Gloria Steinem al Biografilm 2017: "Trump è un prodotto dei media"

Al Biografilm Festival 2017 abbiamo incontrato la leader femminista Gloria Steinem, che ha affrontato il problema della violenza sulle donne e le conseguenze dell'elezione di Donald Trump.

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Era presente anche Jennifer Lawrence all'anteprima del documentario Woman with Gloria Steinem prodotto da Amy Richards, lo scorso maggio a New York. Si tratta di otto storie che analizzano il problema della violenza sulle donne in tutto il mondo, dalle vittime scomparse in Canada, al femminicidio nella Repubblica Democratica del Congo, le spose bambine dello Zimbabwe e tanti altri tristi avvenimenti.

Al Biografilm Festival 2017 è stato presentato l'episodio ambientato in Pakistan diretto da Sharmeen Obaid-Chinoy, con una serie di interviste a donne del luogo che non sono libere di professare il loro pensiero, schiave di una cultura di supremazia maschile che qualcuno sta cercando di cambiare, affrontando non poche difficoltà. Avvolte in inquietanti divise nere che nascondono completamente la loro identità, parlano al microfono anche le donne delle Forze Speciali del paese, arruolate per combattere, animate da una determinazione e una fiducia ferma e tangibile. Pochi giorni fa anche Nicole Kidman ha dichiarato: "Dovremmo essere tutti femministi!" su Glamour, forse per l'effetto Wonder Woman al box office che sembra aver alimentato l'entusiasmo del potere femminile ad Hollywood e non solo.

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Gloria Steinem, l'instancabile attivista americana che fin dagli anni '70 lotta in prima linea per i diritti delle donne e la parità dei sessi, alla veneranda età di 83 anni, è arrivata a Bologna dopo aver partecipato ad alcuni eventi tra gli Stati Uniti e l'Europa, per presentare questo interessante progetto che ha realizzato con passione e coraggio. Nella sua lunga vita ha sconfitto il cancro, ha sfidato il business della pornografia, diventando una delle leader femministe più seguite e attive nel mondo, e con l'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, la sua missione è diventata ancora più viva e sensibile.
Sorridente e disponibile ecco cosa ci ha raccontato durante l'intervista, affrontando la realtà dell'attuale periodo storico, il ruolo della donna nella società e le continue violenze che minano le basi di una sfuggente democrazia.

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La violenza sulle donne è ovunque

The Good Wife: Gloria Steinem con Julianna Margulies sul set di The Good Wife
The Good Wife: Gloria Steinem con Julianna Margulies sul set di The Good Wife

Come è nato questo documentario presentato al Biografilm?

Fa parte di una serie di otto documentari che io ed Amy Richards abbiamo realizzato per affrontare il tema della violenza sulle donne che esiste dovunque. In particolare quello che avete visto qui a Bologna è diverso perchè non è costruito come un documentario con un background ma c'è una donna, con cui si può identificare chiunque, che gira per le strade del Pakistan facendo domande come una giornalista, domande che non prevedono per forza una risposta. Sembra una persona qualunque e non una reporter perché abbiamo pensato che in questo modo le persone potessero empatizzare di più con la storia e sentirsi lì in quel momento. Mentre parlavo di questo argomento in Sicilia, durante un campo accoglienza organizzato da Google, Shane Smith, uno degli inventori di Vice, è venuto da me con le lacrime agli occhi dicendo: "Ho due figlie femmine, bisogna fare qualcosa!"

In questo progetto parlate delle donne di tutto il mondo, non solo nelle zone di guerra o in quelle più povere, che siamo abituati a vedere quando si affrontano questi temi?

Sì, ci tengo a sottolineare che non è un problema lontano, ma è ovunque. Per esempio anche in Canada c'è un numero impressionante di omicidi ai danni delle donne e un ingente traffico sessuale. Ho partecipato qualche giorno fa ad una conferenza dell'Unione Europea a Bruxelles, dove abbiamo parlato dei problemi della violenza sulle donne in Europa. Nel mio paese moltissime donne sono state uccise dal proprio marito e fidanzato. Si tratta di un problema universale derivante anche da un sistema politico patriarcale, un controllo attraverso la violenza, come in alcuni paesi dove si attua anche il controllo delle nascite. Ed è una realtà cruciale perché se non riusciamo ad avere la democrazia all'interno della famiglia, non possiamo averla da nessuna altra parte.

