Duelli cappa e spada, battute graffianti, personaggi ben caratterizzati ed una coinvolgente colonna sonora, sono le caratteristiche peculiari di Galavant. La prima comedy in musical della ABC è per diritto la serie più divertente ed originale della TV generalista. Rinnovata per una seconda stagione nonostante gli ascolti non del tutto esaltanti, Galavant, che ha concluso in USA il suo secondo ciclo di episodi lo scorso 31 gennaio, non si perde in chiacchiere e continua a tessere un racconto divertente, non privo di elementi di satira della nostra modernità, e accompagnato da una colonna sonora che - alla lontana - ricorda un brillante musical di Broadway.
Nonostante però le sue palesi qualità, la serie naviga in cattive acque. La seconda stagione, confermata a sorpresa anche se in molti la davano già per spacciata, continua a non convincere il pubblico americano il quale preferisce migrare verso altri lidi seriali. Che il destino di Galavant sia dunque già scritto?
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La prima stagione: un eroe in cerca del 'suo' happy ending
Joshua Sasse è il Gavalant del titolo, un eroe senza macchia e senza paura caduto però in disgrazia quando la sua amata Madalena (Mallory Jansen) è stata rapita e costretta a sposare Re Richard (Timothy Omundson) - adorabile tiranno pasticcione. Sebbene la giovane decida di rimanere al fianco del Re, attirata dal lusso sfrenato della vita di corte, Galavant dopo un periodo di sconforto totale decide di risanare il proprio orgoglio ferito. La richiesta d'aiuto della principessa Valencia (Karen David) arriva al momento giusto.
Giovane, bella e determinata, la principessa crede che l'aiuto di Galavant possa essere necessario per salvare il suo regno ora nelle mani di Re Richard, ma il prode cavaliere non sa di essere caduto in una trappola. Fra canti, balli e battute al fulmicotone, le avventure semi-serie dell'affascinante Galavant si dipanano come la più classica saga cavalleresca; infatti non mancano i duelli, gli intrighi di corte, i colpi bassi, i patti scellerati e le storie d'amore, il tutto però rivisitato con un pizzico di ilarità e nonsense che, in larga parte, riesce a dare spessore ad un racconto convenzionale ed in odore di già visto. Ma le musiche - costruite a regola d'arte - le battute - che fanno ridere a crepapelle - i costumi e le ambientazioni calde e pacate, sono l'ingrediente necessario e sufficiente per rendere davvero speciale la serie. La prima stagione, composta da 8 episodi, in realtà, è lungo incipit che non solo introduce con un ritmo cadenzato tutti i dettami della vicenda, ma è anche fondamentale per far conoscere i personaggi e le loro caratteristiche più particolari.
La seconda stagione: un'opera pop a tutti gli effetti
Gli episodi inediti che dal 3 Gennaio sono stati trasmessi sulle frequenze della ABC confermano il grande appeal di Galavant. Senza pericolose cadute di stile e cali d'interesse, la serie TV è tornata più bella e divertente che mai. Costretto a fuggire dal suo castello (ora nelle mani di Madalena e di Gareth), Re Richard intraprende un viaggio insieme a Galavant, appunto. Il cavaliere che a primo impatto sembra aver riacquistato la fiducia in se stesso, deve però lottare contro il tempo ed impedire che la principessa Valencia sposi il cugino Henry, ed evitare così un matrimonio combinato e senza amore. Ma i colpi di scena - anch'essi alquanto bizzarri - non mancano.
La seconda stagione quindi supera, in grazia e bellezza, il precedente ciclo di episodi non solo perché gli sceneggiatori hanno dato continuità al plot, ma soprattutto si è deciso di dare ampio spazio all'elemento musical, rendendo la serie un vero 'spettacolo spettacolare', un prodotto meta-televisivo che si prende in giro da solo senza cadere nel trash. A New Season aka Suck It Cancellation Bear, questo il titolo della season premerie, racchiude la nuova via intrapresa dallo show. Con una sequenza di apertura che è già entrata negli annali - ma non dimentichiamo di citare il siparietto in cui è protagonista anche Kylie Minogue - Galavant si impone come un fenomeno pop a tutti gli effetti, un musical brillante irriverente e dal grande respiro.
Re Richard: il vero protagonista
Oltre al talentuoso Joshua Sasse, è Timothy Omundson la perla di questa serie. L'attore che all'interno del panorama televisivo americano è molto conosciuto, (lo ricordiamo in Psych e Xena principessa guerriera ad esempio) nella serie della ABC si conferma un impareggiabile mattatore, un personaggio a tutto tondo, buffo, eclettico, riuscita caricatura di tutti i villain delle saghe cavalleresche. Re Richard che finisce per diventare la spalla (comica) di Galavant è quindi una vera rivelazione.
Un mix vincente ma...
E nel saper soppesare i due lati della stessa medaglia - la commedia ed il musical appunto - si trova il punto di forza di questa serie TV che, a distanza di due anni dal suo debutto, purtroppo sgambetta ancora a fatica in un affollato panorama seriale. A quanto pare pochi sembrano essersi reso conto della brillantezza di questo mix inusuale, un prodotto televisivo, divertente ma non stupido, che gioca con tutti i clichè delle comedy.
Ci sarà dunque un futuro per le avventure di Galavant? Ai posteri l'ardua sentenza eppure, come più volte puntualizzato, anche se gli ascolti non sembrano sufficienti per dare una terza chance alle avventure dell'indomito cavaliere, qualcosa sta cambiando nel mercato seriale moderno: attualmente le stesse reti generaliste, in cerca di una serie che le rappresenti, volgono lo sguardo al pubblico del web. Forse proprio grazie al potere del cyberspazio Galavant potrebbe salvarsi dalla cancellazione, ma al di là dei gusti soggettivi (la serie può piacere o meno), si tratta di una comedy diversa dal solito, scritta di cuore e di pancia, con la consapevolezza di voler far - a tutti i costi - la differenza.
Movieplayer.it
4.0/5