Paul non vede suo padre Robert da tre anni, dal giorno nel quale sua madre - malata da tempo - perse la vita. I rapporti tra i due non sono dei migliori, con il genitore che si è ritirato a vita privata in un resort per pensionati nel bel mezzo di una foresta, isolato dal resto dal mondo e sotto una rigida sorveglianza da parte di guardie armate. Quello che Paul ignora, quando va a trovarlo per chiedere un prestito, è che in realtà quel luogo apparentemente idilliaco sia un rifugio per ex agenti della CIA, la cui copertura è stata scoperta e ora sono impossibilitati a far ritorno a una vita normale.
Come vi raccontiamo nella recensione di Fortress - La fortezza, Robert in passato ha infatti servito per l'agenzia di spionaggio e ora si gode lì la meritata pensione. Un luogo impossibile da localizzare in quanto non soggetto al segnale GPS e che Paul trova soltanto tramite l'indirizzo che suo padre gli aveva lasciato; peccato che sia stato seguito da una banda di criminali guidati dallo spietato Frederick Balzary, il quale ha un conto in sospeso con Robert e intende mettere a ferro e fuoco la zona per far sua un'ingente quantità di denaro.
Niente da fare
Negli ultimi tempi vi abbiamo parlato spesso di pellicole che fanno parte della filmografia recente di Bruce Willis, una lunga lista di titoli nei quali il popolare die harder appariva in ruoli più o meno corposi di guest-star, già fiaccato da quell'afasia che l'ha portato poi a ritirarsi dalle scene. Ora è il turno di questo Fortress - La fortezza, che si inserisce forse tra le peggiori produzioni girate dal nostro in quest'ultimo, drammatico, arco di carriera. Un action movie improbabile e a tratti *quasi amatoriale nella rudimentale messa in scena, tanto che in più di un'occasione sembra di assistere a un evento di soft air dal vivo, nel quale due squadre di sfidanti si affrontano in campo aperto in mezzo alla natura. Proprio il basso budget dev'essere alla fonte di una sceneggiatura che travalica i limiti dell'assurdo, con la creazione di questo resort per agenti speciali in pensione che cercano l'oblio pur di preservare la loro sicurezza.
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Squadre in campo
Peccato che la fortezza del titolo, questa sorta di bunker ipertecnologico che si trova sottoterra e che dovrebbe proteggere chi è all'interno da minacce di ogni tipo, si riveli in realtà una struttura fallace e facilmente assaltabile, con tanto di guardie di sicurezza rese sacrificabili da scelte narrative a dir poco discutibili quando non assurde, al fine di preparare la definitiva resa dei conti tra i protagonisti e il subdolo villain. Villain che è interpretato da Chad Michael Murray, piacevolmente sopra le righe e unica nota parzialmente positiva di un cast altrimenti imbarazzante, a cominciare dalla presenza dell'anonimo Jesse Metcalfe nei panni del figliol prodigo pronto a seguire le orme paterne. I dialoghi ridotti al minimo sindacale - ricordiamo che Willis aveva problemi a recitare battute troppo lunghe - non fanno altro che superficializzare ulteriormente una trama derivativa e raffazzonata, scritta per altro dall'attore Emile Hirsch, autore anche del...sequel!
Ancora una volta
Ebbene sì, contro ogni logica e previsione, è stato infatti realizzato un seguito diretto a pochi mesi di distanza, che vede il ritorno dei tre personaggi principali: parliamo di Fortress: Sniper's Eye (2022), che ha il compito di risolvere le questioni lasciate qui irrisolte. Ma già la visione di quest'originale basta e avanza, con tanto di guest-star redivive - troviamo anche la Shannon Doherty di Beverly Hills 90210 nel ruolo di un generale dell'esercito - ed effetti speciali ai minimi storici; il regista James Cullen Bressack tenta anche un breve piano sequenza action, ma si ferma non appena compresa la staticità dell'assunto e l'inutilità di quanto stesse avvenendo in scena. E d'altronde la voglia di dire basta coincide con quella del pubblico, difficilmente volenteroso a tal punto da arrivare fino ai titoli di coda.
Conclusioni
Nella prima immagine vediamo Bruce Willis che indossa un improbabile cappello da cowboy e già da lì comprendiamo come Fortress - La fortezza si inserisca in quel folto filone di produzioni mediocri e a basso budget che hanno caratterizzato l'ultima parte di carriera del popolare attore, prima del ritiro per i conclamati problemi di salute. Un film che paga una sceneggiatura più volte tendente all'assurdo, sia per il cuore base della narrazione che per le motivazioni che spingono diversi personaggi, tra tradimenti inaspettati e rese dei conti inconcluse, con una serie di dialoghi che risultano anacronistici quando non demenziali. Un'ora e mezzo di visione di stampo quasi amatoriale, che si trascina per inerzia verso quell'epilogo aperto al sequel poi realizzato, con un notevole sprezzo del ridicolo.
Perché ci piace
- Per i fan di Bruce Willis una delle ultime occasioni di rivederlo sullo schermo, anche se in tali condizioni fa male...
Cosa non va
- Sceneggiatura improponibile.
- Regia amatoriale dovuta anche ad un budget ai minimi storici.
- Cast fuori parte, escluso un gustoso Chad Michael Murray nelle vesti del villain.