Gaga, la recensione: epopea familiare tra tradizione e modernità

Il nostro Far East Film Festival 2023 continua con un racconto corale e familiare, quello di Gaga di Laha Mebow, chiusura della trilogia sui Taiwal. La storia di una famiglia taiwanese che perde il nonno e acquisisce un nipotino: il cerchio della vita continua, tra alti e bassi, per ripartire insieme.

Gaga, la recensione: epopea familiare tra tradizione e modernità

Iniziamo la nostra recensione di Gaga, il film di Laha Mebow presentato al Far East Film Festival 2023, dicendo che è piacevole trovare in selezione un film così accogliente e caloroso, proprio come la famiglia taiwanese che vuole raccontare. Ma anche respingente e contradditorio, proprio come tutti i nuclei di parentado con cui abbiamo avuto a che fare nella nostra vita. Scritta dalla regista insieme a Hsieh Hui-ching, la pellicola rappresenta la chiusura della trilogia dedicata ai Tayal, la tradizione più antica taiwanese oramai in disuso. Di questo - tra i tanti aspetti - parla il film: dello scontro universale e atemporale del vecchio col nuovo, e del provare a trovare un nuovo compromesso - e un modo per riuscire a comunicare - per le nuove generazioni.

Romanzo famigliare

Gaga
Locandina di Gaga

"Gaga" è un appellativo che sta ad indicare la tradizione taiwanese, spesso non più considerata o rispettata dai giovani. Il film prova a chiedersi: come si può far convivere tradizione e modernità? Provano a capirlo i membri - tantissimi - della famiglia al centro di questa storia: amabili, respingenti, antipatici, taciturni, chiassosi. Quando il nonno, che non era solo il patriarca ma anche la guida spirituale della famiglia, muore lasciando un vuoto apparentemente incolmabile nella famiglia, sempre più alla deriva e che prova a tracciare la propria strada a Taiwan e nel mondo, ci pensa una delle figlie a rimanere incinta portando, parallelamente e poeticamente, una possibile nuova vita nel nucleo. Da una parte la famiglia della ragazza, divisa tra impegno politico e debiti da saldare, dall'altra quella degli zii-cugini, a cui non rimane altro che il pezzo di terra lasciatogli in eredità dall'anziano. C'è poi la nonna, ora vedova senza la propria metà, che prova a tenere insieme i pezzi dei propri figli e nipoti e allo stesso tempo fare da guida per ciò che verrà d'ora in poi. L'uso della camera a mano, la fotografia sporca, i dialoghi tanto semplici quanto rumorosi, sono tutti escamotage per far emergere il lato indipendente della pellicola e il suo sguardo quasi documentaristico, quasi rubato alla vita quotidiana di questa famiglia.

Far East Film Festival 25: "In questa edizione post-pandemia confidiamo in un sold out di pubblico"

Romanzo tradizionale

Gaga 1
Gaga: un'immagine del film

In Gaga ci sono tutti gli elementi tipici di qualsiasi famiglia a qualsiasi latitudine, uniti al folklore e all'assetto culturale locale, come uccidere un maiale come buon auspicio per un evento importante. Laha Mebow ha voluto chiudere la propria trilogia "ideale" iniziata nel 2010 con Finding Sayun e continuata con Hang in There, Kids!, dedicata alla salvaguardia delle tradizioni indigene locali del Paese, per provare a fotografare ciò che è e soprattutto ciò che sarà, quale potrebbe essere la via da seguire per non dimenticare o tradire gli aspetti fondamentali e importanti della tradizione, senza per questo chiudersi a riccio e col paraocchi nei confronti del cambiamento e dell'evoluzione. Il racconto da intimo diviene così universale, può parlare ad ognuno di noi, e funziona al suo massimo nelle scene corali, in cui i personaggi si parlano uno sopra l'altro, senza lasciar finire all'altro le frasi, senza scandirle bene, proprio come accade nelle famiglie numerose che vivono insieme, magari in un unico edificio, in qualsiasi parte del mondo. A proposito di dialoghi, un'altra tematica del film sembra essere l'incomunicabilità generazionale, che spesso riguarda tutti noi: ci viene raccontata attraverso il personaggio del fidanzato che viene dalla Nuova Zelanda e non parla un parola di taiwanese ma solamente inglese, poiché cresciuto oltreoceano. L'incomunicabilità è anche quella interna al nucleo, che non sempre riesce a dirsi tutto quello che vorrebbe e come vorrebbe ma allo stesso tempo non smette mai di provarci, dimostrando cuore e apertura. Perfino la nonna, così apparentemente ancorata alle proprie tradizioni, dal lavorare la terra al rispettare gli anziani.

Romanzo moderno

Gaga 1 Skppoom
Gaga: un'immagine del film

Non parla solo di tradizione Gaga ma di cultura e appartenenza, per traslato. Cosa significa appartenere a un popolo (o a ciò che ne resta?) se solamente il 2,42% della popolazione di Taiwan è aborigena? Far diventare la tradizione commercio, come ha fatto la famiglia protagonista che organizza tour per turisti con il nonno che conosce tutti gli aneddoti storici del posto e il nipote che sa suonare l'arpa da bocca e può intrattenere gli avventori? Il lungometraggio acquisisce un doppio significato anche fuori dallo schermo, dove Laha Mebow è stata la prima indigena del posto a vincere come Miglior Regista ai Golden Horse Awards 2022. Anche lei chiude un cerchio, proprio come la famiglia protagonista del suo film. Un gran bel risultato, che ci auguriamo faccia bene al cinema taiwanese e gli porti fortuna. Senza dover sacrificare nessun maiale.

Conclusioni

Chiudiamo la nostra recensione di Gaga felici di aver trovato un film tanto indigeno quanto universale, che può parlare a tutte le latitudini attraverso l’occhio intimo e attento della regista Laha Mebow. Un racconto corale, che acquisisce la propria forza soprattutto nelle scene chiassose e confusionarie di gruppo, mentre prova a riflettere sulle congiunzioni tra passato e futuro, tra tradizione e modernità, tra confronti generazionali e cerchi della vita che si chiudono e si aprono in modo poetico.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • La famiglia al centro della storia, che parla a tutti noi.
  • Le scene corali.
  • Le tematiche affrontate, tra tradizione e incomunicabilità.
  • La regia e la fotografia quasi documentaristiche.

Cosa non va

  • Proprio questo suo aspetto estremamente "indie" potrebbe non piacere a tutti.
  • Alcuni interpreti sono acerbi, ma è anche questo che impreziosisce la pellicola.