Fringe - 2x17 e 18: Olivia. In the Lab. With the Revolver, White Tulip

Maggiori collegamenti alla trama di base della serie danno più compattezza alla serie nella seconda parte della stagione 2.

Gradualmente, dopo il fiacco rientro di Peter, tornano a salire gli ascolti di Fringe ed i successivi Olivia. In the Lab. With the Revolver e White Tulip ottengono rispettivamente 6,333 e 6, 642 milioni di spettatori in USA. Piccoli passi, che però danno ragione alla Fox che ha già rinnovato la serie per il prossimo anno e continua ad aver fiducia nelle sue potenzialità. Una fiducia che gli autori meritano negli ultimi episodi andati in onda, perchè sembrano aver compreso, e per ora superato, uno dei principali limiti dello show sin dal suo inizio in avanti: l'evidente dislivello, non tanto in termini qualitativi quanto di interesse e coinvolgimento, degli episodi legati alla mitologia di Fringe rispetto a quelli autoconclusivi.
Sia Olivia. In the Lab. With the Revolver che White Tulip partono da spunti da monster of the week, ma vengono ricondotti al filone principale della trama, dando allo spettatore abituale una sensazione di compattezza narrativa ed un senso di partecipazione emotiva di gran lunga maggiori.

Olivia. In the Lab. With the Revolver, scritto da Matthew Pitts, al suo esordio come sceneggiatore, e diretto da Brad Anderson, al suo settimo episodio per la serie, prende le mosse da un caso apparentemente indipendente, quello di una serie di persone morte per l'improvvisa esplosione e diffusione di una forma tumorale maligna, capace di ucciderli nel giro di qualche ora ed inspiegabilmente contagiata dall'assassino attraverso un semplice contatto fisico.

Ma i riferimenti alla mitologia della serie non si limitano ad essere relegati alla sola sottotrama collegata alla scoperta dell'origine di Peter da parte di Olivia, con relativa crisi di coscienza dell'agente per il senso di lealtà nei confronti dell'amico e contrasto con Walter Bishop per la scelta fatta tanti anni prima: le indagini rivelano infatti che il comune denominatore tra le vittime, il collegamento che tutte hanno con il loro assassino, coinvolge anche Olivia Dunham, ovvero gli esperimenti effettuati su di loro, nel corso dell'infanzia, a base di Cortexiphan. L'anomalo contagio e la rapida diffusione della malattia sono un effetto collaterale delle somministrazioni di farmaco subite ed Olivia si ritrova ad essere a sua volta potenziale vittima dello sfortunato assassino, costretto a diffondere la malattia per tenere sotto controllo la sua, prolungando la propria sopravvivenza.
Il legame tra Olivia e Peter, che porta l'agente a rivolgersi proprio al ragazzo nel momento del pericolo, è anche il motivo della sua disponibilità a non rivelargli ancora la sua scoperta, lasciando che possa essere lo stesso Walter a farlo non appena pronto.

E' questo il tema di fondo del successivo White Tulip, che si avvale dello script misutato di J.H. Wyman e Jeff Vlaming, ma soprattutto della toccante interpretazione di John Noble, abilissimo nel mettere in scena il travaglio interiore del suo Walter Bishop nel decidere se (o quando) rivelare al figlio la sua provenienza. Anche in questo caso, gli autori riescono a ricollegare il caso della settimana al momento che la storia sta vivendo ed il dramma di Alistair Peck, brillante scienziato ossessionato dalla possibilità di viaggiare indietro nel tempo per prevenire la morte dell'amata quasi moglie, fa da contrappunto alla scelta di Walter di tanti anni prima.
Non è tanto nell'intrigante messa in scena, che grazie allo spunto del viaggio del tempo permette al regista Jeffrey G. Hunt di riproporre alcune sequenze più volte, da punti di vista e con dettagli diversi, ma nell'emozionante confronto tra Noble e la guest star della settimana, un bravo Peter Weller, in cui i rispettivi drammi personali vengono affrontati. Il tulipano bianco del titolo è il segno che Bishop rivela di aver chiesto a Dio, un Dio al quale in passato non credeva, per decidere di raccontare al figlio quello che ha fatto ed è proprio quel simbolo che Peck fa in modo di far recapitare al collega dal passato, in una sequenza finale toccante, che getta le basi per quello che accadrà tra lo scienziato ed il figlio nei prossimi episodi.
Il finale di stagione, che viene annunciato sconvolgente quanto quello della prima, ma con risvolti più incentrati sui personaggi, è lontano solo due settimane e nel frattempo c'è grande attesa per l'episodio musical previsto per il 29 Aprile, Brown Betty, inserito nel contesto nell'ambito della settimana che la Fox ha deciso di dedicare al successo di Glee, un episodio che sarà lo spunto per vedere alcuni aspetti della trama e dei personaggi dal punto di vista di un Walter delirante. Pochi passi verso il season finale che, visto il recente sviluppo della stagione, attendiamo con fiducia e siamo sicuri che sapranno creare i presupposti per una terza stagione ancora più interessante.

Movieplayer.it

4.0/5