Supportare i diritti civili e la capacità di scelta dell'individuo criticando il perbenismo della nostra società. Questo l'obiettivo di Giuseppe Cirillo, ricercatore e studioso del comportamento tra i sessi, che ha deciso di portare al cinema i suoi discorsi da spot elettorale notturno su sesso, amore e amenità varie. Gli Impotenti esistenziali del suo film sono tutti quei cittadini che non sono in grado di determinare il proprio destino esistenziale, vivendo di inquietudini, inibizioni e razzismo nei confronti del diverso. "E' una storia fondata sul tema dell'ipocrisia che è predominante nella nostra società, sia a livello politico che religioso - spiega Cirillo durante la conferenza stampa di presentazione del film - Impotenti esistenziali vuole essere una sorta di monito: se continuiamo in questa direzione annegheremo. Nella nostra società manca ormai la comunicazione, è scomparso del tutto il corteggiamento, ci allontaniamo sempre di più dagli altri, piuttosto che avvicinarci a loro. I rapporti umani sono diventati sempre più difficili. Nella mia commedia, certamente atipica, utilizzo il sarcasmo e l'ironia per dare un segnale più diversificato alla storia, che affronta temi importanti come l'anti-razzismo."
Costato 600.000 euro e girato in sette settimane, il film uscirà su tutto il territorio nazionale il 20 marzo in circa venti copie. L'insolito titolo trova una spiegazione nella professione del professor Cirillo: "Lavoro da tempo alla dimensione dell'impotenza esistenziale che è una confluenza delle mie indagini e delle mie ricerche sulla mancanza di comunicazione sociale. Ho giocato sul doppio senso, perché normalmente il termine 'impotente' è associato alla fera sessuale, ma ciò che è determinante è la componente esistenziale. Insomma, secondo me, siamo incapaci di poter realizzare i termini della nostra esistenza e il film riflette su questa condizione." In Impotenti esistenziali, Cirillo interpreta sé stesso, psicologo e presidente di un'associazione sui diritti civili impegnato a diffondere il proprio credo; attorno a lui una serie di personaggi che gli permettono di esprimere le sue idee e di dissacrare quelle dell'interlocutore, mentre l'amore, la gelosia e la passione fa capolino in ogni momento del film. Nel cast figurano volti noti del piccolo e grande schermo, da Tinto Brass a Sandra Milo, da Alvaro Vitali ad Angela Melillo e Don Backy, mentre co-protagonista femminile è Antonella Ponziani. Nell'insolita veste di attore, Tinto Brass interpreta l'editore De Fortis, un personaggio che rifiuta la sessualità stereotipata e prevedibile, mantenendo una visione moderata e conservatrice nei confronti di problematiche care ai giovani, come quella della prevenzione sessuale. "Ho accettato di prendere parte al film - dichiara Brass - perché diametralmente opposto a quello che faccio nella realtà e perché si parla di qualcosa attinente al sesso. Io sono solito lanciare il 'sesso' e ritirare la mano. Mi piace stare dietro la telecamera, ma per una volta ho accettato di recitare. Non sono così affascinato dai messaggi. La priorità assoluta la do al culo, su tutto il resto sono abbastanza scettico. Di solito i messaggi nascondono sempre degli imbrogli, ma se proprio devi lanciarli tanto vale farlo con una ragazza di fronte a te piegata a novanta. Sul set si respirava un'atmosfera piacevole, si sentiva quest'urgenza di Cirillo di dire qualcosa, ma devo ammettere che il più gradito compenso per me sono state le conserve di pomodoro di cui mi ha fatto dono il regista." Anche per Antonella Ponziani è stata un'esperienza insolita, che ha potuto metterla alla prova in un ruolo da lei stessa considerato di rottura. "Quando ho letto il copione mi è subito piaciuto il suo contenuto - spiega l'attrice romana - Cirillo è un uomo che sempre lottato contro tutti gli schemi che ci vengono imposti, soprattutto a noi donne, che lavorano sul senso di colpa, sul peccato, che dicono che essere sé stessi è sbagliato. L'essere me stessa è invece qualcosa che ho sempre portato avanti nella mia vita, col rischio di passare per strana, ma secondo me è meglio essere strani che omologati, finti." Si rivede al cinema anche Alvaro Vitali, chiamato a interpretare, come lui stesso ci racconta, un "personaggio divertente che non è Pierino. E' un ragazzo un po' ambiguo, che non è convinto se gli piacciono le donne o gli uomini, ma che alla fine troverà una ragazza che lo farà tornare in sé. Mi sono divertito molto a fare questa storiellina, a dar vita a un personaggio diverso rispetto a quelli che ho interpretato finora." Attraverso il suo Impotenti esistenziali il regista intende lanciare un chiaro messaggio ai giovani, sintetizzato in una frase che il suo personaggio pronuncia nel film durante una lezione di educazione sessuale a scuola: 'Siate voi stessi, cercate di personalizzare il vostro comportamento, di non essere omologati.' Per Cirillo, infatti, dai tempi di Pasolini, gli italiani sono andati sempre peggiorando in questo. Accanto al bisogno di riscoprire sé stessi, anche la riflessione sul rifiuto. "Noi non possiamo piacere a tutti e sentirci realizzati solo quando questo succede - spiega Cirillo - E' in quei momenti di depressione dopo un rifiuto che possiamo rivalutare la nostra forza ed emergere. Ma il regista tiene anche a sottolineare come l'unica libertà che ci è rimasta è quella sotto le lenzuola, sebbene una parte politica voglia intromettersi anche in quel contesto. C'è una certa invasione della politica anche nella sfera della sessualità e questo non va bene" Ma a fine conferenza Tinto Brass tiene a precisare al regista che "se uno fa discorsi filosofici stando in cattedra non potrà mai essere ascoltato dai giovani. Se mentre parla, invece, c'è una ragazza che mostra il culo allora sì che il messaggio può passare." Ebbene sì, anche questa è la nostra Italietta.Giuseppe Cirillo e Tinto Brass al cinema sono Impotenti esistenziali
Arriva in sala l'opera prima del professor Cirillo che porta al cinema i suoi discorsi storici sulla prevenzione sessuale e sul bisogno di essere sé stessi. Tra gli interpreti Tinto Brass, Alvaro Vitali e Antonella Ponziani che insieme al regista hanno incontrato la stampa a Roma per parlare del film.