FlashForward - Stagione 1, episodio 7: The Gift

Mentre le indagini si concentrano sul gruppo della mano blu, la morte di uno dei personaggi cambia le regole del gioco, facendo nascere dubbi e domande sulla natura dei FlashForward.

Con The Gift, settimo episodio della prima stagione di FlashForward, sembra di essere arrivati ad un momento chiave per lo sviluppo della serie, perchè la storia messa in piedi da Lisa Zwerling e Ian B. Goldberg, questa volta con l'esordio di Nick Gomez alla regia, dà l'impressione di porre fine definitivamente alle discussioni e le tante domande sull'effettiva inevitabilità degli eventi visti dai personaggi nel corso dei loro flashforward, e lo fa attraverso il personaggio di Al Gough, che lascia la serie drammaticamente dopo soli sette episodi.
E' infatti con la voce fuori campo di Lee Thompson Young, l'interprete dell'agente Gough, che l'episodio apre e chiude, raccontando la sua sofferta decisione di togliersi la vita. Il testo che la voce recita è quello di una lettera lasciata da Al a Celia, donna di cui non sa niente, nemmeno il cognome, ma della cui morte sarà involontario responsabile in futuro, almeno a giudicare dal contenuto della sua visione.

La sua speranza di poter cambiare questo destino, di poter evitare la morte di Celia, innocente madre di due bambini, si è scontrata continuamente nel corso dei primi episodi con la sensazione di ineluttabilità incarnata da chi lo circondava, in primis Demetri, spento e incapace di lottare a causa della consapevolezza di dover morire nel giro di qualche mese.

Colpo di grazia per Gough, però, è il gruppo della mano blu, sulle cui tracce lui, Demetri e Mark sono dall'episodio precedente, Scary Monsters and Super Creeps. Colpo di grazia perchè il gruppo raccoglie quelli come Demetri, che si definiscono fantasmi perchè non hanno avuto una visione e sanno di dover morire prima del prossimo 29 aprile. Le loro feste estreme, tenute in segreto ogni volta in un luogo diverso, sono l'occasione per affrontare, e spesso accogliere, la morte e sono organizzate da un certo Raynaud, pseudonimo usato dall'organizzatore di questi raduni a scopo di tortura e suicidio, usando un sito web rivolto ai fantasmi.
Al Gough affronta con decisione la situazione, compresa la prova a base di roulette russa per poter accedere alla festa, perchè sa di essere vivo il 29 aprile, ma alla lunga è proprio questa convinzione che decide di combattere con il suo gesto, gettandosi dal tetto dell'edificio dell'FBI e dimostrando che il destino non è scritto e che il futuro può ancora essere cambiato, lasciando una lettera per Celia proprio al suo collega Demetri, donandogli nuova speranza.
Buone notizie quindi per Demetri, che dopo una discussione accesa con la sua fidanzata Zoey (Gabrielle Union), aveva già deciso di affrontare quello che gli restava da vivere con tutt'altro spirito: i flashforward dei due innamorati, infatti, sono contrastanti nel contenuto, perchè l'assenza di futuro prospettata da quello di lui si andava a scontrare con la visione del loro matrimonio vissuta da lei. Perchè quindi decidere di abbandonarsi ad una vita senza futuro, senza sapere quale delle due versione fosse quella autentica?

Quindi tutte le incongruenze tra le visioni, come quella di Aaron in compagnia della figlia creduta morta, per esempio, acquistano di colpo nuovo significato grazie al gesto estremo di Al, che dimostra a tutti come si possa cambiare il futuro. Nella morte dell'agente trova nuova forza Demetri, ma torna a sbocciare anche la speranza di Mark ed Olivia di poter salvare il loro matrimonio, minato dalla presenza di Lloyd Simcoe nella vita di lei e dell'alcool in quella di lui, in un montaggio finale che racchiude tanti piccoli gesti che testimoniano un nuovo inizio per tanti: dal sentito abbraccio tra Joseph Fiennes e Sonya Walger, alla cura con cui Alex Kingston, di ritorno dopo la sua fugace apparizione nella premiere, applica il nastro adesivo alla finestra per prevenire lo scontro del piccione contro il vetro che proprio lei ed Al hanno visto nel loro flashforward.
E nella speranza vive anche Bryce, alla ricerca della donna giapponese vista nel flashforward che gli ha salvato la vita allontanandolo dalla decisione di suicidarsi, così come Nicole, impegnata come volontaria nell'ospedale di Olivia per redimersi preventivamente per la sofferenza che nella sua visione sentiva di meritare. La stessa speranza che l'arrivo di Mike Willingham (Mark Famiglietti) sembra spazzare via dalla vita di Aaron, sostituendola ad una calma rassegnazione: il caporale Willingham dell'esercito degli Stati Uniti conferma infatti la morte della figlia all'uomo, raccontandogli come fosse in sua compagnia al momento dell'attentato in cui ha perso la vita.

FlashForward ci ha abituati fin qui a finali carichi di sorpresa e The Gift non fa eccezione: il ritorno a casa di Aaron è infatti accolto da una sorpresa ormai insperata dopo le notizie ricevute dal capolare e cioè la presenza della figlia Tracy, che ha il volto di Genevieve Cortese, dell'incidente della quale sapremo di più già nel prossimo episodio Playing Cards with Coyote.

Nonostante i finali di episodio ad effetto ed il tema intrigante, gli ascolti in USA continuano a diminuire gradualmente, seppur lentamente, e The Gift raggiunge un nuovo minimo per la serie fermandosi a soli 8.57 milioni di spettatori. Nelle prossime settimane sapremo se gli autori riusciranno a lasciare il loro pubblico prima della pausa invernale nel modo giusto per creare l'hype necessario per aumentare gli ascolti in vista della ripresa post-festività, cercando allo stesso tempo di guadagnare qualcosa nell'immediato, in un mese come novembre molto importante per il futuro a causa degli sweeps.