Gli ospiti, la recensione: indovina chi non è stato invitato a cena

La recensione de Gli ospiti, opera prima dello YouTuber Svevo Moltrasio che mette al centro un giallo tragicomico da camera che forse è una metafora della nostra società.

Gli ospiti, la recensione: indovina chi non è stato invitato a cena

Un casale fuori Roma. Dieci personaggi (in cerca d'autore). Un mistero da risolvere: uno dei presenti pare non sia stato invitato da nessuno e non si sappia quindi come abbia fatto ad entrare nell'abitazione. In realtà i fatti strani ed inspiegabili sono molteplici e nessuno sembra avere una risposta. O meglio tutti sembrano mentire a riguardo. Sembra l'inizio di una tragicommedia teatrale degli equivoci e invece ci troviamo di fronte a Gli ospiti, l'opera prima filmica di Svevo Moltrasio, YouTuber divenuto famoso grazie alla webserie Ritals che raccontava di due italiani espatriati in Francia (ovvero lui e Federico Iarlori).

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Gli ospiti: un momento del film

Ora, come spiegheremo nella nostra recensione, il primo approda al cinema dal 12 ottobre con questo lungometraggio, nato con una campagna di crowdfunding che ha visto partecipare quasi 3.500 persone raccogliendo più di 100.000 euro, e che ora ha una distribuzione altrettanto particolare e capillare, a partire dal multisala Lux di Roma, dopo essere stato presentato in anteprima alla prima edizione di Castiglione del Cinema, a Castiglione del Lago in provincia di Perugia.

Black comedy all'italiana

Gli Ospiti
Gli ospiti: una scena del film

Il film sembra proseguire idealmente un percorso iniziato proprio con Ritals, ovvero il fatto che chiunque di noi sia (o comunque si senta) "un ospite in casa d'altri". Se lì si trattava di qualcosa legato al proprio bagaglio culturale e cittadinanza, in questo film siamo invece dalle parti di una black comedy degli equivoci. Tutti i presenti iniziano a discutere e farsi la guerra, per una serata che prenderà ben presto una virata decisamente surreale finché saranno tutti pronti a puntare il dito l'uno contro l'altro. Chi è l'intruso in questa cena organizzata e perché si trova lì? Chi sta mentendo e chi dice la verità? A confermare l'impronta teatrale del racconto e la messa in scena che sembra un palco in cui recitano i personaggi in cerca d'autore di Svevo Moltrasio, la scrittura è ciò su cui il regista ha puntato in quest'opera, inserendo se stesso anche tra gli interpreti.

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Gli ospiti: un'immagine del film

Si susseguono così una lunga serie di dialoghi fiume che sembrano non finire mai, con la macchina da presa che si sposta incessantemente da una stanza all'altra del casale, seguendo i personaggi nelle loro elucubrazioni e nelle accuse che via via iniziano a mettere in piedi uno contro l'altro. Questo acuisce l'atmosfera claustrofobica che vediamo sullo schermo e riusciamo a provare anche noi come spettatori, insieme ad un ritmo che non sembra dare un attimo di tregua. Non mancano i colpi di scena continui che ribaltano la nostra convinzione di aver capito chi sia chi e chi possa dire la verità. Chi avrà ragione e chi torto? O forse la verità non sta in nessuno di questi due sottoinsiemi?

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Significato della vita

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Gli ospiti: una sequenza del film

Gli ospiti sembra preoccuparsi più di instillare domande nello spettatore che fornire qualche risposta. Questo è forse il principale difetto della tragicommedia nera ideata da Moltrasio che nell'ultima parte, finale compreso, sembra perdersi nei propri meandri, nei significati e soprattutto significanti da dare alla propria opera. Il quasi-teatro dell'assurdo che mette in scena la pellicola è quello della vita vera, in cui ognuno di noi è pronto a prevaricare i propri conoscenti, amici e addirittura parenti (alcuni dei personaggi sono fratelli e sorelle) pur di riprendersi ciò che pensa gli appartenga di diritto. Questo è l'altro concetto affrontato dal film: il possesso che ognuno di noi oggi crede di avere sulle cose - siano essi abitazioni o oggetti - e sulle persone.

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Gli ospiti: una foto del film

C'è inoltre tutto un discorso che si evince dai dialoghi sulla società dell'immagine in cui viviamo, sul voler raccontare la propria vita privata sui social e addirittura sull'identità di genere, con cui Moltrasio gioca forse osando un po' troppo. Nel complesso si tratta di una buona opera prima con un cast che funziona come gruppo ma non sempre singolarmente. Un debutto che però rischia di fare il passo più lungo della gamba, affidando un po' troppo al pubblico il compito di trovare il proprio messaggio nel film. Un epilogo surreale ed estremamente scenografico che, per quanto divertente, vira un po' troppo sul grottesco.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione de Gli ospiti confermando come si tratti di una valida opera prima per Svevo Moltrasio, che mescola e gioca con i generi e con un'impronta fortemente teatrale, continuando in un certo senso il discorso iniziato con Ritals, ma non arrivando propriamente ad una conclusione e lasciandola un po' troppo nelle mani del pubblico. Dialoghi e regia fanno comunque scelte interessanti e non banali ma anche qui rischiano di perdersi nei propri scavalcamenti.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • L'idea di fare una black comedy italiana.
  • L'impronta teatrale e claustrofobica.
  • I messaggi sottesi e possibili della pellicola…

Cosa non va

  • … forse un po' troppi.
  • Non tutto il cast è in parte.
  • Nell'ultima parte e nel finale il film esagera e si perde.