Burn after reading - A prova di spia, ultima esilarante creatura partorita dalla mente geniale dei fratelli Coen, inaugura la sessantacinquesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, edizione in progress fin dalla sigla nuova di zecca ideata da Ermanno Olmi, grande vecchio del cinema italiano che il 5 settembre riceverà dalle mani di Marco Müller il Leone d'oro alla carriera, o dalle prime macerie di quello che nel 2012 diventerà il nuovo, sospirato, palazzo del cinema lagunare. Preceduto da un brillante cortometraggio del maestro quasi centenario, ma sempre incredibilmente arzillo, Manoel de Oliveira, Burn After Reading conferma in pieno la ritrovata vena creativa dei Coen dopo il pluripremiato Non è un paese per vecchi. Ad accompagnare la pellicola, a fianco dei terribili fratelli del Minnesota, troviamo il cast quasi al completo. Assente il solo John Malkovich, a capitanare la schiera delle star (poche per la verità) presenti a Venezia quest'anno ci pensano i due compari George Clooney e Brad Pitt, cause principali del baillame che sta animando il Lido in questo primo giorno di mostra. Con loro le due talentuose protagoniste femminili: Frances McDormand che, con le pellicole dei Coen, gioca sempre in casa, e Tilda Swinton, reduce dalla prima edizione di un piccolo festival del cinema scozzese da lei ideato e diretto di cui appare particolarmente soddisfatta.
Ovviamente l'attenzione della stampa è tutta concentrata su Clooney e, soprattutto, su Brad Pitt, protagonista delle cronache rosa grazie alla numerosa famiglia messa su con Angelina Jolie nonché volto nuovo nel cinema dei Coen. Curiosamente il livello delle domande fatte dai giornalisti alle due star si uniforma al leit motiv che caratterizza Burn After Reading: l'idiozia.
Harry e Chad, donnaiolo impenitente fanatico del footing il primo (Clooney) e istruttore di fitness con un grande cuore, ma poco sale in zucca il secondo (Pitt), sono due inetti inconsapevolmente calati in un macchinoso intrigo orchestrato dalla collega di Chad (la straordinaria e autoironica Frances McDormand) ai danni di un ex agente della CIA (Malkovich) in crisi con la moglie. Come ammette Joel Coen, in Burn After Reading 'la casualità regna sovrana. Tutto ciò che accade è determinato essenzialmente dal caso e dalle azioni avventate dei personaggi che sono, però, quasi sempre inconsapevoli. Quando abbiamo iniziato a scrivere il film non avevamo ancora in mente con precisione il risultato finale. La decisione di realizzare una commedia è legata principalmente nostro senso dell'umorismo. La commedia è un genere di cui siamo padroni. Nello stesso tempo, però, stavolta volevamo confrontarci con qualcosa di nuovo e ci siamo detti 'Perché non realizzare una spy story'?'.
Prosegue Ethan: 'La prima cosa a cui abbiamo pensato è stata creare dei personaggi ispirandoci ad attori che conoscevamo particolarmente bene o con cui ci sarebbe piaciuto lavorare. I singoli ruoli sono stati cuciti addosso agli interpreti'.
George Clooney, scanzonato mattatore, interviene dicendo la sua sul personaggio che è stato chiamato a interpretare. 'Mi preoccupa non poco sapere che il personaggio di Harry Pfarrer è cucito su di me. Forse è proprio questa l'immagine che i Coen hanno di me visto che hanno ideato la trilogia dell'idiota facendomi interpretare i protagonisti di Fratello dove sei? e Prima ti sposo, poi ti rovino. Eppure quando Joel ed Ethan mi hanno proposto lo script di Fratello dove sei? mi hanno assicurato che il mio personaggio sarebbe stato il più intelligente di tutti'.
Brad Pitt, così come John Malcovich, si trova a recitare per la prima volta in un film dei fratelli Coen. 'Per molti anni ho cercato di lavorare con i Coen. Quando finalmente mi hanno chiamato mi hanno offerto il ruolo di Chad. Ho letto lo script e mi sono reso conto che era un idiota totale. Non sapevo se sentirmi più lusingato o insultato. Comunque mi sono divertito moltissimo a interpretarlo'.
L'incontro con la stampa è animato da una giornalista straniera che, memore forse della coraggiosa performance di Victoria Cabello vestita da maiale per sedurre George Clooney, si presenta in perfetta tenuta da palestra chiedendo candidamente quale è il modo migliore per riuscire a strappare un appuntamento a Pitt e se una tenuta da jogging può essere un buon inizio. Il biondo attore assicura, però, di non frequentare palestre e di non condividere alcuna somiglianza con il personaggio ideato dai Coen. Nonostante ciò la sua performance risulta una delle più esilaranti e convincenti del film. Tutti gli attori in coro ribadiscono, però, di non aver avuto spazio per improvvisare attribuendo il merito della creazione dei caratteri unicamente agli sceneggiatori. Come spiega Frances McDormand: 'Ethan e Joel sono scrittori abilissimi. Fin dall'inizio la sceneggiatura che ci hanno fornito era estremamente divertente e uscire dai binari stabiliti Coen avrebbe rovinato i nostri personaggi, annullandone gli effetti comici. Abbiamo eseguito alla lettera gli ordini dei registi che, in realtà, sono dei tiranni. Se vedono qualcosa che non va bloccano tutto e fanno ripetere la scena finché non è perfetta'.Joel conclude sottolineando come 'questa attenzione all'idiozia che spunta in molti dei nostri lavori non è qualcosa di totalmente negativo. Cosa c'è di male a essere idioti? E' vero che i nostri personaggi spesso sono talmente poco intelligenti da combinare danni enormi, ma noi gli siamo comunque affezionati perché sono il motore del nostro lavoro. George ci ha chiesto di scrivere per lui anche ruoli diversi. Ha detto che Harry è l'ultimo idiota che interpreterà e noi gli abbiamo risposto : 'Allora non lavorerai più per noi!' In realtà non ci fermeremo qui. Segnatevi il nome del prossimo idiota: Michael Stuhlbarg. Vi riserverà delle sorprese.'