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Trump è un incompetente, vi chiedo scusa!

Donald Trump è il 'boss' di The Apprentice
Donald Trump è il "boss" di The Apprentice

L'elezione di Donald Trump non ha aiutato in questo senso?

Come la maggior parte degli americani mi ritrovo spesso a chiedere scusa per questa sorta di tempesta perfetta che ha portato all'elezione di un Presidente così distruttivo e incompetente. Però tengo a precisare che la maggioranza di americani non ha votato per lui, ma il fatto è che abbiamo un sistema elettorale folle. In America spesso si crede che se sei ricco devi essere anche intelligente, ma fare i soldi è un'altra cosa. Trump in fondo è solo un prodotto dei media, ma forse sono ancora più colpevoli le persone intorno a lui che, pur sapendo che è un incompetente per quella posizione politica, ne approfittano per fare quello che vogliono.

Ci sono molti attivisti tra le star di Hollywood che sembrano piuttosto ottimisti, cosa ne pensa?

La cosa positiva di questa situazione è che la gente ora sembra più attiva e prende l'iniziativa. Se vogliamo pensare positivo, il fatto di organizzare marce e manifestazioni spontanee è un segnale che fa ben sperare. Nella mia lunga vita non ho mai visto niente del genere. Se sopravviverò dopo questo, credo che potrò conoscere la democrazia in un senso più profondo.

La violenza sulle donne è un argomento molto ampio. C'è la violenza domestica e altre azioni...

C'è un libro in America che si intitola Sex and World Peace che è una grande risorsa per le prove, i numeri e tante altre informazioni circa la violenza sulle donne, e dimostra che in molti paesi si tratta spesso di violenza fine a se stessa, per le strade, o in campo militare. Non c'entra la religione, la povertà, ma è semplicemente la prima esperienza che fanno le persone usando la violenza come una forma di potere e oppressione per dominare l'altro.

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Le donne meritano la violenza... ma scherziamo?

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Visto la sua esperienza in materia, c'è qualcosa che l'ha colpita in particolare facendo questo film?

La sorpresa più incredibile è stata vedere come persone che consideriamo criminali secondo qualsiasi standard internazionale, persone che hanno commesso violenze inaudite contro le donne, rispondano alle domande, ammettendo che le loro azioni dipendono da una cultura e aggiungendo che le donne le meritano. Non intendo demonizzare nessuno in particolare, siamo tutti esseri umani dunque fallibili: però denuncio le tradizioni di grandi crudeltà ossificate in certe culture, anche in quelle occidentali e teoricamente "avanzate", che la gente accetta perché fanno parte dell'aria che respirano.

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Il futuro è rosa grazie ai giovani

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Si sente ottimista per il futuro, crede in un cambiamento?

Sì, all'epoca noi eravamo un piccolo gruppo che cercava di cambiare il mondo, ma ora siamo tanti. Già il fatto di vedere le reazioni delle persone come quella marcia tra le strade del paese subito dopo l'elezione di Trump, mi ha sorpreso e mi fa ben sperare per il futuro. E ormai i giovani non demordono. Due mesi fa ero in California in un campo universitario e un professore mi ha parlato della sensibilizzazione dei giovani sul sistema politico attuale. Prima molti studenti pensavano alla politica come qualcosa di sporco, oppure avevano l'idea di essere troppo radicali per votare, ma ora lo ritengono possibile e necessario.

Ho visto che è molto attiva sui social, soprattutto su Instagram, un modo per comunicare proprio con le nuove generazioni. Pensa che sia importante formare i giovani in tal senso?

Devo ammettere che ai social pensano due mie colleghe molto più giovani. Però certo, penso che sia molto importante formare i giovani per sperare in un futuro diverso. Prima le giovani ragazze diventavano più radicali e consapevoli in età adulta, in seguito all' esperienza. Ma oggi sono molte di più le giovani radicali. Nella mia vita è stato molto importante il ruolo dei nuovi mezzi di comunicazione per raccontare la verità e adesso Internet e la tv sono di grande aiuto.