Un mondo squarciato da profonde disparità e un protagonista attraverso il quale fare esperienza di ogni ingiustizia e mostruosità, questo è Gachiakuta, manga nato dall'immaginazione della mangaka Kei Urana che ora ha trovato una trasposizione anime distribuita anche in Italia dalla piattaforma streaming Crunchyroll. La storia che racconta è quella di una società dove vigono rigide classi sociali e al di sotto di tutto c'è chi, nel baratro, cerca di sopravvivere agli scarti derivati da un consumismo sfrenato. Tra di loro, dopo aver subito un'ingiusta condanna c'è Rudo, un ragazzino che da sempre detesta gli sprechi a cui ha assistito per buona parte della sua vita e che ora si scopre Giver, ovvero in grado di dare vita agli oggetti che maneggia, perché anche gli utensili più usurati possono nascondere un'anima se trattati con cura.

Abbiamo avuto modo di fare quattro chiacchiere con Lorenzo Briganti, ora voce italiana di Rudo, giovane doppiatore che ha però alle spalle lavori già piuttosto importanti, sia dal punto di vista anime che televisivo e cinematografico. Gli appassionati di animazione orientale infatti, possono sentire altre declinazioni della sua voce nei personaggi di Mitsuki di Wind Breaker, Werner di The Rising of the Shield Hero, Nanase di Blue Lock e tantissimi altri. Una figura e una voce che ci sta accompagnando in tantissime storie e alla quale abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa non solo di Gachiakuta ma anche delle sue altre esperienze al leggio.
In Gachiakuta c'è un messaggio che conquista
Domanda d'obbligo per rompere il ghiaccio è stata quella sugli aspetti più interessanti che ha riscontrato entrando nei panni del personaggio di Rudo e lavorando così all'anime di Gachiakuta: " Sono due gli aspetti che ho apprezzato dell'anime, l'aspetto visivo e il messaggio che vuole trasmettere. Ho adorato lo stile di disegno dell'anime fin primo trailer che abbiamo fatto: questo stile così sporco, così grezzo, molto fumettistico. In alcune scene si percepisce proprio come se il fumetto si animasse, questa cosa l'ho apprezzata un sacco. E poi il messaggio che l'anime trasmette, o in generale il messaggio che Rudo vuole trasmettere, ovvero che non è la società a decidere quando qualcosa deve essere gettata via, quando qualcosa deve essere ripudiata. Per Rudo c'è sempre una seconda possibilità, sia che si parli di una persona che di un oggetto. Secondo me questo è un messaggio importantissimo, soprattutto nella nostra epoca: oggi che siamo predisposti a prendere nuove cose quando le altre si rompono, a cambiare magari auto o telefono."
Interpretare Rudo
Dare voce ad un personaggio come Rudo non deve essere stato poi semplice e lo stesso doppiatore ha ammesso che le principali difficoltà nel doppiaggio sono state fisiche ed energetiche, in modo da riuscire a rendere alla perfezione la carica, la rabbia e l'energia del protagonista: "Quando ho dovuto doppiare i primi trailer, non sapevo molto. Sono stato convocato dallo studio ma non avevo idea che dovessi fare un protagonista di questo genere. Mi hanno subito gettato in sala e non sapevo nulla: non mi sono potuto preparare vocalmente, soprattutto nei trailer che sono molto, molto urlati. Alla fine del turno sono subito uscito, ho chiamato il mio logopedista e foniatra e gli ho chiesto un po' di aiuti."

Lorenzo ha poi continuato descrivendo meglio il lavoro fatto con il suo personaggio: "A livello di energia e di interpretazione, Rudo è tante cose insieme perché la sua non è semplice rabbia, è una rabbia che scaturisce da una ferita che ha dentro, dalla fragilità che lui prova, dal trauma che ha vissuto. Si trattava quindi di arrabbiarsi con il pensiero che dietro c'era della sofferenza. Questa cosa per me è stata un po' complicata, non troppo, perché comunque io mi rivedo molto in Rudo, anche se non ho vissuto quello che ha vissuto lui."
Perché tutti amiamo Enjin

Se non avesse prestato la voce al protagonista, però, a quale altro personaggio dell'anime avrebbe lavorato volentieri? La risposta è stata immediata e, da fan della serie, non possiamo non apprezzare: "Se avessi potuto direi Enjin. Mi piace il modo di Enjin di essere quel leader, di essere quel mentore figo, quasi il fratello maggiore che arriva quando hai bisogno, che ti aiuta e poi se ne va, che comunque è buono, ma ha anche quell'aria da 'Io sono Enjin e voi non siete nessuno'. Comunque Dimitri Winter è perfetto, gli ha dato una caratterizzazione assoluta."
Uno sguardo al futuro
Dopo la nostra lunga chiacchierata durante la quale Lorenzo Briganti ha ammesso di amare Tokyo Ghoul, L'uomo Tigre, Il Castello errante di Howl e L'attacco dei giganti, il filo del discorso si è proiettato verso il futuro di un settore che, come molti altri, sente il peso dell'impiego dell'IA : "Ammetto che sono preoccupato riguardo l'intelligenza artificiale, anche perché essendo giovane mi dispiacerebbe aver iniziato questo mestiere per poi vederlo stroncare subito, soprattutto se piaccio e funziono. Diciamo che, senz'altro, l'intelligenza artificiale è un problema che persiste. Ho dovuto fare dei lavori per i quali erano state proposte anche delle AI al mio posto. Questa cosa infastidisce, perché non solo devi vincere il provino contro altri speaker ma anche contro intelligenze artificiali. Quindi tu hai due provini da superare, quello umano e quello AI"

E per quanto riguarda i suoi desideri per il futuro Briganti ha le idee chiare: "Spero in un futuro di diventare la voce italiana di un attore, poter vestire i panni di un professionista, americano o in generale del cinema, e di poter diventare la sua voce italiana. Sarebbe una grande soddisfazione personale e anche lavorativa."