Non c'è più spazio per la quiete. Non c'è più riparo da un mondo che non ti lascia in pace. Non c'è più spazio per la quiete perché la quiete dura giusto lo spazio di un'illusione.Potsy Ponciroli ci aveva già parlato di questo suo pensiero ossessivo con uno dei western migliori degli ultimi anni, Old Henry, in cui l'oggetto di indagine era un uomo solo. In questo espande leggermente il campo e con Greedy People (arrivato in streaming), e ci parla di una piccolo comunità, anche se l'area di interesse rimane sempre la stessa, così come lo sono l'ironia, la brillantezza, il nichilismo di coeniana memoria e la presenza del buon Tim Blake Nelson, ormai un afecionado.
L'innesco è uno tra i più classici: un agente esterno, rappresentato dai personaggi di Himesh Patel e Lily James, va a turbare un paesino pacifico e dalle logiche ben consolidate, a metà tra la spocchia bonaria di un Joseph Gordon-Levitt in una parte incredibilmente inedita e la limpidezza di Uzo Aduba, che sembra proprio la Marge di Fargo, a proposito dei fratelli registi. Il contatto tra esterno e interno crea un cortocircuito, miccia per una serie di sfortunati eventi che porteranno a cambiare (o rivelare) il volto della pacifica comunità.
Greedy People e la provincia americana
Al suo arrivo a Providence, un'isola a largo del North Carolina, l'agente Will (Patel) ha un orzaiolo così importante da far sobbalzare chiunque lo incontri, persino il suo nuovo spaccone, grezzo partner tutto d'un pezzo, Terry (Levitt), uno che nell'isola ha tutto sotto controllo. Alla fine, fare il poliziotto lì è un gioco da ragazzi. Il capo della polizia, l'agente Murphy (Aduba), è una di manica larga e, soprattutto, il crimine più pericoloso mai accaduto in città è un passante che non raccoglie i bisogni che il suo cagnolino ha appena fatto lungo la strada.
Nel suo giro di ricognizione e introduzione per la new entry, il poliziotto tutto d'un pezzo, Terry, fa capire che aria tira in modo francamente inequivocabile, arrivando addirittura a rendere Will suo complice per una scappatella con una donna del posto quando il marito guarda da un'altra parte. Terry ha quindi tra i suoi "pregi" anche quello di essere un rovinafamiglie, quindi definitivamente non proprio il tipo che la recluta può amare, visto che lui la sta mettendo su famiglia insieme alla moglie Paige (James), incinta.
Ecco però che proprio alla fine di una di quella che sembrava essere la prima di una miriade di altre ronde noiose e ripetitive in cui Will avrebbe dovuto fare da palo per il suo illustre partner, arriva una telefonata alla volante per un'emergenza in una casa vicina. Il nostro si reca sul posto da solo e, nel trattare con la donna oggetto della chiamata, finisce, accidentalmente, con causare la sua dipartita. Una fatalità, che cambierà la vita dell'isola di Providence quando, nel panico più totale, l'agente si ritroverà ad urtare una valanga di soldi tenuti tranquillamente in salotto. Intanto l'orzaiolo è ancora più grande.
Più che un divertissement una lezioncina di cinema di genere
Greedy People si occupa di una collisione di mondi che uno spazio come quello della quiete non può sostenere, finendo quindi con il fratturarsi e portandoli alla loro reciproca distruzione. Questo perché la quiete di cui parliamo (che è quella che dominava la piccola comunità prima che la storia cominciasse a mettersi in moto) si poggia su un equilibrio precario, alimentato dal fatto un gruppo di persone riesca a non interrogarsi su nient'altro che non sia la propria ripetitiva ed esclusiva routine.
Un'illusione che Potsy Ponciroli ci comunica appartenere anche a noi, permettendoci in qualche modo di sopravvivere. I soldi sono un macguffin perfetto, perché creano il pretesto per lo svelamento del sottobosco profondamente nero degli isolani (metafora dell'umanità nel suo insieme) e, allo stesso tempo, ridicolizzano la classe dei valori del mondo occidentale. Nonostante le mille citazioni, i meccanismi già visti, i personaggi al limite del plagio della filmografia dei Coen, il film non è un semplice divertissement proprio per questa riuscita riflessione.
C'è infatti da dire che, nonostante la grande prova dell'intera cast (sugli scudi soprattutto Joseph Gordon-Levitt e Lily James, anche se una menzione per Tim Blake Nelson la si fa sempre), la scrittura arguta, la regia molto attenta a mischiare commedia, noir, thriller e grottesco, dopo la rivelazione del suo gioco, Greedy People sembra andare comunque avanti con il pilota automatico. Alla fine quello che salva la pellicola è proprio il pensiero profondo del regista, ovvero una delle migliori sensazioni che può lasciare una commedia nera: un'insensatezza di fondo. Come quella che lega le storie della nostra vita, a prescindere che finiscano male o che invece portino alla felicità.
Conclusioni
Con Greedy People, il sempre interessante Potsy Ponciroli torna ad indagare l'illusione dietro la quiete. Stavolta lo fa con una pellicola divertente che vanta una scrittura e una regia settati e un cast assolutamente in parte, anche se paga un senso di già visto dovuto a degli echi coeniani che risuonano da ogni dove. L'ago della bilancia diventa la conduzione di ragionamento profondo e sentito.
Perché ci piace
- La prova del cast è ottima.
- La scrittura e la regia sono valide e ben settate.
- Il ragionamento di fondo è valido e sentito...
Cosa non va
- ... nonostante i tanti echi che sanno di già visto.
- Lo sviluppo della trama risulta prevedibile.