nostra recensione dell'episodio finale di Occhio di Falco: da un lato appare chiaro come questa nuova serie targata Marvel Studios e disponibile su Disney+ sia il necessario collegamento tra passato e presente della saga, al pari degli altri prodotti seriali che hanno dato inizio alla Fase 4 del Marvel Cinematic Universe. Dall'altro, però, complice anche la realizzazione di quest'episodio finale, dalla durata più generosa rispetto alla media, non si può fare a meno di domandarsi se questi sei episodi non siano apparsi più come un regalo natalizio che non riesce a raggiungere la stessa forza espressiva e narrativa delle storie che l'hanno preceduto. Hawkeye è stata una commedia d'azione, permeata di buoni sentimenti, in linea con i vari prodotti di stampo natalizio della stagione. Si è presa meno sul serio rispetto alla classica epicità Marvel, anche se spesso questa volontà di un prodotto meno imprescindibile e più leggero ha pagato dazio con una regia, soprattutto nelle scene d'azione, non particolarmente ispirata e in qualche lungaggine di troppo. Le sorprese non sono mancate nemmeno in questo episodio, ma saranno state piacevoli oppure, una volta scartato il regalo, non abbiamo potuto fare a meno di provare un pizzico di delusione nello scoprire che non era quello che desideravamo?

Pronti alla resa dei conti

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Hawkeye: Jeremy Renner in un'immagine della serie

Dopo il colpo di scena dello scorso episodio, con il rientro nel Marvel Cinematic Universe di Kingpin, interpretato ancora una volta da Vincent D'Onofrio, questo sesto e ultimo episodio della miniserie si concentra unicamente sull'attesa resa dei conti. Sarà uno scontro che occuperà quasi totalmente il minutaggio della puntata e che coinvolgerà tutti i personaggi e le loro storyline, intrecciandosi tra loro. Kate Bishop dovrà finalmente venire a capo della rivelazione che l'ha sconvolta, che vede la madre (Vera Farmiga) trattare con la mafia. Lo scontro che si prospetta tra lei e il gruppo di criminali capitanati da Kazi e Maya. Quest'ultima sembra aver scoperto un'ennesima verità tanto da farle dubitare del proprio ruolo e dei propri legami. Anche per lei si tratta di ritrovare sé stessa riuscendo a elaborare definitivamente la morte di suo padre. Un dolore simile è quello che spinge Yelena, la nuova Vedova Nera, a vendicarsi della morte di sua sorella Natasha: sarà la minaccia principale che vedrà lo scontro con Clint. Nonostante un ottimo inizio, che concentra tutti i personaggi in un unico luogo, donando all'episodio un'attesa riuscita, lo scontro vero e proprio mette in luce le stesse problematiche di sempre della serie. Un'azione non particolarmente avvincente, non aiutata dal montaggio, che depotenzia la riuscita dello scontro fisico. Per quanto non sia esente dal divertimento, si ha spesso la sensazione di assistere a un'opera che si pone un passo indietro rispetto alle altre produzioni televisive dei Marvel Studios viste finora, complice anche un disequilibrio nei toni e una certa frettolosità che, nelle ultime sequenze, si fa parecchio sentire.

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La forza dei personaggi

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Hawkeye: Jeremy Renner e Hailee Steinfeld in una scena

Dove funziona molto di più l'episodio è nei personaggi e nel cast di interpreti. In particolar modo, la coppia formata da Hailee Steinfeld e Florence Pugh, come nello scorso episodio, ruba la scena e mette su schermo un'ottima alchimia che sicuramente desideriamo rivedere in futuro. Soprattutto l'interprete di Yelena riesce a dare un carisma allo stesso tempo duro e fragile al personaggio e si relega i momenti migliori dell'episodio, soprattutto nel confronto con Clint. Gioca più di mestiere e d'abitudine Vincent D'Onofrio, ormai corpo e anima di Kingpin dopo le tre stagioni di Daredevil, rimanendo perfetto per la parte. Dispiace che la scrittura dedicata al suo personaggio sia ben distante da quella quadrata della serie Netflix, lasciando un po' l'amaro in bocca. Non è l'unico aspetto che sembra stonare in questo finale a cui manca quella profondità e quell'urgenza narrativa a cui, anche nelle opere minori, i Marvel Studios ci avevano abituato.

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Una serie di passaggio

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Hawkeye: Occhio di Falco e Kate Bishop in una foto dal set

A questo punto è doveroso chiedersi se non siano le aspettative dello spettatore a essere maggiori rispetto all'effettiva qualità della serie. Hawkeye sembra non aver centrato il bersaglio completamente, soprattutto in relazione al discorso che appare sempre più il fil rouge di questa Fase 4, ovvero il passaggio di consegne. I vecchi e amati eroi, in qualche modo, ognuno a modo loro, devono lasciare un'eredità alle nuove generazioni. Anche il nuovo Occhio di Falco non fa eccezione, con un leggero senso di prevedibilità che forse ha contribuito a non rendere particolarmente avvincente l'episodio. Questo passaggio, però, è dove la serie ha particolarmente brillato, nel confronto tra Clint e Kate, nel riconoscimento graduale di quest'ultimo e nei momenti conclusivi dell'episodio e della serie. Hawkeye si raffigura, quindi, come una serie di passaggio, in entrambi i sensi: non particolarmente avvincente e significativa (basti vedere la scena mid-credits, più un piacevole divertimento che un teaser per quello che verrà), quasi un surplus narrativo nei confronti dell'intero universo Marvel, ma anche come l'ennesima variazione e costruzione di un futuro che appare sempre più vicino. Un ricambio di eroi per nuove avvincenti storie. Un regalo da parte dei Marvel Studios da mettere sotto l'albero e ricordare che facciamo tutti parte della stessa famiglia.

Conclusioni

A conclusione della nostra recensione dell’ultimo episodio di Hawkeye abbiamo sentimenti contrastanti riguardo la serie dedicata a Occhio di Falco. La scrittura e le scene d’azione continuano a essere il punto più debole dell’operazione, ma il tutto viene elevato grazie al cast di interpreti che sono riusciti a costruire dei personaggi tridimensionali. In particolare la nuova generazione di eroine con il volto di Hailee Steinfeld e Florence Pugh sono pura dinamite sullo schermo e non vediamo l’ora di vederle in futuro. In definitiva, Hawkeye si è dimostrata una serie più piccola, quasi di passaggio, un piacevole regalo aggiuntivo per i fan.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • Permane un senso del divertimento che ben si sposa con il clima natalizio.
  • Il confronto tra Clint e Kate, con relativo passaggio di consegne, è il tema più centrato e riuscito.
  • Le interpretazioni del cast elevano la qualità della scrittura.

Cosa non va

  • Rimangono i difetti legati alla scrittura e alle scene d’azione, parecchio disequilibrate.
  • Hawkeye sembra più un regalo per i fan che una serie importante per il mosaico narrativo del MCU.