Recensione Felix il coniglietto e la Macchina del tempo (2006)

Felix il coniglietto è simbolo e di un progetto di solidarietà a favore della campagna mondiale di raccolta fondi dell' UNICEF per i bambini orfani a causa dell'AIDS. Non sono sufficenti gli intenti però...

Felix, Cuor di Melone

Felix il coniglietto è simbolo e di un progetto di solidarietà a favore della campagna mondiale di raccolta fondi dell' UNICEF per i bambini orfani dell'AIDS - Uniti per i bambini, uniti contro l'AIDS. Solo per questo motivo meriterebbe tutto il rispetto attribuibile ad un progetto, dietro questi incomiabili intenti si cela però l'ombra di un prodotto dagli standard a basso profilo.

L'idea di un prodotto il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza è sempre ottima, se il prodotto in questione, tuttavia, mantenesse degli standard elevati sicuramente il pubblico risponderebbe meglio e anche il contributo alla causa sarebbe maggiore.

Già il primo film del tedesco Giuseppe Laganà Felix - Il coniglietto giramondo non riscosse, nel 2005, grande successo al botteghino (anzi), ma questa sua seconda opera sta ottenendo risultati anche più modesti sinora.

Il problema di Felix il coniglietto e la Macchina del tempo è proprio la presenza stessa dell'inquietante animale di pezza.
Come emulo, slavato ed effemminato, del più noto Winnie The Pooh, il coniglietto Felix è un personaggio privo di carisma e di appeal, anche i più piccoli troveranno a fatica lati e caratteristiche del coniglio "crucco" a cui affezionarsi.

Le avventure di Felix attraverso il tempo sono comunque piacevoli ed elementarmente didattiche (i vichinghi sono dei duri, gli egizi sono arroganti, gli indiani sono orgogliosi, i cavalieri sono coraggiosi....), ma Felix le attraversa come se stesse attraversando il salotto di casa, senza alcuna emozione, senza il senso di "meraviglia" che un bambino vorrebbe provare in prima persona.
E' risaputo che in fasce di età molto basse, come quella a cui è diretto il film (prevalentemente minori di 7-8 anni), l'apprendimento passi attraverso l'immedesimazione, e non è possibile immedesimarsi in Felix per un bambino per il semplice motivo che Felix non si meraviglia, non si sorprende, non si emoziona e non emoziona.

Le uniche cose che sembra essere in grado di fare sono: profondere grandi abbracci coccolosi a persone appena conosciute che solitamente hanno appena tentato di linciarlo (un fondo di buonismo masochista nel coniglietto bavarese), e dispensare pessimi consigli attraverso le varie ere, come l'idea di far scoprire il fuoco ad una giovane cavernicola rischiando di farla linciare a sua volta dai genitori.
Emblematico anche il fatto che le amicizie (valore forte da inculcare a un bambino)siano esili e approssimative. Quando l'amico Mammuth Wolli decide di fermarsi in Egitto a vivere, la reazione di Felix è in una frase del tipo: "Ah, va bene, ciao".
Molto debole anche l'aggancio alla valigia magica di Felix, incredibile come possa contenere solo oggetti inutili e poco affascinanti; Eta Beta nelle mutande teneva anche i frigoriferi, Felix al massimo ha un piatto di lasagne fredde e una muta da sub per tassi. Insensata. Perchè caratterizzarlo con l'omnipresente valigia se poi è solo un fardello da portarsi appresso (metafora dell'espiazione delle colpe originali dei peluches?)?

Difficile che un bambino possa gradire più di tanto Felix il coniglietto e la Macchina del tempo, non è tenero come Winnie the Pooh, né poetico e educativo come i cartoon di Michel Ocelot.
Un prodotto insipido quindi, apprezzabile negli intenti e ma trascurabile nella realizzazione.