GEN_, recensione: sorpresa! Al Niguarda c’è il Dottor Bini, eroe di trans e coppie in cerca di un figlio

Il documentario di Gianluca Matarrese dedicato a un medico straordinario che si prodiga per aiutare chi desidera un figlio o chi vuole intraprendere la transizione.

Il Dottor Maurizio Bini

Non tutti i supereroi sfoggiano tute colorate, mantelli e armature robotiche. Ce n'è qualcuno che indossa camice e occhiali, come il Dottor Maurizio Bini, a cui il regista Gianluca Matarrese dedica un indimenticabile ritratto nel documentario GEN_. Unico titolo italiano in concorso al Sundance 2025, nella sezione documentari internazionali, il film racconta il quotidiano di Bini, che si occupa di coppie intenzionate a ricorrere alla fecondazione assistita per avere un figlio e di giovani intenzionati a cambiare sesso.

Gen Maurizio Bini Panorama
Il Dottor Maurizio Bini osserva il panorama

Un frammento di sanità pubblica inedito ai più, reso noto dal documentario. Pratiche ai limiti della legge, spesso costose proprio perché svolte da ambulatori privati, vengono elargite gratuitamente a coloro che ne dimostrano la necessità per riconquistare il proprio benessere mentale. Compiacente, ma scrupoloso, Maurizio Bini ascolta le richieste di chi si rivolge a lui perché sente la necessità di dar nuova pienezza alla propria esistenza con l'arrivo di un figlio o col cambiamento di sesso e per tutti ha una parola d'incoraggiamento o un'indicazione da fornire.

Nascita, cambiamento, evoluzione

GEN_, titolo dato da Gianluca Matarrese al documentario scritto con Donatella Della Ratta, è la radice di termini come generazione, genetica, genealogia, ma anche gender. E così Maurizio Bini, responsabile della struttura Diagnosi e Terapia della Sterilità e Crioconservazione ed esperto di fecondazione assistita, per circostanze particolarmente bizzarre ha esteso la sua attività alle problematiche legate al gender, diventando un punto di riferimento per tanti giovani disorientati e sofferenti.

Gen Dettaglio Paziente
Le braccia di un paziente

Fin dall'incipit vediamo il Dottor Bini all'opera mentre dialoga coi pazienti per comprendere le loro motivazioni. Dalla coppia che ha aspettato troppo per procreare alla donna che vuole congelare gli ovuli dopo aver rotto col fidanzato, Bini ascolta con attenzione le loro esigenze, informandoli sulle problematiche legali e indirizzandoli verso la scelta più efficace ed economica. Privilegiando piani ravvicinati, il regista dà ampio spazio alle conversazioni, soffermandosi sui giovani che sentono la necessità di esprimere la propria natura liberandosi di un corpo che non corrisponde al loro essere. Da soli o accompagnati da amici, fratelli e in qualche raro caso genitori, i ragazzi e le ragazze che stanno per intraprendere il percorso di transizione sembrano temere più il rischio di rimanere intrappolati nel sesso sbagliato che delle conseguenze mediche. Dal canto suo, il Dottor Bini li guida proponendosi come consulente comprensivo e partecipe.

Sundance 2025: cinque titoli imperdibili che (forse) vedremo anche in Italia Sundance 2025: cinque titoli imperdibili che (forse) vedremo anche in Italia

Un medico stra-ordinario

Gen Violinista Feti
Un violinista suona per i feti conservati in laboratorio

I colloqui tra il Dottor Bini e i suoi pazienti, ripresi dal regista principalmente di profilo, rappresentano l'ossatura di GEN_. L'obiettivo di Matarrese riprende le coppie e i giovani che espongono le loro problematiche condividendo una sorta di intimità rappresentata visivamente da ombre sfuocate ai bordi dell'immagine, come se un ingombro ostacolasse la visuale a uno spettatore in disparte. Ma la vita di Bini non è fatta di solo lavoro. E così nel film trovano spazio momenti in cui il medico, prossimo alla pensione, si dedica al suo hobby principale, il cercar funghi nei boschi.

Gen Maurizio Bini Discoteca
Maurizio Bini in discoteca

GEN_ offre un ritratto a tutto tondo di Maurizio Bini, svelandone l'incredibile umanità e lo humor sottile, ma anche l'incredibile professionalità che lo vede guidare il suo staff con decisione. Incredibilmente colto (lo vediamo conversare fluentemente in cinese e arabo con alcuni pazienti) e carismatico, il medico non disdegna mostrare anche qualche frammento del suo privato mentre si scatena con lo staff in discoteca.

Gen Maurizio Bini Parto
GEN_: il Dottor Maurizio Bini assiste al parto di una paziente

Il film sfrutta la centralità del personaggio di Bini e dell'importanza del ruolo che ricopre per sollevare interrogativi importanti che riguardano l'accettazione della pratica del cambio di sesso da parte delle famiglie e della società, ma anche, il divario persistente tra uomo e donna, con la pratica della conservazione degli spermatozoi ormai assodata e quella degli ovuli malvista ancora oggi, il razzismo e perfino uno sguardo spot sui conflitti internazionali, mentre il medico che si interroga sul perché gli embrioni ucraini vengano conservati negli ospedali europei, ma non quelli di Gaza. Vitale, intrigante e ricco di spunti, il documentario di Gianluca Matarrese rende giustizia all'eccezionalità del personaggio di Bini cucendogli addosso un lavoro moderno e denso di spunti di riflessione, ma soprattutto profondamente umano.

Conclusioni

Il ritratto vivace e appassionato di un medico del Niguarda di Milano che opera nei settori della fecondazione assistita e della transizione di genere offre una riflessione sulla modernità e su temi caldi come diversità, ricerca della propria identità e autoaffermazione di sé in un'opera intrigante e ricca di spunti.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Maurizio Bini è il medico che tutti vorremmo avere.
  • Il pudore nella rappresentazione dei pazienti, soprattutto dei più giovani.
  • Lo stile registico risulta coinvolgente e elegante.
  • Il film solleva interrogativi su cui riflettere.

Cosa non va

  • Pochi i difetti in un lavoro così coeso, La percezione della telecamera da parte dei personaggi sembra togliere un po' di naturalezza alle conversazioni.