Spesso si dice che da anziani si torni ad essere bambini, quasi per un susseguirsi ciclico della fine della vita che torna alla propria origine. È a questo che è associata spesso la demenza senile, uno degli argomenti al centro della nostra recensione de Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey, la nuova limited series dall'11 marzo su Apple TV+, che continua a puntare sulla qualità e sul cast, e qui lo fa con un mostro sacro come Samuel L. Jackson.
Essere Tolomeo Grey
Samuel L. Jackson si spoglia della benda all'occhio di Nick Fury e di tutta l'action possibile per interpretare il Tolomeo Grey del titolo, un uomo anziano, rimasto solo e senza ricordi, che cerca di disperatamente di riafferrare mentre gli passano davanti nella mente. Unico parente ad essergli rimasto accanto è il pronipote Reggie (Omar Benson Miller), un ragazzone buono che però sorprendentemente verrà a mancare all'inizio della miniserie. Parallelamente, entrerà nella vita di Tolomeo Grey una ragazza adolescente, Robyn (Dominique Fishback), appena cacciata di casa dalla famiglia di Reggie e Tolomeo - per un discorso sessista interessante tra le righe soprattutto perché inserito nella comunità black - e senza un posto dove stare. È così che la ragazza quasi istintivamente vorrà prendersi cura del vecchio Papa Grey e aiutarlo a recuperare la memoria e a mettere ordine nella sua vita, oltre che nella sua casa frutto della sporcizia e dell'accumulo seriale dovuta alla demenza senile. La miniserie diviene così un interessante coming of age al contrario, in cui a maturare e scoprire se stesso sarà più Tolomeo che la giovane Robyn, già colpita fin troppo dalla vita e dalla morte di molte persone care.
Samuel L. Jackson: i 10 ruoli più iconici, tra pallottole, ghigni e motherfucker
Basta un poco di zucchero...
La storia familiare al centro del racconto vuole raccontare l'importanza del ricordo e di quando troppo spesso sia difficile afferrarlo, senza dimenticare la denuncia sottesa ai tanti anziani abbandonati dalle proprie famiglie soprattutto quando avrebbero più bisogno di loro, o che vengono sfruttati solamente per il denaro della pensione - ancora una volta, nell'inedita cornice della comunità black per questi argomenti. Tolomeo e Robyn troveranno l'uno nell'altra il genitore e la figlia che non hanno mai avuto e proveranno così a colmare un vuoto dentro di sé, regalando due interpretazioni sentite e toccanti, che già dagli sguardi diranno molto più di mille parole. Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey mescola il drama alla detective story per scoprire chi abbia sparato a Reggie e al surreale grazie al personaggio sopra le righe di Walton Goggins, un medico con una cura miracolosa per l'Alzhaimer.
Questa fantomatica cura potrebbe far rivivere gli ultimi giorni del titolo al nostro protagonista, ma con un prezzo molto caro da pagare. Ma chi di noi non lo vorrebbe e cosa sceglierebbe al posto di Tolomeo? Un dilemma non da poco per una storia in sei episodi tratta dall'omonimo romanzo di Walter Mosley, che lo ha adattato per il piccolo schermo producendolo insieme allo stesso Jackson. Non si tratta insomma di Il curioso caso di Benjamin Button a episodi, piuttosto di una riflessione sulla condizione degli anziani nel mondo, sull'importanza dei rapporti familiari e affettivi quando non è rimasto nessun altro a permetterti di non dimenticare le tue radici e la tua origin story. Una regia che gioca con i dettagli e con i riflessi negli specchi e nelle finestre e cerca di indagare nell'animo più che nella testa di Tolomeo, così come il colore rosso della fotografia e l'uso della luce vogliono esprimere il dolore e il sangue che i personaggi hanno dovuto affrontare nella vita, rendendolo un racconto intimo e intimistico, con cui è difficile non sentirsi chiamati in causa, che si sia il prozio o il pronipote.
Conclusioni
La recensione de Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey si chiude con un monito e una riflessione: quanto è importante non lasciare da soli i propri cari quando sono nella fase finale della vita e inizia quindi un processo al contrario? La miniserie continua il lavoro certosino fatto da Apple Tv+ proponendo un romanzo di formazione al contrario e una storia familiare che emoziona e coinvolge. Andate a trovare i vostri nonni!
Perché ci piace
- Samuel L. Jackson e Dominique Fishback regalano delle interpretazioni sentite e toccanti, accentuate da una sceneggiatura e una regia intimistiche.
- La riflessione sull’importanza del ricordo, sulla ciclicità della vita e sull’abbandono degli anziani da parte dei loro familiari.
Cosa non va
- Il ritmo lento per esprimere la malattia di Tolomeo potrebbe allontanare qualche spettatore.