Il sacrificio: questo è il punto centrale che ha convinto Frank Spotnitz, autore di culto, già creatore di X-Files e The Man in the High Castle, a intraprendere la sfida di I Medici - Masters of Florence, produzione internazionale, che sancisce l'unione di due forze produttive come Lux Vide e Wild Bunch. Per la prima volta a confronto con il dramma storico, Spotnitz è rimasto affascinato dalla figura di Cosimo de' Medici (Richard Madden), giovane che rinuncia ai suoi sogni pur di rendere grande il nome di famiglia e la sua città: "Per me credo sia in assoluto la cosa che mi emoziona di più della storia" ci ha detto l'autore a Firenze, in una sala di Palazzo Vecchio, dove sono state girate alcune scene: "Ce ne sono molte, ma l'idea del sacrificio, che ci siano idee per cui vale la pena rinunciare alla propria vita, mi affascina. Cosimo simboleggia questo: sacrifica moltissimo per aiutare a costruire il mondo in cui viviamo oggi, si vede nel primo episodio, quando abbandona l'amore della sua vita. Si sottomette alla volontà di suo padre mettendosi a capo della banca: fa questo e molto di più, compie dei peccati, che sa essere tali, per cui pagherà con la sua anima immortale, per creare il mondo che vediamo oggi. Questo quello che volevamo raccontare: è così che abbiamo plasmato la storia, scelto e adattato momenti storici, per mettere in evidenza questa verità emotiva nella saga dei Medici".
Una delle famiglie più potenti e famose della storia d'Italia, la saga dei Medici offre infiniti spunti narrativi: "Abbiamo preso in considerazione l'idea di cominciare con Lorenzo il Magnifico" ha ammesso Spotnitz, continuando: "Ma volevamo raccontare la storia dei Medici e ci è sembrato sbagliato saltare le origini della famiglia. Quindi abbiamo studiato la vita di Giovanni, Cosimo e Piero e abbiamo deciso di cominciare il racconto nel momento in cui Cosimo prende il posto di suo padre, perché ci avrebbe permesso di parlare delle origini della banca, soprattutto grazie ai flashback con Giovanni (Dustin Hoffman), ma anche di parlare di cosa hanno cambiato i Medici: questo è il periodo in cui trasformano Firenze. L'epoca di Lorenzo il Magnifico è pieno Rinascimento, hanno già fatto tanto per cambiare il corso della storia. Donatello e il suo David, la costruzione della cupola di Brunelleschi erano storie irresistibili da affrontare. Ora stiamo lavorando alla seconda stagione, che sarà su Lorenzo il Magnifico: in questo modo possiamo raccontare entrambe le storie".
Per l'autore americano, nonostante in apparenza siano ambientate in mondi e epoche completamente differenti, in realtà tra X-Files e I Medici non c'è questa grande distanza: "Tutto ciò che è buono è difficile: se lo stai facendo bene è molto, molto difficile. Quello che ho capito del dramma storico, che non avevo mai affrontato, è che ha molto più in comune con X-Files di quanto non si creda. I migliori episodi di X-Files erano su qualcosa: c'era una ragione per la creazione di quei mostri. I mostri non saranno reali, ma sono un'esagerazione delle persone, sono idee che volevamo esplorare. La storia richiede la stessa comprensione: c'è un motivo per cui racconti la storia e devi sapere qual è, in modo da plasmare gli eventi storici in racconto. Per me è il miglior tipo di narrazione: quando sai che vuoi dire qualcosa fai delle domande interessanti".