Non c'è niente di più difficile che bissare un successo clamoroso come quello della prima stagione di Glee, ed è per questo che erano in molti ad aspettare al varco il ritorno della serie di Ryan Murphy dopo un'estate in cui, tra succulente anticipazioni e fughe di notizie più o meno affidabili, la Gleemania si è tutt'altro che sgonfiata.
E quale poteva essere il modo migliore per affrontare tutte queste aspettative se con un bel po' di sana ed ironica autocritica? Ad accoglierci è infatti il personaggio di Jacob Ben Isarel (Josh Sussman) impegnato con il suo documentario "Glee's Big Gay Summer" in cui non solo ci vengono svelate le novità estive dei nostri protagonisti (il ritorno di fiamma tra Rachel e Finn, il "boob job" di Santana, la rottura tra Tina e Artie e il nuovo amore di lei per Mike Chang, la vasectomia di Puck) ma soprattutto viene data voce alle critiche più frequenti che si rincorrono per il web da parte degli Anti-Glee come l'antipatia del personaggio di Rachel, i rap di Mr Schuster, le selezioni canore ("il repertorio sembra preso dall'iPod di una drag queen") e i personaggi troppo gay ed infine l'abuso di Auto-Tune per alcune performance.
E' così che i ragazzi si ritrovano davanti a tutta la scuola a cantare il nuovo inno della Grande Mela, Empire State of Mind, con i ragazzi a "rappare" alla Jay-Z e le ragazze impegnate a interpretare il ritornello e il riff di piano di Alicia Keys, una performance che però non trova grandi estimatori tra i compagni di scuola se non in due matricole, il biondo Sam Evans (Chord Overstreet) e la studentessa filippina in viaggio-studio Sunshine Corazon (Charice Pempengco). Di entrambi scopriamo le doti canori in due incontri un po' particolari: Finn scopre Sam intento a cantare sotto la doccia proprio come era successo a lui nel primo episodio della serie, e ci racconta la sua epifania in voce-off ("Ero tentato di unirmi al canto, poi mi sono ricordato che lui era nudo"). Rachel invece, incontra Sunshine nel bagno delle ragazze dove le manifesta la sua necessità di una nuova diligente, discreta corista, per poi scoprire che la ragazza ha una voce da prima donna: Sunshine ha in cuffia il successo firmato Lady Gaga/Beyoncé Telephone, e si lancia nel canto lasciando di stucco la superstar dei New Directions, che, per non essere da meno, attacca a cantare a sua volta, fino a che le due ugole d'oro non provocano le ire dell'inesorabile Sue Sylvester, che piomba nel bagno per inveire: "State zitte!". Nonostante tutta la loro buona volontà, tuttavia, Finn e Rachel riusciranno a complicarsi decisamente la vita con questi due ragazzi tanto promettenti e ben disposti. Non vanno meglio le cose a Mr. Shuester, che si ritrova ancora una volta a siglare un patto con il demonio, accordandosi con Sue per tormentare Coach Beiste (Dot Jones), la nuova allenatrice della squadra di football, colpevole di aver convinto il preside Figgins a tagliare parte del budget del Glee Club e dei Cheerios per migliorare il suo programma. Continua dunque l'altalena nel rapporto tra gli arcinemici e complici Shue e Sylvester, con quest'ultima che non ha perso assolutamente nulla dello smalto che è valso a Jane Lynch un meritatissimo Emmy, e il personaggio interpretato da Matthew Morrison che oscilla tra l'abbracciare la seduzione malefica di Sue, che continua ad avere più successo di lui con le imbattibili Cheerios, e il richiamo del suo buon cuore che lo spinge a essere gentile con una nuova outsider che ha chiaramente bisogno di un amico. Il secondo finisce per avere la meglio, anche grazie agli eccessi di Sue che arriva a servire alla nuova arrivata biscotti a base di escrementi canini e a indurre Brittany ad accusarla di molestie sessuali, con tanto di bambolina vestita da cheerleader utilizzata per indicare la natura delle avances. Ma Brittany ha ben poco della bambina innocente e minacciata, anzi, una volta smascherata confessa di essere lei a voler mettere le mani addosso alla coach. Se il primo episodio è indicativo di quello che ci aspetta nel resto della stagione, è evidente che ci sarà davvero da divertirsi perchè questo Audition (seguito negli USA da oltre 12 milioni di telespettatori) rappresenta perfettamente quella sorta di caos organizzato che sa essere Glee, un "pasticcio" divertente e sopra le righe in cui la storyline principale finisce spesso col perdersi tra mille divagazioni e performance canore - tra le quali colpisce sia la Billionaire cantata dall'aspirante glee clubber Sam con gli altri ragazzi, sia la Listen (dal film Dreamgirls) proposta dalla piccola Corazon - ma in cui a brillare sono sempre e soprattutto i personaggi: buffi e impacciati con Finn che cerca di ingraziarsi Sue per entrare nei Cheerios o che ingenuamente cerca di convincere Coach Beiste a usare Artie come uomo-cannone sul campo da football, stralunati come la deliziosa Brittany che confessa di aver trascorso l'estate persa nelle fogne, o sexy e aggressivi come la ritrovata Quinn, protagonista di una violenta catfight con Santana, che a sua volta si trova a subire un'esilarante reprimenda da parte di Coach Sylvester che disprezza le sue nuove curve chirurgicamente acquisite. Come sempre, funziona benissimo la Rachel di Lea Michele, che "ama farsi odiare" ma riesce a conferire alla sua interpretazione sempre nuove sfumature, e che chiude l'episodio con un'altra interpretazione memorabile, ancora una volta di origine teatrale: quella di What I Did for Love, da A Chorus Line, è una scelta non casuale che racconta la dedizione e la passione di Rachel per il mondo dello spettacolo che la porta, così com'era per la protagonista del musical di Michael Bennett, a non rimpiangere le sue azioni e a lasciarsi alle spalle i cuori infranti, anche quelli degli amici.