Tra tradizione e modernità, fra vecchio e nuovo che cambia, fra incomunicabilità e bisogno di riconnettersi: è nel mezzo di questi sentimenti e tematiche che si trova Gaga, epopea familiare su tre generazioni tra dramma e commedia presentata in anteprima al Far East Film Festival 2023. Per parlare di questi temi e provare a carpire qualche curiosità dietro le quinte abbiamo incontrato la regista insieme ad una degli interpreti, che per volere personale ha fatto incontrare solo prima dell'inizio delle riprese, scegliendoli con poca esperienza cinematografica e facendoli convivere insieme per qualche mese per creare un vero rapporto familiare e di comunità.
Prima e dopo la pandemia
Iniziamo da Gaga, per il quale la regista taiwanese Laha Mebow è stata la prima indigena del posto a vincere come Miglior Regista ai Golden Horse Awards 2022. Insieme all'attrice che interpreta la nonna della famiglia numerosa al centro del suo film, Kagaw Piling, ha presentato la chiusura della sua trilogia dedicata alla salvaguardia delle tradizioni indigene. Ma il film sarebbe stato lo stesso se fosse stato girato prima della pandemia? Dato che comunica un senso di bisogno di tornare agli affetti familiari, riabbracciarsi, riconnettersi, secondo la regista la risposta è negativa, perché "la sceneggiatura è stata scritta prima della pandemia, proprio come un film che doveva abbracciare oltre lo schermo, quindi in realtà forse è più un'impressione del pubblico postuma, dopo gli anni che abbiamo vissuto".
Gaga, la recensione: epopea familiare tra tradizione e modernità
Tra passato e futuro
Il personaggio della nonna è emblematico perché è diviso in due: tra la tradizione che porta con sé e l'apertura alla modernità verso la gravidanza della nipote, i problemi di soldi del figlio, e così via. È anche divisa tra il marito defunto che l'ha lasciata sola e il bisogno di trovare un modo per far sopravvivere e continuare la famiglia. Come si coniugano oggi a Taiwan tradizione e modernità? La regista è molto decisa a riguardo: "Direi che la situazione familiare che si vede nel film è più o meno la stessa per davvero a Taiwan oggi. Qualcuno mi ha detto che i personaggi femminili sono più forti e risoluti, mentre quelli maschili prendono le grandi decisioni solo apparentemente, perché finiscono per bere e piangere, tendono a nascondersi, lasciando le donne a dover sistemare i loro sbagli e i loro casini. Prendiamo la moglie del secondo figlio, ad esempio, che all'inizio si oppone al candidarsi alle elezioni del cognato, ma poi si mette a cucinare per tutti, preparare il necessario ed aiutare per la campagna".
Parenti serpenti
Gaga come dicevamo parla anche di incomunicabilità e dell'importanza del dover trovare un linguaggio comune tra più generazioni per poter convivere e sopravvivere. Anche perché le scene corali sono le più chiassose, coinvolgenti e realistiche, in cui tutti si parlano uno sopra l'altro. Quanto c'è di Laha Mebow nel film e soprattutto della situazione familiare? Ce lo racconta lei stessa: "Io non sono cresciuta nella tribù e i miei amici mi hanno chiesto com'era possibile per me realizzare un film realistico su quel nucleo pur non essendoci cresciuta. Direi che ho costruito tutto partendo dalle mie osservazioni e poi la mia famiglia aveva davvero fatto l'esperienza delle elezioni, perché anche da noi internamente non erano tutti concordi su questa mossa, ma poi hanno trovato un terreno comune da affrontare insieme. È una famiglia problematica e disfunzionale anche la mia, a suo modo. I miei nonni sono morti molto giovani e quindi mi è mancata questa sorta di passaggio di testimone che invece ho messo nel film, e questo calore familiare che sembra non spegnersi mai per davvero. È stato bello vedere nel film una famiglia in cui tre generazioni si confrontano e affrontano i problemi tutte insieme".