Nell'incantevole cornice di una notte romana Gabriel Garko fa il suo ingresso nel party Anni Trenta organizzato in onore della nuova fiction, Rodolfo Valentino - La leggenda. Entra in sala con passo misurato, studiata eleganza e sguardo penetrante. Questa volta non vuole solo interpretare una leggenda, ma viverla. E, prima di conquistare il pubblico di Canale 5 nelle due puntate in onda giovedì 17 e martedì 22, ha intenzione di fare le "prove generali" con ospiti vip e stampa. Fluttua tra gli ospiti della serata, incanta le signore con un sorriso sornione, domina la pista da ballo con maestria, come ammetterà in quest'intervista, la danza non è proprio il suo punto di forza. La fiction, diretta da Alessio Inturri e prodotta da Ares Film SRL, ha già destato qualche polemica per la scena senza veli del protagonista e, al momento della festa a tema, ossia pochi giorni prima dell'arrivo in TV, ancora non è dato sapere per certo se verrà inserita o meno nel montaggio definitivo. Per l'attore, comunque, le sfide su questo set sono state altre. Incarnare un mito hollywoodiano d'altri tempi può far tremare le ginocchia, soprattutto quando - spiega Gabriel Garko - si scoprono svariate somiglianze con la propria carriera. No, non sono affinità fisiche: stavolta essere definito un sex symbol non c'entra (ma di certo aiuta).
La fiction arriva dopo una mezza delusione in termini di ascolti per Il peccato e la vergogna 2: la pressione sale? Il peccato e la vergogna 2 è andato meno bene della prima fiction, ma solo perché si è allargato il bacino d'utenza, quindi si può dire che i risultati siano simili.
Cosa le ha lasciato questo personaggio?
Mi ha insegnato a ballare.
No, sono stato obbligato a prendere lezioni di valzer, tango e molto altro ancora, ma per lo più mi sono limitato a imparare a memoria le varie coreografie.
E poi?
E mi ha lasciato il ricordo di un'esperienza che mi ha regalato emozioni prima, durante e dopo.
Quanto è realistico il copione?
Offre una versione romanzata della vita di Valentino, per esempio inserisce una figlia che lui non aveva, ma racconta molte cose vere.
È stato difficile vestire i suoi panni?
Interpretare un personaggio realmente esistito per me è stato come realizzare un sogno...
Il set è stato piuttosto internazionale...
Non abbiamo girato solo in Italia, ma anche in Bulgaria e a Hollywood, una sensazione bellissima. Per questo ci siamo resi conto da subito di quanto questo progetto fosse importante e quando Rodolfo Valentino sia amato. Cambiare location è stato come un nuovo inizio per le riprese...
Il viaggio non è stato solo nello spazio ma anche nel tempo....
La storia infatti parte dal protagonista bambino e lo segue fino alla fine. Mettiamo in scena due epoche diverse, come si vedrà nei costumi incredibili.
All'epoca il divismo era a livelli tali che l'attore durante le foto non guardava mai l'obiettivo, lo faceva per mettere una distanza con il pubblico.
C'era anche un lato oscuro della fama?
Era un grandissimo divo, ma la sua vita aveva una vena malinconica. Ha vissuto momenti di solitudine e probabilmente avrà avuto paura che non tutti gli stessero vicino per quello che era, ma per quello che rappresentava.
Lo hai provato sulla sua pelle?
Sì, un attimo prima sei circondato dalla gente e quello dopo sei a casa da solo.
Essere attorniato dalla folla spaventa?
Ci sono sempre le foto di rito con i fan che faccio volentieri e a volte sono un incubo continuo, mentre i filmati non li faccio mai.
In quei momenti cosa desideravi davvero?
Non amo la vita mondana, a volte preferirei solo godermi un'uscita tranquilla.
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QUESTION]Sei tu il Rodolfo Valentino dei giorni nostri?[/QUESTION]Non mi sento il Rodolfo Valentino di oggi. Ce ne sono molti altri di attori che lo sono, a cominciare da Brad Pitt.
E cosa ci dici della scena di nudo?
Di sicuro la vedranno all'estero, visto che la fiction è stata già acquistata in America.
E in Italia?
Ancora non si sa ma mi dispiacerebbe non vederla perché ci sta tutta, è una scena elegante e simbolica: racconta la svestizione di Rodolfo Guglielmi e la vestizione di Rodolfo Valentino. E poi mi si vede solo lateralmente...