Genitori vs influencer, film scritto, diretto e interpretato da Michela Andreozzi (si è ritagliata un piccolo ruolo, quello della mamma di Liverani), arriva il 4 aprile su Sky Cinema e Now Tv. Al centro di tutto l'eterno scontro generazionale: Fabio Volo è Paolo, professore di filosofia che non accetta il desiderio della figlia Simone (pronunciato alla francese, come Simone de Beauvoir) di diventare influencer. L'idolo della ragazza è Ele-O-Nora (Giulia De Lellis, che influencer lo è davvero). Quando Simone la tagga in una storia in cui Paolo esprime tutto il proprio disprezzo per la categoria è guerra social.
Genitori vs Influencer è una commedia per tutta la famiglia, non è un caso che esca a Pasqua 2021. Già ci immaginiamo nonni che chiedono spiegazioni ai nipoti su cosa sia una shitstorm, genitori che si chiedono che lavoro sia quello dell'influencer e ragazzi che danno dei boomer a entrambi.
Ne abbiamo parlato con Michela Andreozzi e Giulia De Lellis, raggiunte in collegamento web. La prima domanda è forse da boomer, ma non potevamo non farla: come ci si accorge di esserlo diventati? Il personaggio di Fabio Volo se ne accorge quando non sa più riconoscere la musica che ascolta la figlia. Per De Lellis: "Quando mi chiedono che cos'è il mio lavoro, che cosa fa un'influencer. E io devo stare lì a spiegare, a mettermi a raccontare. A volte è difficilissimo farlo comprendere. Da tante piccolezze. A volte dei dettagli. Ovviamente più andiamo avanti con l'età più uno fa fatica. Secondo me con questo film ce ne saranno sempre meno. Sono quasi sicura."
La video intervista a Michela Andreozzi e Giulia De Lellis
Genitori vs Influencer, la recensione: Il conflitto generazionale al tempo dei social
Giulia De Lellis: followers, gioia e dolore
In Genitori vs influencer il tuo personaggio dice che gli uomini vogliono solo una cosa da lei: i suoi followers. È davvero così? Più aumenta la popolarità più è difficile stabilire relazioni sincere?
Generalmente a livello personale, amoroso ma anche di amicizia, quando una persona è un po' più popolare della norma deve stare un po' più attenta a scegliere le persone di cui ci si circonda. A volte c'è questo timore. Io sono una persona che va molto a pelle, mi butto, non sono una che sta lì e non rischia. Quindi magari a volte mi faccio anche male. Però nonostante questo, nonostante quel po' di popolarità in più che mi è capitata, me la vivo sempre. Sono stata anche abbastanza fortunata. Mi sono accorta a volte che alcune persone mi cercavano non per quello che sono ma per quello che avevo, ma la maggior parte delle volte sono stata fortunata. Non nascondo però che a volte può succedere anche questo, purtroppo. Ma come penso succeda in determinati ambienti, quando si ha qualcosa di più.
Giulia De Lellis sul come affrontare una shitstorm
Come si può affrontare una shitstorm? Nel film vediamo che può capitare a chiunque.
Io ci metto sempre la faccia, secondo me è un po' questo il segreto: non nascondersi, dire sempre quello che si pensa, mantenere alto il proprio punto di vista. Essere onesti, dare delle spiegazioni quando è giusto darle. A volte si creano anche sulle basi del nulla: ci sono degli haters che stanno lì annidati, incattiviti, che vogliono trovare per forza l'ago nel pagliaio. Che poi magari alla fine nemmeno c'è questo ago. Mentre altre volte quando ci si ritrova in maniera concreta secondo me è giusto metterci la faccia.
Michela Andreozzi ha scelto Giulia De Lellis per la sua coerenza
In Genitori vs influencer si toccano molti temi diversi, dall'essere gender fluid al revenge porn. Hai scelto Giulia De Lellis per il tuo film anche perché parla apertamente di body positivity e in particolare di skin positivity?
Volevo che fosse una persona coerente e Giulia lo è. Si esprime con estrema franchezza sempre. Questa è già una cosa che ti colpisce: lei esprime se stessa, nel bene e nel male. Quindi è coerente. Ho iniziato a seguirla l'anno scorso, mentre scrivevo il film. C'è stato questo episodio a Venezia, l'avevano fotografata in controluce, facendo delle fotografie impietose, grazie a cui lei ha colto la palla al balzo e ha dichiarato, forse anche per prima in Italia, questa sua difficoltà con la pelle. Questa skin positivity l'ho trovata molto coerente con quello che stavamo scrivendo. Il personaggio di base era già ispirato a lei, tra tutte le influencer cha abbiamo in Italia lei è quella che assomiglia di più al personaggio. Questo è stato un valore aggiunto. Nel film ci sono proprio degli accenni alla skin positivity e vengono dall'esperienza di Giulia.
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